Sutera, presentato il romanzo Donne Segnate Vite negate di Bonomo
Il 14 dicembre scorso è stato presentato a Sutera
il romanzo “Donne segnate Vite negate” di Rosa Bonomo
pubblicato dalla casa editrice Arianna di Geraci Siculo. Il romanzo
è stato presentato dal sindaco Salvatore Grizzanti,
dall'assessore Marisa Montalto Monella, dalla dott.ssa Cacicia e dalla
stessa autrice Rosa Bonomo. Il libro interessa particolarmente i
lettori suteresi perché una delle tre storie raccontate ha come
protagonista una ragazza di nome Nuccia ed è ambientata a
Sutera; le altre due a Delia ed a Mussomeli.
Per usare le parole di Marinella Fiume nella prefazione del romanzo,
una giovane giornalista, Ileana, che altri non è che l'alter ego
della scrittrice, è incaricata dal suo giornale di redigere un
articolo su vicende della prima metà del Novecento e
segnatamente del periodo fascista, "al fine di indagare le cause
più o meno remote dell’attuale triste fenomeno del
femminicidio". "Sullo sfondo, uno dei periodi più oscuri ed
emblematici per la condizione della donna, il primo trentennio del
ventesimo secolo, in tre comuni diversi del Nisseno .... Tre storie
diverse ma per certi aspetti uguali e parallele; Manuela, Nuccia e
Concettina, e il mondo arcaico in cui si muovono che le condanna al
fallimento, alla solitudine, alla fuga, alla reclusione, alla morte.
Queste donne, infatti, pagano le conseguenze di ataviche convenzioni
sociali misogine, in una Sicilia tanto bella quanto selvaggia e
sanguigna, crudele senza che se ne renda conto. Dove le leggi non
scritte, d’ascendenza feudale e medievale, possono ancora
consentire, in pieno Novecento, la persistenza di usi barbarici come
quello dello “ius primae noctis”.
..... Il romanzo, poi, è un vero scrigno che racchiude le
più significative leggende, note o meno note, di tutta
l’Isola. Il linguaggio che la scrittrice adopera costituisce la
vera cifra personale del romanzo, dove la lingua si snoda in una
pluralità di registri che vanno da quello colto , scientifico,
storico, artistico, saggistico, giornalistico, e persino il latino , a
quello diaristico, colloquiale, a quello dialettale.
...... Sono passati secoli dall’abominevole usanza dello
“ius primae noctis”, la donna ha conseguito il diritto di
voto e di istruzione, lavora e tenta di essere presente nelle
istituzioni, ...... ma il gap rimane e soprattutto rimane una cultura
che viene da molto lontano e che nessuna legge potrà cancellare
con un colpo di spugna.
Ben venga, dunque, questo nuovo romanzo di Rosetta Bo,nomo a cercare
almeno di contribuire a che le donne assumano completa coscienza di
sé e valorizzino la loro personalità e il loro ruolo
familiare e sociale, abbandonando il fatalismo e la rassegnazione delle
loro nonne e rivendicando la libertà piena del proprio corpo e
della propria psiche." (dalla prefazione di Marinella Fiume).
Mario Tona