Festa di San Calogero a Montedoro
Come ormai da
diversi anni, il 18 giugno, si è celebrata la Festa di San Calogero, legata alla tradizionale
benedizione dei pani devozionali, per grazie ricevute o per grazie da ricevere.
Pani dalla forma più svariata: a forma di bambini(pupi), di cuore, di mani col
braccio, di piede con la gamba, ecc. La benedizione dei pani di San Calogero è
avvenuta in chiesa, nella mattinata, dopo alcune preghiere, da parte del
parroco Don Amedeo Duminuco: c’erano circa centro pani con i corrispondenti devoti.
All’uscita dalla chiesa, la banda musicale di Montedoro, diretta dal maestro
Giuseppe Romano, ha suonato delle allegre marce, mentre i fedeli sono ritornati
a casa per distribuire, ai parenti e ai vicini di casa, delle fettine di pane
benedetto.
Si tramanda che
San Calogero, durante una epidemia ad Agrigento, girava per le vie del paese
suonando, come richiamo, un tamburo e le persone, per evitare contagi, si
affacciavano alle finestre e ai balconi lanciandogli del pane che l’eremita distribuiva ai poveri. Ancora oggi, ad
Agrigento, usa così durante la processione del Santo. Pane e tamburo simboli di
San Calogero da oltre XV secoli e gli adulti che facevano e fanno il
pellegrinaggio a Naro comprano per i bambini “lu tammuriniàddru”
Nel pomeriggio
la festa esterna è continuata con il suono della banda musicale per le vie del
paese. La Messa cantata vespertina,
accompagnata dall’organo e dal coro, è stata affollata e partecipata da parte
dei fedeli. Subito dopo vi è stata la processione della statua di San Calogero
nero fino all’edicola dell’eremita, all’uscita del paese, per andare a
Bompensiere. Anche il colore nero del viso del Santo, proveniente dalla
Calcedonia, richiama la tradizione secondo la quale, l’eremita ha insegnato ai
contadini l’uso della falce e abbia mietuto tanto grano, appunto, da diventare
nero. I fedeli sono andati a rendere omaggio al santo, mentre le donne del
comitato hanno distribuito fette di pane benedetto a tutti i presenti.
La processione è
ripresa attraversando le Vie dei Santi, con l’accompagnamento del suono della
Banda musicale, per concludersi in chiesa dove sono stati accesi gli
spettacolari fuochi d’artificio dalla ditta La Spina di Santa Venerina(CT). L’indomani un gruppo
di devoti, con l’autobus, nel pomeriggio, ha fatto il pellegrinaggio a Naro,
dove la devozione, verso San Calogero è la più sentita e i festeggiamenti
durano otto giorni. Fino agli anni cinquanta si andava in pellegrinaggio a Naro
con i carretti, le cavalcature ed anche a piedi, aggregandosi ai tanti fedeli
provenienti da Mussomeli.
Lillo Paruzzo