La Parola
La preghiera di Gesù nei Vangeli - 1
Con
questo articolo diviso in due parti voglio cominciare un itinerario di
riflessione con voi lettori del Giornale “La
Voce di Campofranco” che già avete avuto modo di leggere gli articoli
precedenti sull’intercessione nella Sacra Scrittura a partire da Abramo il Padre nella fede per poi passare a
Mosè il condottiero che porta il
popolo d’Israele fuori dalla schiavitù dell’Egitto e ad alcuni profeti per
arrivare fino a Maria e ai santi e abbiamo concluso questo itinerario con l’intercessione di Gesù
Il Figlio unico ed eterno intercessore. Adesso
cominceremo ad affrontare altri temi Biblici uno per volta sperando di non
stancarvi e neanche annoiarvi. Per due numeri consecutivi parleremo della
preghiera di Gesù nei Vangeli.
In Gv
6,57, leggiamo che “Gesù Cristo è il Figlio unito intimamente al Padre; il Figlio che
completamente «vive per il Padre» il Figlio la cui intera esistenza
terrena è donata senza riserve al
Padre.” Possiamo comprendere allora quale relazione esiste da sempre tra il
Padre e il Figlio e il perché della preghiera incessante di Gesù rivolta al
Padre. Proprio nella preghiera infatti trova la sua particolare espressione il
fatto che il Figlio è intimamente unito al Padre, a lui donato, verso di lui
rivolto con tutta la sua umana esistenza. Gesù di Nazaret «pregava sempre senza stancarsi» (cf. Lc 18,1). La preghiera era la
vita della sua anima, e tutta la sua vita era preghiera. La storia
dell'umanità non conosce alcun altro personaggio che in tale pienezza - e
in tale modo - si trattenesse con Dio in preghiera, come Gesù di Nazaret:
figlio dell'uomo, e nello stesso tempo Figlio di Dio, della stessa sostanza del
Padre». Vi sono tuttavia dei passi nei Vangeli che mettono in rilievo la preghiera
di Gesù, dichiarando esplicitamente che «Gesù
pregava». Ciò accade in diversi momenti del giorno e della notte e in
varie circostanze.
Eccone
alcuni: «Al mattino si alza quando ancora
era buio e, uscito di casa, si ritira in un luogo deserto e là pregava»
(Mc 1,35). Lo faceva non solo all'inizio del giorno (la <<preghiera del
mattino>>), ma anche durante il giorno e alla sera, e specialmente di
notte. Leggiamo infatti: «Folle numerose
venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si
ritirava in luoghi solitari a pregare» (Lc 5,15-16). E un'altra volta: «Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera,
egli se ne stava ancora solo lassù» (Mt 14,23). Gli evangelisti
sottolineano il fatto che la preghiera accompagna gli eventi di particolare
importanza nella vita di Cristo: «Quando tutto il popolo fu battezzato, e
mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si
aprì ¬» (Lc 3,21), e qui segue la descrizione della teofania che ebbe luogo
durante il battesimo di Gesù nel Giordano. Analogamente la preghiera fece da
introduzione alla teofania sul monte della trasfigurazione: «...prese
con se Pietro, Giovanni e Giacomo e salì
sul monte a pregare. E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto...»
(Lc 9,28-29). La preghiera costituiva anche la preparazione a importanti
decisioni e a momenti di grande rilevanza per la missione messianica di Cristo.
Così , al momento di iniziare il ministero pubblico, egli si ritira nel deserto
per digiunare e pregare (cf. Mt 4,11 e par.); e ancora, prima dell'elezione
degli apostoli, «Gesù se ne andò sulla montagna
a pregare e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli
e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli» (Lc 6,12-13). Così
pure, prima della confessione di Pietro nei pressi di Cesarea di Filippo: «...mentre Gesù si trovava in un luogo appartato
a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: "Chi sono
io secondo la gente?". Essi risposero: "Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli
antichi profeti che è risorto". Allora domandò: "Ma voi chi dite che io sia?". Pietro,
prendendo la parola rispose: "Il Cristo di Dio"» (Lc 9,18-20).
Profondamente toccante è la preghiera prima della risurrezione di Lazzaro:
«Gesù allora alzò gli occhi e disse: "Padre,
ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l'ho
detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai
mandato"» (Gv 11,41-42). Questa preghiera è seguita da un comando
<<(Lazzaro vieni fuori)>> e
Lazzaro tornò in vita.
Concludiamo
questa prima riflessione con l’inizio
della preghiera di Gesù durante l'ultima cena (la cosiddetta preghiera
sacerdotale), “Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio
tuo, perché il Figlio glorifichi te. Poiché
tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna
a tutti coloro che gli hai dato. Questa
è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sopra la
terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre,
glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il
mondo fosse. Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato
dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua
parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a
me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono
uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per
il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e
tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi
invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome
coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi>> Gv
1-11). La Pace, la Gioia e l’Amore del
Signore rimanga nei vostri cuori. Affido
tutti voi, che fate questo percorso con me, alla Sua protezione e preghiera,
abbracciandovi nel Signore vi do appuntamento al prossimo numero.
Diacono Vincenzo Esposito