Cittadinanza benemerita a Nonò Salamone, ultimo cantastorie di Sicilia

Anche quest’anno, dal 28 febbraio al 1 marzo, è stata organizzata a Sutera la festa della demanialità, che continua a sottolineare l’amore dei suteresi per la libertà e l’autonomia, caratteristiche ben radicate che si esplicitano anche nella creatività espressiva che non conosce limiti geografici.

La festa ha contemplato, tra le diverse iniziative, il conferimento della benemerenza civica al cantastorie, poeta di Sutera, Nonò Salamoneper aver diffuso in Italia e nel mondo le tradizioni della nostra terra, la musica e la poesia in dialetto, strumenti che gli hanno permesso di raccontare la vita quotidiana, le abitudini, le leggende ed i fatti reali della nostra isola… con tutta l'anima …”.

Ma chi è il cantastorie? E’ un artista di strada, un intrattenitore-poeta ambulante, figura folkloristica della letteratura orale, erede dei rapsodi greci e dei giullari medievali che cantava leggende cavalleresche, storie d’amore, satire contro i villani.

Nel XIV secolo essi cominciano a raccontare in dialetto le gesta dei paladini carolingi  e poi, intorno al XVII secolo, si diffondono particolarmente in Sicilia  con il sostegno della Chiesa per favorire la diffusione delle storie dei santi e della Bibbia. Nel ‘400 i cantastorie si distinguono nel gruppo legato alle avventure leggendarie e nel gruppo che, come veri giornalisti, cantano i fatti contemporanei. Le storie cantate sono raffigurate su grandi tabelloni a riquadri e stampate su piccoli opuscoletti o foglietti volanti che vendono nelle piazze. Abitualmente suonano la chitarra o la fisarmonica, strumenti con i quali accompagnano la drammatica cantata.

Nel secolo scorso, dopo gli anni ’50, le storie di delitti passionali, di eroi-banditi e di contrasti sociali vengono incise sui dischi, a 78 e 45 giri, poi su musicassette e oggi su CD.

Tra i numerosi cantastorie siciliani vanno menzionati Gaetano Grasso di Paternò (CT), Paolo Garofalo di S.Cataldo (CL), Orazio Strano di Riposto (CT), Ciccio Busacca di Paternò (CT), Rosa Balistreri  di Licata (AG).

Gli attuali cantastorie svolgono questa attività come hobby. Ecco perché possiamo dire che l’ultimo cantastorie di Sicilia è NonòSalamone, il quale ha svolto e svolge questa attività come unica professione.

 Egli è conosciuto in paese come “lu poeta”, poiché è autore delle sue canzoni e tale dote l’ha ereditata dal padre, che con spontaneità inventava poesie e stornelli.

Canta sin dalla sua prima infanzia e all’età di 17 anni si trasferisceprima a Milano, poi in Germania e successivamente a Torino, dove condivide l’esperienza degli operai, non trascurando la sua passione per la musica, il canto e il teatro e, tenendo, come egli afferma, l’occhio rivolto al passato per comprendere meglio il presente. Nel 2011 torna a risiedere a Sutera, il suo paese natìo al quale è fortemente legato.

E’ molto difficile sintetizzare il suo percorso di vita artistica data l’infinità di esperienze che lui stesso, a volte, non ricorda. Dai suoi contratti e dalle sue foto si svelano aspetti sconosciuti di Nonò, l’amico che si vede in giro per le vie di Sutera a passeggiare e sempre pronto a chiacchierare con semplicità e profonda umiltà. Scopriamo, infatti, in lui l’attore, lo sceneggiatore radiofonico, il cantautore, che scrive per spontanea illuminazione ma principalmente su richiesta, ma anche il produttore, l’editore … un grande artista che porta il suo estro in giro per l’Europa e l’America!

E’ stato protagonista di spettacoli teatrali e televisivi di autori come Majakovskij, Pirandello, Buttitta, Freni. Ha iniziato a collaborare con RAI TV,  partecipando ad un concorso di voci nuove, La Piccola Ribalta, e vincendo  con la canzone “Come un bambino”. Poi ha partecipato come protagonista a Domenica sul tre, Questa Italia  (Rai International) e come ospite a note trasmissioni in Italia e all’estero.

Ha inciso tanti dischi, ha partecipato a film e a numerose rassegne musicali ed ha ricevuto molti riconoscimenti: il premio Rosa Balistreri a Palermo (1992), il premio Ignazio Buttitta a Favara (1995), il premio Enzo Di Pisa a Casteltermini (1997), il premio Punto Fermo ad Agrigento (2003), il premio Sipario D’oro (2005), i premi Alessio Di Giovanni e Telamone ad Agrigento (2006).

La voce e le canzoni di Nonò non hanno avuto e non hanno confini e con esse è arrivata nel mondo la cultura siciliana, il senso della famiglia, i valori dell’onestà, della giustizia, l’attaccamento ai luoghi di origine, la ricerca del soprannaturale.

A Nonò Salamone, per tutto ciò che ci ha regalato, va il grazie della cittadinanza suterese e l’augurio di continuare a inculturare.

Carmelina Sanfilippo