Sutera, patrimonio orale e di tradizione

E’ il titolo della tesi di Giulia Canalella Lo Bianco, che si è laureata il 23 luglio 2012 in lettere moderne a Palermo al termine di un cursus di studi che le ha riservato il massimo dei voti e la lode.

La tesi ferma nella memoria il nostro patrimonio collettivo, l’insieme delle conoscenze materiali ed immateriali dell’uomo all’interno della nostra società, quale era prima dei radicali cambiamenti dei tempi moderni, una società legata all’agricoltura ed alla pastorizia.

Giulia ha dato maggiore attenzione al patrimonio orale: poesie, racconti, leggende, proverbi e canti.

E’ stata una ricerca sul campo, supportata dal registratore e da interviste semistrutturate ad anziani ed a giovani che le hanno permesso di definire la nascita, lo sviluppo e la trasmissione del testo alle nuove generazioni. Vengono date notizie anche su chi ha fornito le informazioni.

Il lavoro è stato suddiviso in quattro capitoli, aventi per argomento innanzi tutto il contributo degli studiosi, in particolare siciliani, nella valorizzazione del patrimonio orale, la storia socioeconomica di Sutera ed infine l’analisi dettagliata dei testi suteresi raccolti, dei quali è stata fornita anche una traduzione in italiano ed una analisi stilistico-formale. Il materiale è stato diviso in sezioni: poesie religiose e poesie laiche, a loro volta distinte in canzoni d’amore e canzoni di lavoro. Infine i racconti e le leggende (sezione finora non esplorata) ed i proverbi.

Il lavoro è stato gratificante ed ha permesso alla ricercatrice di approfondire un mondo verso il quale, almeno a Sutera, i contatti e le influenze sono ancora molto forti.