Sutera, festa della demanialità 2012
Assegnate cittadinanze benemerite
Lunedì 20 febbraio presso l’auditorium comunale in piazza Sant’Agata è stata celebrata la festa della demanialità. Tale ricorrenza, ha ricordato il sindaco Gero Difrancesco, è importante per i suteresi perché segna il ritorno di Sutera, nel 1398, tra le libere città del regno di Sicilia.
Alla manifestazione è legata la consegna di targhe ricordo e pergamene ai cittadini suteresi residenti che hanno svolto qualche attività di servizio alla collettività o che si sono distinti in qualche campo artisticoletterario e di lavoro; ai non residenti viene invece conferita la cittadinanza onoraria ed alcuni vengono anche nominati “ambasciatori” della nostra cittadina nel mondo.
Quest’anno l’onorificenza di cittadino benemerito è stata assegnata a Nicastro Carmelo che è stato nominato agente consolare a Cheshunt, dove risiede dal 1965, entrando nel pieno delle sue funzioni di assistenza alla comunità italiana del luogo l’11 dicembre scorso.
Le altre due cittadinanze benemerite sono state conferite al presidente del Comitato San Paolino di Dillingen, Paolino Noto, ed al presidente del Comitato San Paolino di Broxbourne, Carmelo Salamone, che insieme ai membri dei rispettivi comitati, attuali e precedenti, hanno promosso “il culto di San Paolino compatrono della città di Sutera, nei paesi a maggiore presenza di cittadini residenti all’estero, mantenendo viva la tradizione religiosa della comunità di origine”. Paolino Noto ha ritirato personalmente il riconoscimento, mentre Carmelo Nicastro ha delegato la cugina Maria Salamone a farlo in sua vece. A Carmelo Salamone sarà consegnato alla prima occasione utile.
La festa è poi
proseguita con
Giuseppe Maurizio Piscopo, che suonava la fisarmonica, ci ha presentato i brani e ricostruito l’ambiente in cui si radunavano i suonatori, le barberie, le sartorie ed ha ricordato anche la figura di Li Causi, oggi dimenticato, ma che i più anziani hanno incontrato nelle piazze di Sicilia. Lo ha conosciuto anche il nostro Raimondo Pardi, che ha anche cantato una antica canzone d’amore.