MONTEDORO. E’ ritornato alla casa dei padri Alberto Tulumello, nato il 4 luglio 1946, a Messina, da Carmelo (1906-1961) di Montedoro e Rosaria Giacomazzi(1910-1993) di Salemi, fratello di Ludovico, Professore di ingegneria all’Università di Palermo, abitante a Palermo e Rita abitante a Roma. Alberto ha sposato Enza Alleruzzo dalla quale ha avuto due figli: Simone ed Eleonora. Alberto Tulumello,  Laureato in Filosofia, nel 1972, dal 1981 Ricercatore di Sociologia economica presso la Facoltà di Lettere, dal 1987 presso la Facoltà di Scienze politiche come professore associato e dal 2010, professore straordinario di Sociologia dei processi economici e del lavoro presso il Dipartimento Studi su Politica, Diritto e Società “Gaetano Mosca”.

Ha  scritto importanti saggi su Karl Polanyi, Max Weber e Joseph Schumpter dedicando molto studio ai modelli di sviluppo locale con riferimento all’impatto dell’intervento della politica economica sulla dinamica dell’economia siciliana. Appassionato docente ha contribuito alla formazione di numerosi giovani studiosi, ricercatori e analisti specializzati nella realtà economica siciliana.

Infatti ha diretto dei progetti di ricerca per l’analisi del mercato del lavoro, l’emersione del sommerso, il rafforzamento delle competenze strategiche e manageriali delle pubbliche amministrazioni, per l’analisi del mercato del lavoro e del ruolo dei fondi strutturali.

Ha pubblicato  articoli in riviste specializzate e molti libri tra i quali: “Lo sviluppo locale nel Mezzogiorno d’Italia Editore Bruno Mondadori”; “Nero come il lavoro. Sommersi nell’ultima provincia d’Italia. Editore Bruno Mondadori”; “I tempi e i luoghi del cambiamento. Editore Bruno Mondadori (2008)“, “Professional cidadão: limites e possibilidades de uma formação ética e solidaria(Economia di comunione)”. La sociologia economica del Medio Evo (2007), Integrazione europea e sviluppo locale (Milano 2008) ecc.

Il Prof. Tulumello ha partecipato a tanti convegni di natura economica, in varie città della Sicilia e a convegni di studio presso diverse università italiane e straniere.

 Si trovava a Milano e, mentre si stava recando al Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università Milano-Bicocca, insieme alla moglie, per svolgere una relazione, nell’ambito del ciclo”Per rimetterci in piedi. Tasselli di un programma per il paese”, ed illustrare il tema “ Sud e Nord: politiche di sviluppo rivolte ai…luoghi”, alla presenza , tra gli altri, del Ministro per la”Coesione territoriale” Fabrizio Barca, è stato colpito da un infarto fulminante.

La sua salma è  stata  trasportata a Palermo e i suoi funerali sono stati celebrati, il 25 aprile, nella Parrocchia di San Francesco di Sales, in Via Notarbartolo, da un amico sacerdote, per, poi, essere traslato nel cimitero di Montedoro, nella tomba di famiglia, dove riposano i suoi genitori, gli zii e i nonni.

La famiglia di Don Ludovico Tulumello(1871-1940) sposato con Calogera Licata, grande proprietario terriero e sindaco di Montedoro, dal 1914 al 1930, è stata generosa di figli: Clementina, vissuta 77 anni, maestra; Giuseppina vissuta 28 anni, sposa di Paolo Piccillo; Pietro, avvocato, vissuto 68 anni; Concettina, orsolina, vissuta 80 anni; Carmelina, vissuta 80 anni; Carmelo, avvocato, vissuto 55 anni; Suor Maria Grazia, vissuta 77 anni; Giovanni, consigliere  e assessore comunale, per tanti anni, vissuto 63 anni; Lucia, sposata con Michele Morreale, vissuta 82 anni; Beniamino, insegnante, vissuto 67 anni. Una famiglia perbene che, in mille modi, veniva incontro ai bisogni della povera gente lasciando, nella memoria collettiva, un segno luminoso di onestà, correttezza e generosità. I suoi componenti sono stati protagonisti della vita sociale, politica, religiosa di Montedoro del ‘900.

Don Ludovico Tulumello ha avuto due fratelli sacerdoti: Don Giovanni(1869/1915) Vicario di Montedoro, fondatore della Cassa rurale San Giuseppe nel 1904, gabellò l’ex feudo Rabbione per i contadini di Montedoro, poeta e musicista; Don Calogero(1874/1934), cappellano della Parrocchia di Montedoro, noto, come Don Caluzziàddru, per la sua attività caritativa e di confessore, morto in odore di santità.

A Montedoro Alberto, insieme a Ludovico e Rita, durante il periodo della fanciullezza, ritornava durante le vacanze scolastiche, con i genitori, dalle zie e dagli zii, dalle cugine: Gigina, Lillina e Rosa Maria; faceva amicizia con i coetanei, frequentava la campagna di Marcello e di Bonacconti della famiglia e se ne ritornava a Palermo col cuore colmo di gioia, aspettando con ansia la prossima estate. Col passare degli anni l’amore verso il paese si è molto radicato nel suo animo tanto da esprimere il desiderio, in punto di morte, alla moglie, di essere seppellito a Montedoro nella tomba della sua famiglia.

Era un uomo che non si perdeva mai di coraggio anche nelle situazioni difficili,  era sempre col sorriso sulle labbra ed incoraggiava tutti quelli che si relazionavano con lui, aveva una visione ottimistica del mondo, credeva nell’uomo, era  convinto che, se ognuno facesse con impegno la propria parte, nel lavoro, nella scuola, nei sindacati, nei partiti, nelle istituzioni, nella società,  la situazione sarebbe migliorata. E per questo si è speso nell’insegnamento e nella società. Nella memoria di quanti lo hanno conosciuto Alberto rimarrà una persona buona, desiderosa di spendersi culturalmente e professionalmente per gli altri, disponibile con tutti, che ha studiato, insegnato e scritto,  per rendere migliore la nostra società. Grazie Alberto.

Lillo Paruzzo