Sutera
ha pregato per i migranti del barcone finito in fondo al mare
Il 21 aprile scorso, intorno alle 19,30,
si è svolta a Sutera in piazza Sant’Agata una semplice cerimonia per ricordare
le vittime del naufragio del 18 aprile. Novecento migranti trascinati in fondo
al mare dal barcone che si è capovolto proprio quando avevano avvistato la nave
che potevasalvarli.
La comunità dei rifugiati del nostro paese
vi ha partecipato insieme ad un piccolo gruppo di cittadini. C’era emozione e
dolore, tanti sapevano cosa significa la traversata.
Con dei lumini rossi e bianchi è stata
disegnata a terra la figura dell’Africa con il messaggio “L’Africa deve
vivere”. Claudio Lombardo ha ricordato che le risorse del pianeta sarebbero
sufficienti se fossero distribuite secondo i bisogni ed invece molti vengono a
bussare alle porte dell’Europa per la povertà o per la guerra. Il Sindaco
Grizzanti ha riportato le parole del Papa, insistendo sul fatto che i migranti
sono persone, ed ha auspicato una maggiore sensibilità.
Poi Shyam ha chiesto una preghiera per
loro ed ognuno li ha raccomandati alla misericordia del proprio Dio: Suleyman,
John, i suteresi, che hanno intonato il Padre Nostro.
La comunità dei rifugiati sia di Sutera
che di Milena ha partecipato da protagonista alla festa del 25 aprile
organizzata presso la robba Cardiddu di Milena. La serata infatti oltre alla
proiezione del cortometraggio di Carmelo Vitellaro (“ho scelto la montagna”) e
ad un angolo libri che era un invito alla lettura, ha avuto come momento
significativo l’offerta di specialità gastronomiche afgane e di altri paesi da
cui vengono le nostre comunità ospiti.
Mario
Tona