Festa
dell’Immacolata a Montedoro
Il 7 e 8 dicembre, a Montedoro, come dappertutto,
si festeggia l’Immacolata. La vigilia, si cantano, in chiesa, i Vesperi, nel
tardo pomeriggio, i ragazzi ed i giovani trascorrono la serata facendo “la tavuliddra”,
cioè, una mangiata, e nella serata dalla chiesa si avvia, per le strade del
paese, la “notturna mariana”, cioè, un gruppo di fedeli che cantano inni alla
Madonna. Il giorno 8 nella mattinata, in chiesa, si celebrano le sante messe delle quali quella delle undici come solenne
messa cantata con alla fine lo sparo della “maschiata” tra il suono della banda
musicale locale che ha suonato nella mattinata per le vie del paese. Nel
pomeriggio, dopo la messa, la processione della statua della Madonna Immacolata,
per”le vie dei santi” costituisce il momento forte per la partecipazione
numerosa dei fedeli che cantano inni alla Madonna. A conclusione della processione vengono sparati i fuochi d’artificio che venivano
denominati: “Juacu di fuacu” o “Castiàddru”.
Tanti ragazzi fanno “la tavuliddra”, forse senza
sapere il perché, come una cosa tradizionale, ma che nei tempi passati aveva
una sua finalità. Fino a quando esisteva l’azione cattolica, 1975,
Ci si ritrovava in chiesa, solo i giovani
dell’azione cattolica, per uscire, per diversi decenni, insieme a padre
Piccillo, per fare la notturna mariana per le vie del paese fino all’alba.Venivano
eseguiti i canti: La squilla di sera, Nome dolcissimo, O profumo, Andrò a
vederla un dì, O Santissima, Ti voglio amar Maria, Col tramonto dei celeri
giorni, Dell’aurora Tu sorgi più bella, Mira il tuo popolo, Lieta armonia, Ave
Maris stella, ecc.
Durante la notturna il sacerdote distribuiva delle
caramelle di miele e ad ogni canto faceva i complimenti per l’esecuzione a più
voci. Molte persone si affacciavano alle finestre e ai balconi per ascoltare e
ammirare il coro giovanile; c’era sempre qualcuno che offriva qualche bottiglia
di vino ai giovani che si inumidivano l’ugola per cantare sempre più forte.
Si concludeva con il canto Dell’aurora Tu sorgi
più bella e si andava a dormire per ,poi, partecipare alla solenne messa
cantata delle undici dove il coro maschile eseguiva la messa cantata a quattro
voci. Al coro giovanile si aggiungevano tanti ex appartenenti al circolo San
Vito. Si consegnavano le tessere dell’azione cattolica sia ai maschi come alle
femmine. La messa si concludeva tra la gioia generale. Nel tardo pomeriggio il
coro maschile cantava durante la processione della statua della Madonna per “le
vie dei santi” con tutta la voce che si aveva con estremo impegno. La
processione e, quindi, la festa si concludeva con la predica del sacerdote.
Da diversi anni la festa dell’Immacolata si è
trasformata in una festa tradizionale religiosa come le altre: si costituisce
un comitato che raccoglie le offerte che serviranno per la banda musicale e i
fuochi d’artificio e come residuo del passato sono rimasti”la tavuliddra” che
fanno molti i ragazzi e giovani e
l’uscita di un gruppo di fedeli che fanno la”notturna mariana” per le vie del
paese.Due eventi che non fanno riferimento a nessun circolo o associazione
giovanile.