Seme di senape

Il tempo della Parola

La scomparsa del cardinale Carlo Maria Martini ha lasciato un segno nella società italiana. Egli è stato avvertito come un padre, una guida, un maestro.

Negli anni della mia formazione di studente di teologia (diciamo, fra ottobre 1991 e giugno 1997) la figura del cardinale Martini era sì avvertita come insigne pastore, ma l’angolo visuale era quello di un seminarista che ne studiava i saggi e gli articoli, riguardanti la questione sinottica e gli Atti degli apostoli.

Per non dire poi delle numerose meditazioni bibliche, diffuse anche presso il più ampio pubblico di lettori. Tali libri hanno contribuito a diffondere la conoscenza della Bibbia e a far apprezzare l’autore, nello stesso tempo, biblista ed ottimo divulgatore.

Capita a molti nella vita di avere pedagoghi, ma pochi hanno dei padri; chi genera alla fede e conserva tutti nella carità diviene un padre spirituale (cfr. 1 Cor4,15). Nel suo libro La via di Timoteo, il cardinale Martini scriveva:

«Ai tempi dei miei studi all’Istituto Biblico di Roma, conobbi un saggio musulmano che, nel corso di un colloquio sui Testi sacri, mi citò la parola del profeta: “Lo studio del Libro apparenta quelli che lo praticano”. Affermazione fortissima perché, nella concezione orientale della famiglia, i legami di sangue non si possono mai rinnegare».

Chi genera alla fede vive della Parola di Dio; anzi, “genera” la Parola di Dio nel cuore degli uomini con i quali si affratella.

Ben lo sapeva l’apostolo Paolo che usava un paragone molto forte, dicendo «siamo stati in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature» (1 Tess2,7); un passaggio da confrontare con Num11,12 allorché Mosè si profila come intercessore per Israele, al modo di una balia che tiene il bambino lattante.

Paolo aveva a cuore la correzione fraterna, consolava i fedeli a lui affidati,li spronava  alla perfezione morale.Tra i vari passi biblici, paralleli o affini, mi piace segnalare solo 1 Tm 4,6: qui, Timoteo è il discepolo nutrito con le parole della fede.

Potremmo dire del cardinale Martini quello che si diceva di Paolo: teneva un modo speciale di insegnare, trasmetteva una buona dottrina, testimoniata pure con la vita, sollecitava all’amore fra le comunità cristiane, portava pazienza verso tutti gli uomini cui si apriva, anche in mezzo a grossi ostacoli.

Ora dunque sia anch’Egli fra coloro che hanno bramato la Parola di Dio. I santi riuniti nella Casa del Padre, confermano: «si saziano dell’abbondanza della tua casa» (Sal 35[36],9).

Don Salvatore Falzone