Consegnata la Medaglia d’onore a Roberto Petix di Montedoro
Il 2 giugno 1014, a
Caltanissetta, in viale Regina Margherita, ai piedi dell'imponente Monumento ai
Caduti, si sono svolte le celebrazioni per il 68° anniversario della fondazione
della Repubblica Italiana: una occasione che riesce a coinvolgere tanta gente e
che procura non poca emozione ai presenti soprattutto al momento
dell'alzabandiera e poi quando il prefetto dott. Carmine Valente - preceduto
dalle note del "Silenzio" – è andato a deporre la corona di alloro ai
piedi del monumento in memoria di quanti hanno perso la loro vita in difesa
della Repubblica Italiana.
Tra i presenti, oltre ai rappresentanti di tutte le forze armate nel picchetto
in armi, anche le autorità civili, religiose e politiche, tra le quali il neo
eurodeputato Caterina Chinnici, i deputati regionali Giuseppe Arancio e
Giancluca Miccichè e quasi tutti i sindaci dei Comuni della provincia nissena.
E’ stato letto il messaggio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
e, poi, il Prefetto ha tenuto un discorso sulla situazione generale dell’Italia
dicendo tra l’altro: «Massima attenzione va rivolta al disagio di soggetti più
esposti alla grave congiuntura economica, al
comprensibile malessere di tanti giovani incerti del loro futuro - dice ancora
il dott. Carmine Valente - per attivare ogni possibile iniziativa tesa a
rendere operante un tessuto sociale, venendo incontro alle esigenze di chi
versa in difficoltà, talvolta drammatiche, e sollecitando, a tutti i livelli,
una comune resposabilità e solidarietà».
Sul palchetto vengono chiamati Pietro Noto ed i familiari di Vincenzo Caruso (Maria), Luigi Napoli (Giovanna e Calogero) e Roberto Petix (Giovanni), ai quali è stata destinata la medaglia d'onore perchè deportati nei campi di concentramento dei nazisti in occasione dell'ultima guerra, e l'onoreficenza dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana a Claudio Torrisi, Sebastiana Carrubba, Giuseppe De Pasquale e Roberto Di Dio.
Poco prima della conclusione gli studenti della "Giovanni Verga" hanno letto dei testi sulla Costituzione repubblicana, e dei ragazzi della "Don Milani" hanno eseguito dei brani musicali apprezzati da tutti i presenti.
Roberto Maria Petix, nato a Montedoro il 1 Dicembre 1916, da Giovanni e Carmela Salvo, ha frequentato le scuole elementari, facendo l’apprendista sarto da Giuseppe Marranca. In seguito è andato a fare l’apprendista sarto a Ravanusa dallo zio Salvatore Petix. Compiuti 18 anni emigra a Milano per specializzarsi nella sartoria. Quindi presta il servizio militare insieme al compaesano Salvatore Tulumello, Hiuriddra, sempre a Milano. Scoppiata la guerra il 12 settembre del 1943 viene fatto prigioniero dai tedeschi che lo traducono a Berlino nel Campo di concentramento di Luknwald e successivamente in un altro. Patisce diagi, privazioni e sofferenze di ogni genere. Nel maggio del 1945 vien liberato dai Russi e il 10 settembre 1945 arriva a Milano. Quindi fa ritorno a Montedoro e dopo qualche mese riparte per Milano per lavorare come sarto in una grande sartoria. Nel 1952 fa ritorno definitivo a Montedoro dove apre bottega lavorando come sarto. Nel 1954 sposa Pietrina Marsala di Alessandro e il 12 maggio 1955 nasce il figlio Giovanni. Durante gli anni di lavoro come sarto ha molti apprendisti che diventeranno provetti sarti tra i quali: Calogero Guarneri, Giuseppe Alba, Carmelo Sciandra, Alessandro Augello, Giuseppe Pollara, Carmelo Montagna, Giovanni Alba,ecc. costretti ad emigrare anche loro. Nella bottega di Roberto, come in quelle degli altri, si riunivano sempre diverse persone per passare qualche ora in compagnia e ricordare molto spesso le disavventure e le sofferenze della guerra. Per diversi anni anche il padre Giovanni, cultore di storie e tradizioni locali, si riuniva nella bottega parlando di fatti e persone di Montedoro.Roberto, come il fratello Arturo, insegnante e archeologo per passione, scrittore delle storie e delle tradizioni locali, amava fare lunghe passeggiate in campagna che alternava al suo lavoro.
Il 21 luglio 1993 muore la moglie Pietrina Marsala e, quasi un anno dopo, il 4 luglio 1994, muore lo stesso Roberto Petix. Dopo 20 anni, dalla morte, gli è stata assegnata la Medaglia d’onore della Repubblica perché deportato in campo di concentramento nazista nell’ultima guerra.
Lillo Paruzzo