Lillo Infantino a Palermo
Infantino Calogero (detto Lillo) di Giuseppe e di Cosima Raimondi, nato a Montedoro il 25 novembre 1930 ha frequentato l’asilo e le prime tre classi della scuola elementare nell’edifico del vecchio Ricovero con gli insegnati: Maria Paci, Serafina Valenti e Calogero Milazzo. Ha fatto la Prima comunione con l’arciprete Vito Alfano nel maggio del 1936 e si è cresimato l’anno successivo nel maggio del 1937 con l’assenza del padre che era militare in Africa. Dal 1936 al 1939 ha fatto il chierichetto servendo la Messa e rispondendo al celebrante in latino, come usava allora, meccanicamente, lo avrebbe compreso, dopo, con la frequenza del ginnasio. Nell’ottobre del 1939 si è trasferito con i genitori a Palermo dove ha frequentato le scuole medie e superiori. Nel 1954 Infantino si è impiegato alla Regione siciliana e dal 1972 al 1983 ha svolto le funzioni di Segretario particolare dell’On. Carmelo Mantione di Milena. In questo periodo Lillo Infantino, periodicamente, ritornava a Montedoro dove ha tanti parenti: sei sorelle della mamma e una moltitudine di cugini. Insieme ad altri montedoresi residenti a Palermo ha partecipato alla presa di possesso, di Padre Raffaele Costanzo, montedorese, della Parrocchia di S. Antonino, durante la celebrazione liturgica officiata dal Cardinale Salvatore Pappalarlo. Dal 1992 al 1994 è stato Segretario particolare dell’On. Alfredo Gurrieri di Ragusa ed ha avuto l’opportunità di andare a salutare, tante volte, il compaesano Vescovo, Mons. Angelo Rizzo( 1926-2009).
Lillo Infantino ha sposato Adelaide Ginetti dalla quale ha avuto tre figli: Sylva,Patrizia e Ivan.
Lillo si è molto impegnato nel volontariato ed in particolare, per tanti anni, è stato barelliere dei treni bianchi dell’UNITALSI, Presidente Pierina Volpe Casaccio e barelliere medico Nicola Casaccio, che da Palermo andavano a Lourdes e a Loreto, incontrandosi, diverse volte, con Padre Amedeo Duminuco che era assistente UNITALSI di Caltanissetta e con i pellegrini di Montedoro. E’ stato un membro attivo del Tribunale del malato di Palermo intervenendo a congressi e convegni. Dal 1983 al 1986 è stato Presidente del Consiglio d’Istituto dell’Istituto Tecnico Commerciale “Calamandrei” di Palermo frequentato dalla figlia.
La figlia Sylva Infantino, nel 1998 pubblica la sua prima raccolta di poesie.”In questo giorno” ricevendo una serie di premi e di attestazioni in tante manifestazioni culturali tra i quali:
Premio
speciale “V. Crisafulli” sezione poesia, Settembre 1999; Primo Premio ex equo, poesia inedita, Estate
Mondelliana, Settembre 1999; Attestato di partecipazione con menzione speciale
al Premio Nazionale Calura di Cefalù, Settembre 1999; Attestato di
partecipazione con medaglia al Premio Letterario Primosole, Maggio 2000;
“Premio Nazionale Liolà”, Città del mare di Terrasini, luglio 2000. Il secondo
libro di
Sylva è intitolato “E poi ancora” del dicembre 2005. Come scrive nella
Prefazione Itala Sacco Giglio:” La poesia della Infantino è preghiera, è
espressione di vari stati d’animo, del proprio mondo interiore; è
apparentemente semplice, ma attraverso le righe leggiamo il fermento di
un’anima che non si ferma alle apparenze, ma cerca certezze”.
Lillo Infantino segue con affetto l’attività poetica della figlia Sylva, sin dall’inizio, collaborando in tutte le manifestazioni culturali alle quali ha partecipato e partecipa con entusiasmo. Negli anni ha elaborato e redatto un libro di famiglia con le notizie più significative sui suoi genitori, le attività egli impegni che ha svolto con tanta dedizione nel lavoro e nelle varie organizzazioni di volontariato, la vita dei suoi figli fino al loro matrimonio, lasciando, come testimone, l’impegno a continuare ognuno per la propria famiglia.
