Crisi economica

A Montedoro chiudono il Banco Popolare Siciliano e il Bar Centrale

 A Montedoro l’unica banca che, da oltre mezzo secolo, da 58 anni, ha operato con i cittadini del piccolo paese, ha chiuso i battenti il 28 settembre 2012.

Nel 1954, Montedoro contava 3700 abitanti ed  il Banco di Credito Canicattinese ha aperto il primo sportello con gli impiegati: dottor Alfonso Alfano, Giuseppe Montana  e Faustino Montagna. Poi, nel tempo si sono succeduti Domenico Zingali, Alessandro Marsala, Giovanni Petix ed altri impiegati provenienti da altri paesi. Anche la Banca ha cambiato diverse proprietà fino ad arrivare per ultimo il Banco Popolare Siciliano.

  Nella storia del paese si registra il  precedente della Cassa Agraria San Giuseppe fondata il 7 giugno 1904, con 69 soci, dal prete sociale don Giovanni Tulumello, detto “Lu Vicariu” che gabellò l’ex feudo Rabbione contribuendo grandemente al miglioramento economico delle famiglie contadine vessate dai grossi proprietari terrieri. Il Vicario tenne la Presidenza fino alla sua morte avvenuta nel 1915. L’attività della Cassa continuò e nel 1922  ha ottenuto in gabella l’ex feudo Crucifia dal Principe di Scalea con grande beneficio di altre famiglie di contadini.

Dal 1926 al 28 nuovo impulso alla Cassa Agraria è stato dato da don Giovannino Rizzo con la sua presidenza fattiva di varie iniziative in favore del mondo agricolo montedorese. Trasferito a Caltanissetta padre Rizzo, come Rettore del Seminario Vescovile, dal 1928 al 1931 fu Presidente della Cassa Agraria il parroco Vito Alfano

Nel 1936, in seguito alla nuova  legge bancaria,  la Santa Sede impose tassativamente a tutti i preti l’abbandono di ogni carica di responsabilità nelle casse rurali  e così si concluse, a Montedoro, l’esperienza “di la Banca di li parrini” come ricorda la memoria collettiva del paese.

Al 31dicembre 2011 la popolazione di Montedoro si era molto ridotta e contava 1648 abitanti, non esistono più le miniere di zolfo, né quella di Sali Potassici, le attività commerciali ed artigianali si sono ridotte e l’ufficio postale da qualche anno ha attivato tutti i servizi bancari. Tanti cittadini si rivolgono al Credito rurale ed artigiano cooperativo di Serradifalco(ex  Cassa rurale ed artigiana San Leonardo) e all’Agenzia del Banco di Sicilia, per cui la direzione del Banco Popolare Siciliano ha deciso la chiusura dello sportello di Montedoro.

Con la fine del mese di agosto anche il Bar Centrale della Piazza Umberto ha chiuso i battenti, dopo 40 anni di attività. I proprietari Salvatrice Sciandra e Alfredo Macaluso vista la riduzione della clientela e la sempre crescente tassazione hanno dovuto, loro malgrado, cessare l’attività.

Prima del 1940, in detti locali, c’era un negozio di generi alimentari di Marietta Licata Ciralli

Nel 1940 vi hanno aperto il primo caffè-bar  Andrea Morreale e Consiglia Tulumello fino al 1950.

 Già, nel 1930, i coniugi Morreale- Tulumello avevano aperto il loro primo Caffè- bar, sempre in piazza,  nei locali dell’attuale tabacchino di Mantione-Diliberto, fino al 1940. La famiglia Morreale, nel 1950, emigra a Venezia e compra il Caffè-Bar Michele Amico e Onofria Mantione che, negli anni, attrezzano una sala con il bigliardo proveniente dal Dopolavoro di Giuseppe Tulumello Manazza e un’altra con la televisione. Era il periodo della crescita e dello sviluppo economico, anche a Montedoro, e l’orzata, la gazzosa e l’acqua selz hanno fatto spazio alla Coca Cola, all’acqua minerale e alla Vecchia Romagna e al Whisky. I primi anni della televisione si avvalevano della sala apposita dove, col telegiornale delle 20,30, si prendeva posto con l’obbligo della consumazione e si partecipava alle facezie dei vari telespettatori. Anche nella sala bigliardo un numeroso pubblico assisteva alle partite di carambola, all’italiana e a bazzica tra i diversi appassionati giocatori Mancino Giovanni, Sanfilippo Antonio, Galante Giuseppe, Morreale Giuseppe, Duminuco Giuseppe, Alfano Calogero, Bona Nicolò, Messana Calogero, Randazzo Calogero, Mammano Angelo, Salvo Giuseppe,  Morreale Calogero, Piccillo Giuseppe, Bufalino Nicolò, ecc.

Nel 1972 il caffè-bar viene comprato da Salvatrice Sciandra e Alfredo Macaluso già emigrato in Francia nel 1960. Continuano le attività che si svolgevano durante il periodo di Michele Amico ma nel 1982 viene eliminata la sala bigliardo ormai non frequentata da alcuno in quanto si è aperta la sala di bigliardo comunale. Rimane solo il gioco delle carte per i clienti abitudinari del bar ma anche loro vanno scarseggiando a cominciare dal 1990. E poi come dimenticare, nel periodo estivo, i tavolini e le sedie davanti al bar che consentivano di assistere al passeggio delle persone in piazza e di prendere le consumazioni all’aperto specialmente nei giorni delle feste patronali per assistere alla Musica a palco o agli spettacoli di musica leggera. Un bar veramente centrale per la sua posizione a nord della piazza che rimarrà nella memoria collettiva del paese.

Lillo Paruzzo