Festa di San Calogero a Montedoro
La mattina del 18 giugno lo sparo dei mortarelli ha dato
inizio alla Festa di San Calogero di Montedoro. Tre tamburinai di
Racalmuto hanno suonato per le vie del paese. Alle ore 10 il suono
delle campane, col congegno elettrico, installato anche
nell’orologio, il giorno prima, ha preannunziato la cerimonia in
chiesa della benedizione, da parte del parroco Don Salvatore Asaro, dei
pani dalle forme più disparate: pupi di pane,forme di mano,
braccia, gambe, ecc. All’uscita dei devoti con i pani benedetti
dalla chiesa è stata accesa una maschiata mentre suonavano li
tammurinara. Nel pomeriggio la banda musicale di Montedoro, diretta dal
maestro Giuseppe Romano, suona per le vie del paese.Alle ore 19, in
chiesa, viene celebrata la Messa solenne dal montedorese Don
Giovanni Galante, arciprete di Serradifalco, in occasione del suo
giubileo sacerdotale. Durante l’omelia ricorda la sua
fanciullezza trascorsa a Montedoro e i sacerdoti che lo hanno
incoraggiato a seguire la vocazione al sacerdozio:Padre Calogero
Piccillo e Padre Angelo Rizzo. La processione della statua del
Santo Eremita con l’accompagnamento del suono della banda
musicale raggiunge l’edicola di San Calogero all’uscita del
paese dove viene benedetto e distribuito il pane e molti fedeli si
recano a rendere omaggio alla statuina dell’edicola. Vengono
accesi dei fuochi d’artificio. Riprende la processione che si
conclude in chiesa sempre con l’accompagnamento del suono della
banda musicale ed in conclusione il parroco Don Salvatore Asaro, dopo
una preghiera al Santo, impartisce la Benedizione ai fedeli. Infine
vengono accesi dei grandiosi fuochi d’artificio che chiudono i
solenni festeggiamenti. Lillo Paruzzo
Lillo Paruzzo