Montedoro.
Dedicata un’edicola alla Madonna di Medjugorje
Il 25 settembre, è stata inaugurata una
edicola alla Madonna di Medjugorje per devozione di Rosa Sferrazza e Francesco
Galante, Lina Licata e Leonardo Vella.
L’edicola sorge nello spiazzo in cima alla
via Ospizio, accanto al sito, dove, nel 1724, è stato costruito l’Ospizio dei
PP Cappuccini di Sutera.Nelle adiacenze, allora, è stata realizzata una edicola
con l’immagine di San Francesco d’Assisi dipinta su sei mattoni verniciati. I
frati erano dediti all’assistenza spirituale e materiale dei fedeli con la
mensa dei poveri e la cura sanitaria. Nel 1866 cessò l’attività dei frati
cappuccini, ma l’edicola di San Francesco rimane ancora ad essere venerata dai
fedeli.
L’edicola della Madonna di Medjugorje è
stata benedetta dall’arciprete Salvatore Asaro alla presenza di numerosi fedeli
ai quali è stata data una immaginetta ricordo.
La devozione alla Madonna, a Montedoro, ha una radicata tradizione che nel tempo si è manifestata con festeggiamenti esterni e realizzazioni di monumenti ed edicole. L’unica chiesa è intitolata alla Madonna del Rosario per la quale si celebra la festa patronale la prima domenica di ottobre. Vi è, anche, un’edicola all’uscita del paese per andare a Bompensiere. L’8 dicembre si celebra la festa esterna di Maria Immacolata della quale c’è un monumento nella piazza principale e un altro in via della Cooperazione. Un tempietto in onore della Madonna delle Grazie sorge nel bivio per Serradifalco e Racalmuto ed un altro dedicato alla Madonna di Fatima sulla stradella che porta al Calvario.Alla Madonna Addolorata è dedicata la nicchia de La Cruciddra in cima alla salita Crispi. Mentre alla Madonna del Perpetuo Soccorso è dedicata la nicchia di la Cruci di li patri al bivio per Serradifalco e Racalmuto.Edicola Nadurello con quadro di Maria Immacolata. Nicchia in Piazza Umberto, angolo Termini, quadro della Madonna delle Grazie. Con l’ultima edicola alla Madonna di Medjugorje si ha un ennesimo segno della devozione dei montedoresi alla Madre di Gesù.
Lillo Paruzzo