Mussomeli, La tela di Sant'Alfonso de’ Liguori
Nel
quadro delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia si inserisce pure un
episodio scaturito per motivi inerenti la prima guerra mondiale.Si tratta della
realizzazione della tela riproducente Sant'Alfonso de’ Liguori, dovuta al
pennello ed all'estro creativo del pittore S. Profeta, profugo a Mussomeli.
II
culto di Sant'Alfonso era diffuso in moltissimi paesi d'Italia, per via della
esemplare condotta dal santo durante la sua esistenza terrena (1696 - 1787 ) e
per i suoi trattati di teologia morale.
Alfonso,appartenente
all'antica nobile famiglia napoletana de' Liguori ,dopo di aver professato con
successo la camera di avvocato,decise di dedicarsi alla vita monastica,
divenendo un bravo predicatore, dotato di grande e suasiva oratoria. Le sue
attenzioni si soffermarono sugli umili sui “lazzaroni” in città e sui “cafoni”
in campagna, come ebbe a scrivere Piero Bargellini nel libro I santi del
giorno.
Durante
gli anni del 1800 e quelli iniziali del 1900 si diffuse in tutt'Italia,
specialmente da parte del popolo, la predisposizione per questo
santo,minuto,soffèrente e delicato nel fisico ma grande nei pensieri e negli
atti di bene verso gli esponenti della bassa società. L'essere stato
predicatore vescovo.confessore e dottore della chiesa rappresentavano le
qualità eccelse capaci di fare scaturire nell’animo dei fedeli sentimenti di
sincera devozione.
Molte
chiese di Mussomeli possiedono un quadro,a volte di piccolo formato, con
l'effigie del santo. Acquaviva Platani ad iniziativa della sig.ra Bona,sposa di
Salvatore Giudici, ha la sua tela raffigurante Sant’Alfonso de’ Liguori, dovuta
al pennello del celebre pittore Salvatore Lo Forte.
Intanto
le alterne vicende della guerra 1915 - 18 resero inabitabili le zone venete
soggette alle azioni militari.
I
cittadini di quei posti martoriati vennero trasferiti nelle altre regioni
d'Italia. Anche Mussomeli fu interessata al fenomeno dei profughi che, tra tanta
comprensione, vennero impiegati nei lavori dei campi.
In
mezzo a quelli che per un lasso di tempo vissero, loro malgrado, nelle nostre
parti in attesa di fare felice ritorno ai loro amati luoghi, c'era pure il
pittore Profeta.
Si
deve a lui la realizzazione del grande quadro con l'immagine del santo a
grandezza naturale dagli inconfondibili canoni iconografici che gli vengono
attribuiti.
La
tela si trova al di sopra del primo altare a sinistra della chiesa della
Madonna delle Vanelle e reca assieme alla firma "S. Profeta", la
dicitura a grosse lettere a stampatello : "Sant'Alfonso
de
Liguori, vescovo e dottore della Chiesa ". Segue la data del 1916.
Giacomo Cumbo