Giuseppe Duminuco a Milano
Giuseppe Duminuco di Giuseppe e di Sara Millonzi, è nato a Montedoro il 9 giugno del 1949. Suoi fratelli sono: Nunziatina, Emilio e Andrea. Il padre e, prima, il nonno sono stati i titolari del Salone di barbiere nella Piazza Umberto dove gli apprendisti si sono susseguiti numerosi alcuni dei quali, poi, sono diventati dei bravi professionisti. Nel Salone, dove si vendevano i quotidiani, c’erano sempre dei frequentatori che si informavano degli eventi di carattere nazionale, regionali e provinciali, che nel tempo, hanno avuto delle caratterizzazioni che sono entrate nella memoria collettiva del paese. Giuseppe, meglio noto come Pippo, ha frequentato le scuole elementari nel nuovo edificio di via Flaminia e ha avuto come insegnanti Angela Tortorici, Pierina Salvo, Lillo Salvo e Alfonso Alfano, mentre la scuola media e l’Istituto Magistrale li ha frequentati a Caltanissetta. Pippo, nipote di Padre Andrea Duminuco, viceparroco di Montedoro e noto predicatore, ha frequentato le classi di catechismo in chiesa ed ha avuto come maestre Angela Rizzo e Paolina Salvo che, nelle periodiche recite, del piccolo clero, lo hanno valorizzato come attore e cantante in erba. Dal 1974, vincitore del Concorso Magistrale, ha insegnato nelle scuole elementari di Milano per 17 anni. Laureatosi a Torino in Psicopedagogia ha superato il concorso di Direttore Didattico e quindi ha svolto la mansione di Dirigente Scolastico dal 1990 al 2011, sempre a Milano, e nel 1991 ha sposato Silvia Tresoldi, dalla quale ha avuto la figlia Giulia.
Un evento che, per quasi un decennio, ha segnato la giovinezza di Pippo ed altri amici, unico esempio nella storia di Montedoro, è la formazione di un’orchestrina, un complesso musicale.
Nel 1964 Pippo, alla chitarra e canto, ha costituito il gruppo musicale de “I solitari”insieme a Salvatore Alba(Kill), alla tastiera e canto; Gaetano(Tano) Petix,chitarra e canto; Salvatore(Totò) Licata, chitarra basso, Salvatore Falcone, batteria. Inizialmente hanno suonato settimanalmente nel Circolo giovanile San Vito che aveva come assistente Padre Calogero Piccillo e, Presidente Lillo Paruzzo, poi, nei matrimoni e nei battesimi. Dopo qualche tempo, alla batteria, Peppe Piccillo sostituisce Salvatore Falcone emigrato ad Asti. I componenti il gruppo de “I solitari” vestono una divisa di gala disegnata da Tina Duminuco e confezionata da Giuseppe Licata, padre di Totò. Gianni Morreale di Andrea realizza delle caricature dei componenti del gruppo musicale. I Solitari cominciano a suonare nelle feste patronali di paesi della provincia e anche di altre, avvalendosi della competenza di Pasquale Bonadonna come tecnico del suono. In paese “I solitari” hanno allargato il loro seguito e le amicizie diventando i protagonisti di scampagnate e feste di vario genere. Nel 1971 Totò Licata emigra a Milano e nel gruppo subentra Giorgio Lombardo che suona il flauto e si occupa della parte elettronica; successivamente, subentra anche Salvatore Randazzo di Calogero che suona il sax. L’ultimo a far parte de “I solitari” è stato Pietro Petix che ha suonato la batteria. Il gruppo ormai ha raggiunto un certo livello di musicalità ed esce dai confini siciliani realizzando una tournèe nel Cilento e nella Costa Amalfitana suonando in diversi paesi ed in locali di una certa rinomanza. Nel 1973, a causa dell’emigrazione della maggior parte dei componenti, il gruppo si scioglie. Nel periodo estivo, negli anni, quando i componenti del gruppo de “I solitari” si sono ritrovati a Montedoro, hanno tenuto delle serate musicali con la partecipazione dei non più giovanissimi che sono stati i loro ammiratori nel periodo 1964-73 suscitando ricordi ed intense emozioni specialmente con l’esecuzione dei canti, in siciliano, riguardanti il lavoro dei minatori e l’emigrazione, musicati da Pippo Duminuco, su testi di poeti anonimi. Al fine di non disperdere la bellissima esperienza musicale ed ancor più di vita del gruppo “I solitari” Pippo, nel 2011-12, ha realizzato un CD dove canta le canzoni, delle quali ha composto la musica ed un DVD con le fotografie e le immagini della straordinaria esperienza vissuta con gli altri componenti del primo complesso musicale di Montedoro.