Ricordo di due illustri montedoresi
Giovanna Licata
Il 21 dicembre 2013 sono stati celebrati i solenni funerali
dall’arciprete don Salvatore Asaro, nella chiesa di Montedoro,
per l’anima di Giovanna Licata, di 69 anni, morta a Bologna, il
17 dicembre.
I figli e i suoi familiari hanno così voluto esaudire il suo
ultimo desiderio per essere seppellita nel cimitero del suo paese,
accanto ai suoi parenti. Negli ultimi sei mesi, colpita da una grave
malattia, il suo ottimismo non ha spento la sua speranza nella vita,
facendo coraggio ai suoi familiari che si preoccupavano delle sue
condizioni di salute. La sua fede in Dio e nella Madonna del Rosario le
ha dato la forza di offrire le sue sofferenze per il bene dei suoi
famigliari e dei poveri.
Giovanna Licata, figlia di Giuseppe e di Grazia Tulumello, è
nata a Montedoro l’1 ottobre 1944 trasferita con i genitori a
Modena, dove il padre ha esercitato il mestiere di sarto, si è
laureata in lettere classiche e specializzata in filologia. Giovanna ha
insegnato nelle scuole pubbliche fino alla pensione mantenendo un
rapporto speciale di consigliera e di amica con i suoi alunni oltre al
periodo scolastico. Giovanna ha sposato Leonardo Petix, ufficiale
dell’esercito e poi avvocato. Dal loro matrimonio sono nati:
Paola sposata con Renato, Giuseppe sposato con Maura e Graziano sposato
con Olga. Il marito Leonardo è deceduto nel 2001 e Giovanna ha
trascorso, diversi anni, occupandosi con l’insegnamento,
l’amore verso i suoi figli e nipoti e la cultura nelle sue varie
forme.
La poesia è stata la sua passione sin da ragazza e dal 1989 ha
partecipato a diversi concorsi in particolare alla I° Edizione del
premio internazionale di Via Ripetta con la poesia Cammino; nel 1998 la
sua poesia Notte magica ha ricevuto un ampio riconoscimento alla I°
Edizione del Premio Città di Orzinuovi. Nel 2010 con le poesie
Palpito nostalgico, Radici, Sensazioni sopite, Stupore è stata
inserita nell’Antologia dei poeti di Montedoro del ‘900.
In molte poesie parla del suo paese, del suo paesaggio, dei suoi
colori, della sua magia, della sua vita, dei suoi ricordi
d’infanzia. Nei suoi ritorni annuali a Montedoro amava coltivare
le sue amicizie d’infanzia, rapportarsi con tante persone che
avevano conosciuto i suoi parenti, invogliando i suoi figli e nipoti ad
avere un rapporto con il suo luogo d’origine e i suoi compaesani.
Donna, sempre elegante, solare ed affabile sarà ricordata per la
sua espressione gioiosa che contagiava i suoi interlocutori.
Alfonso Alfano
A Montedoro, dopo i solenni funerali in chiesa celebrati, il 5
dicembre, dall’arciprete Don Salvatore Asaro e da Amedeo
Duminuco, davanti al sagrato della chiesa è stato rivolto ai
parenti e ai compaesani il seguente elogio funebre.
“Ricordare è onorare la vita di un uomo, di un cittadino,
di un compaesano, impegnato nella vita sociale come insegnante,
operatore bancario, amministratore comunale, promotore della banda
musicale, professore dell’università della terza
età.
Parlarne non solo serve a salutarlo, ringraziandolo per essere
stato con noi, ma serve anche ad onorarlo per ciò che di
estremamente positivo ha lasciato a noi montedoresi.
Alfonso Alfano è nato a Montedoro il 25 maggio 1922, figlio di
Giuseppe e di Vincenzina Montana, che, nel 1996 ha festeggiato i cento
anni, morendo il 1 Dicembre del 2000, ad appena cinquanta giorni dal
compimento di 105 anni di età. Donna Vincenzina è
stata la più longeva dei nati a Montedoro.Fratelli di Alfonso
sono : Franca, sposata con il farmacista Francesco Messana e madre di
Salvatore, sindaco di Caltanissetta, dal 2000 al 2009 ; Calogero,
medico dell'ENPI, Ente Nazionale, Prevenzione Infortuni.
Alfonso ha frequentato le scuole elementari a Montedoro e,
poi, le scuole superiori a Caltanissetta, dove, ha conseguito
l'abilitazione Magistrale all'Istituto A. Manzoni, nel 1939, e,
successivamente, la maturità nel Liceo scientifico A.Volta. Fece
la sua esperienza lavorativa insegnando nella Scuola Elementare di
Campofranco nell'anno scolastico 1941,42 e negli anni successivi nella
Scuola di Montedoro. Sospese l'insegnamento per frequentare
l'università di Palermo dove ha conseguito la laurea in Economia
e Commercio, nel 1948, a cui fece seguito l'abilitazione
all'insegnamento nelle Scuole Superiori per le materie di Economia e
Diritto. Quindi continua nell'insegnamento nelle scuole elementari di
Montedoro dove era costretto a stare per esigenze familiari. Frattanto,
dopo aver partecipato a regolare concorso, ottenne la titolarità
della cattedra di Economia presso l'Istituto Commerciale F.
