Pippo Callari, quando l’arte aiuta la sofferenza

Sutera. Chi va all’ospedale di Mussomeli trova, nei corridoi di ogni reparto, delle immagini di grandi dimensioni del Cristo Risorto di Pippo Callari, donate dal pittore che, nativo di Mussomeli, si è sposato ed ha formato una famiglia a Sutera. Pippo ha tenuto aperto per lungo tempo un salone da barbiere accanto al Municipio, luogo di ritrovo, anche di accesi dibattiti sportivi, di canzoni accompagnate dalla chitarra. La musica ed il calcio sono state le sue passioni, che lo hanno accompagnato anche dopo, quando ha cominciato a lavorare a scuola. La terza è stata, ed è ancora, la pittura.
A nessuna di loro ha rinunciato, neanche dopo essere andato in pensione. Certo, lo sport ora lo vede solo come tifoso e la musica ogni tanto come membro di un complesso che periodicamente si ricompone. La pittura invece sempre, da quando, ancora ragazzo, si divertiva a disegnare in casa, o al bar, sui vetri appannati delle finestre. Quando la giornata lo permette, Pippo lo troviamo in piazza o in qualche angolo del paese con il suo cavalletto ed i pennelli, cosa che non gli impedisce di scambiare qualche parola con gli amici abituali o qualche passante.
Il suo Cristo, quello originale, misura cm 185 x 100, mani alzate, colori prevalenti bianco e rosso, mentre in basso emerge uno scorcio di Sutera e delle sue chiese. Colui che ha sconfitto la morte, può anche sconfiggere la sofferenza.
Di solito Pippo ama dipingere qualche angolo di paesaggio, una piazza o una via caratteristica, in genere di Sutera o Mussomeli, spesso anche dei paesi vicini, dove ha aperto numerose mostre. Su tutti si posa una luce ed un colore dalle tonalità equilibrate, generalmente azzurri e rossi che sfumano l’uno nell’altro, dove l’occhio riposa. I luoghi sono reali, tutti i particolari veri. Ma i colori li trasformano, distinguono per l’osservatore il corpo della chiesa dal suo campanile, il portale dalla facciata, una casa dall’altra.
Altro suo genere preferito è stato, in passato, quello dei paesaggi notturni, azzurri o blu, dove scorrono piccoli fiumi dalle cui rive accese da pallidi colori arancio si innalzano verso il cielo altissimi pinnacoli.
Infine da qualche anno Pippo ha preso a dipingere nature morte, vasi di fiori o frutta, la cui scelta permette di distinguere ed integrare gradevolmente forme, luce e colori.  
Mario Tona