Onorificenze
Medaglia d’Oro al carabiniere Giovanni Salvo
Il 5 giugno 2013, nel 199° Anniversario della Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, a Roma, presso il Comando Generale dell’Arma alla presenza del Ministro dell’Interno Angelino Alfano e del Ministro della Difesa Mario Mauro è stata attribuita la Medaglia d’Oro al valor militare, “alla memoria”, all’appuntato Giovanni Salvo, morto nell’adempimento del dovere a Giugliano(Napoli); consegnata alla vedova Loredana e alle figlie Alessia e Chiara in compagnia dei genitori Rosa e Michele Salvo, il fratello Enrico capitano dell’esercito e del fratello Piero maresciallo dei carabinieri.
La Medaglia d’Oro al valor militare”alla memoria” all’appuntato Tiziano Della Ratta, ucciso a Maddaloni il 27 aprile 2013, nel corso di una rapina;
la Croce d’Onore alle vittime, di atti di terrorismo e di atti ostili, impegnate in operazioni militari e civili all’estero “alla memoria” all’appuntato Manuele Braj, ucciso nel corso di un attentato ad Adraskan, in Afghanistan, il 25 giugno 2012;
la Medaglia d’Oro al Valor Civile al brigadiere Giuseppe Giangrande e al carabiniere scelto Francesco Negri rimasti feriti, il 28 aprile 2013, a Roma davanti a Palazzo Chigi;altre ricompense ai carabinieri che si sono particolarmente distinti nell’attività di servizio ed il Premio Annuale a cinque Comandanti di Stazione.
L’appuntato Giovanni Salvo, nato a Montedoro il 19 luglio 1978, figlio di Michele e di Rosa Alba, suoi fratelli sono: Giuseppe della 14° Brigata Alpini di Venzone; Piero comandante di Stazione dei carabinieri in provincia di Caserta; Enrico capitano dell’esercito a Palermo. Giovanni era sposato con Loredana La Porta dalla quale ha avuto due figlie: Alessia e Chiara.
Nel primo anniversario della sua morte è stata eretta una Lapide nel Parco delle Rimembranze di Montedoro dove è scritto:  “ Salvo Giovanni Domenico, 19.07.1978 / 9.10.2009 , Caduto nel corso dell’assolvimento del proprio dovere difese in Italia e nel mondo i valori della democrazia, della pace e della legalità. Il suo sacrificio sia per tutti un esempio indimenticabile”.
Insieme ai caduti nella prima e seconda guerra mondiale, gli eroi di Montedoro, i cui nomi sono incisi nel monumento ai caduti nel Parco delle Rimembranze, sono da segnalare:
la Medaglia d’Argento al Valor Militare, Sottotente Vincenzo Sciandra, nato a Montedoro il 2 luglio 1893 e morto guidando il suo plotone il 29 ottobre 1915 sul Monte sei Busi.
La Medaglia d’Onore al Merito della Repubblica, consegnata il 2 giugno 2013,  a Mantione Giuseppe, nato  il 10 marzo 1924, per essere stato prigioniero, nel 1943, nel Lager di Furstenberg in Germania..
Montedoro si onora di questi suoi figli esemplari e la loro memoria deve essere tramandata come risorsa e lievito della vita sociale democratica dell’ Italia.
Lillo Paruzzo


Onorificenze.
Medaglia al merito al soldato Giuseppe Mantione montedorese
Giuseppe Mantione, ex soldato internato in un campo di concentramento nazista, ha ricevuto dalle mani del Prefetto di Caltanissetta Carmine Valenti, in occasione Festa della Repubblica, il 2 giugno 2013, a Caltanissetta, presentato dal sindaco di Bompensiere Salvatore Lo Sardo una Medaglia d’onore al merito della Repubblica.
Giuseppe Mantione, nel settembre del 1943 si trovava a Trieste dove stava svolgendo il servizio militare. A seguito dell'armistizio firmato dal maresciallo Pietro Badoglio con gli Alleati, i tedeschi, considerando i militari italiani traditori oltre che potenziali nemici, ne disposero la traduzione nei campi di concentramento per quanti non accettavano di passare dalla propria parte. Fu così che per il giovane montedorese si aprirono le porte del lager di Fusteben. Il soldato montedorese fu inserito in una sezione che raccoglieva al suo interno militari italiani ma anche di altre nazionalità che erano considerati alla stregua di nemici del Reich.
Questi prigionieri venivano utilizzati in lavori pesanti che, spesso, li portavano alla morte nel giro di poco tempo. Giuseppe Mantione ebbe la forza e la fortuna di riuscire a resistere in quell'inferno del campo di prigionia e ad essere liberato dai russi nei primi mesi del 1945. Ritornato a Montedoro ha lavorato sempre nell’agricoltura insieme ai figli, costituendo una buona azienda agricola, fino a tarda età.
A distanza di 68 anni dalla sua avvenuta liberazione, dal campo di concentramento nazista nel quale era stato internato, all'ormai anziano ex contadino ed ex militare montedorese la Repubblica Italiana ha reso onore consegnandogli la medaglia d'oro, alta onorificenza a favore di un uomo che, servendo la Patria, conobbe gli orrori di un lager dal quale tuttavia, a differenza, di tanti suoi commilitoni, ebbe la fortuna di uscirne vivo.
Montedoro si onora di avere un concittadino che ha sopportato gli orrori del Campo di concentramento tedesco iscrivendolo nel suo albo d’oro.
Giuseppe Mantione, nato il 10 Marzo del 1924 da Salvatore e da Calogera Marsala, ha sposato Angela Guarneri dalla quale ha avuto sei figli: Salvatore, Gioacchino, Calogero, Gaetano, Lina, e Giuseppina. Negli ultimi anni Giuseppe Mantione è stato chiamato come testimonial in diverse scuole della provincia a narrare la sua esperienza di prigioniero dei lager perché fatti del genere non si ripetano più.
Lillo Paruzzo