Crispi di Palermo da cui si dimise, dopo un anno d'insegnamento,
optando per l'attività bancaria e l’insegnamento a
Montedoro. Infatti, nell'anno 1954, il Banco di Credito Siciliano di
Canicattì contatta Alfonso Alfano, per chiedergli se era
disponibile, per l'avviamento di una propria agenzia a Montedoro cosa
che accetta, come preposto, compatibilmente con il suo lavoro di
insegnante. Diverse generazioni di alunni ricordano il loro maestro,
sempre elegante e con i capelli neri e lisci, sempre in ordine; molti
alunni ricordano ancora la sua passione per l’insegnamento della
storia e della matematica.
Il Preposto Alfano, per diciassette anni, ha, certamente, avviato la
maggior parte dei montedoresi ad avere dimestichezza con i libretti di
risparmio, i prestiti, gli avalli, i conto correnti e i vari tipi di
investimenti bancari nel periodo che, anche nel piccolo paese, si sono
fatti sentire gli effetti del boom economico che si è avuto in
tutta Italia.Si è interessato di politica locale, infatti,
nel 1952 fu candidato alle elezioni comunali e venne eletto
consigliere, assumendo la carica di vice del sindaco On. Calogero
Volpe, e, contestualmente, quella di segretario della locale
Sezione della Democrazia Cristiana. Famosi sono rimasti i suoi comizi
che spaziavano dai problemi nazionali a quelli locali, con dovizia di
citazioni storiche senza mai scadere nella politica di basso profilo.
In quel periodo le giornate di Alfonso Alfano erano piene di
attività: la mattina andava a scuola, alle dodici e trenta
andava al Comune a svolgere il suo incarico di vicesindaco e, dopo
pranzo, andava in banca, la sera la divideva tra gli impegni al comune
e nella sezione della D.C. In quegli anni Montedoro era tutto un
cantiere: si realizzavano strade, rete fognaria, rete idrica, edifici
pubblici. Quando si costituì la Banda musicale di Montedoro, nel
1959, divenne Presidente del Comitato, formato da: Randazzo Calogero
Maria, Infantino Giovanni, Galante Giuseppe fu Rosario, Pace Ignazio,
Amico Michele, Randazzo Angelo. Comitato che prendeva delle iniziative
per finanziare la banda e provvedeva all'acquisto degli strumenti,
della divisa dei musicanti, degli spartiti, al pagamento dei maestri
che in successione sono stati: Di Natale di Ciminna, maestro della
banda musicale dell'Istituto Umberto di Caltanissetta, Angelo Licalsi
di Serradifalco, Salvatore Grenci di Agrigento. Nella memoria
collettiva del paese rimangono le esibizioni della Banda musicale di
Montedoro, una delle prime ad avere elementi femminili, in tanti paesi
e città della Sicilia. E’ stato un periodo durante il
quale la maggior parte della popolazione di Montedoro è stata
orgogliosa della Banda musicale. Nel 1971 la Banca affida ad
Alfano la direzione della Filiale di Caltanissetta, che accetta
lasciando l'insegnamento e mettendosi in quiescenza. Infatti, i suoi
tre figli Giuseppe, Antonio e Gianpiero, nati dal matrimonio con Tina
Zingali, frequentavano le medie e le superiori a Caltanissetta. Nel
1977 Alfonso veniva trasferito, come funzionario, presso la Filiale di
Palermo, dove presta servizio fino al pensionamento avvenuto nel
1982.Dal 1985 al 1990, Alfano è stato consigliere comunale di
Montedoro della D.C. insieme a Calogero Morreale, Luigi Sferrazza ,
Pasquale Bonadonna e, pur abitando a Palermo, ha svolto un ruolo
importante di opposizione all'amministrazione comunale, con spirito di
collaborazione per le pratiche regionali, poiché svolgeva,
anche, le funzioni di segretario particolare dell'Assessore Regionale
alla Sanità, Bernardo Alaimo. Quindi si dedica all'insegnamento
presso l'università della Terza Età(UTE) di Palermo fino
al 1991 quando, insieme ad altri amici, fonda, nel 1992, la Libera
Università degli Studi per la Terza Età (LUSTE)
assumendone, anche, per diversi anni, la Presidenza fino al 2006 quando
ritenne di ritirarsi anche per motivi familiari. Nel 2009 muore, a
Palermo, la moglie Tina che era nata nel 1928, figlia di Antonio
Zingali, impresario di Cerami. Alfonso Alfano, a seguito di un
incidente, alla veneranda età di 91 anni, è morto il 30
novembre 2013 a Palermo.
Rimane vivo, nella memoria collettiva, il ricordo di uno dei personaggi
più importanti della vita sociale del paese dal dopoguerra in
poi. La sua attività di insegnante rimane nella memoria di
diverse generazioni di alunni, così come, quella politica e
amministrativa, quella di bancario, quella di promotore e sostenitore
della Banda musicale, di professore dell’università della
terza età.
Grazie prof. Alfonso!!!
Lillo Paruzzo