Montedoro, com’era 60 anni fa.

Ancora sono in molti a ricordare alcuni dati riguardanti Montedoro appena sessant’anni fa: gli abitanti, nel 1952, erano 3774 che popolavano tutte le abitazioni del paese e le strade erano piene di gente, specialmente ragazzi. L’agricoltura occupava diverse  centinaia di addetti, la coltivazione delle miniere di zolfo di Gibellini e di Nadurello impiegavano centinaia di operai. Il paese era tutto un cantiere si costruivano strade, rete fognaria, rete idrica, edifici pubblici. Il sindaco era Calogero Milazzo, insegnante, gli assessori: Tulumello Giovanni, Alfano Alfonso, La Porta Amedeo, Salvo Salvatrice di Calogero. I consiglieri comunali di maggioranza appartenevano alla Democrazia Cristiana: Volpe Calogero, Milazzo Calogero, Tulumello Giovanni, Alfano Alfonso, La Porta Amedeo, Salvo Salvatrice, Salvo Fossati Olga, Bufalino Calogero, Duminuco Giuseppe, Galante Giuseppe fu Rosario, Galante Giuseppe fu Salvatore, Mantione Calogero, Piccillo Angelo di Saverio, Puma Calogero, Randazzo Simone, Salvo Gaetano. I consiglieri di minoranza della lista Autonomia e rinascita(Garibaldi) erano: Morreale Michelangelo, Ingrao Giovanni, Guarneri Pietro e Mendola Giuseppe. Dei 20 consiglieri comunali sono ancora viventi: Alfano Alfonso abitante a Palermo e Guarneri Pietro abitante in Montedoro. I partiti politici con sezioni erano: Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano.
Arciprete parroco era mons. Vito Alfano e viceparroci: padre Calogero Piccillo e padre Andrea Duminuco. C’erano tante classi di catechismo: la fiamme bianche, le fiamme rosse e le fiamme verdi, ragazzi e ragazze di azione cattolica, giovani nel Circolo San Vito, Dame di carità, Figlie di Maria, La Confraternita del Santissimo Sacramento. Medico condotto: Vito Tortorici. Farmacia Cataldo Lima, Leonardo Tortorici. Ostetrica comunale: Angela Sferrazza. Segretario comunale Michele Morreale, impiegati: Giuseppe Duminuco e Francesco Duminuco. Vigili urbani: Gaetano Sciandra, Angelo Piccillo e Salvatore Tulumello. Esattore Pietro Duminuco.  Vi era un asilo parrocchiale e la scuola elementare statale non aveva edificio scolastico e funzionava in diversi pianoterra dell’abitato. L’ufficio postale funzionava in via Cavour e c’era un autobus di linea della ditta Amico Roxas di San Cataldo.
Dopo 60 anni si registra un tracollo del numero degli abitanti ridotto a 1659, la riduzione dei consiglieri comunali a 12, la scomparsa dei partiti politici, centinaia di case vuote, nessuna attività mineraria, agricoltura con pochi addetti. Dall’altro canto sono state realizzate strutture pubbliche e servizi che rendono il paese una cittadina moderna.

Lillo Paruzzo