Presentati due libri durante l’Estate Montedorese

 

Sabato 4 luglio, EmiliaTortorici ha presentato il suo libro intitolato “Mia Cara Giuggiola” nel cortile della Sala consiliare con la partecipazione di un numeroso pubblico. Ha introdotto Giovanni Duminuco, assessore comunale, facendo alcune riflessioni sul testo che, nella sua semplicità, racconta di avvenimenti familiari e di persone che si muovono in quell’ambito, descrive il mondo di Montedoro degli anni 50 e 60 del secolo scorso visto da un osservatorio di una ragazza con relazioni limitate ma sincere e profonde. Il sindaco Federico Messana, attraverso alcune citazioni del testo, mette in evidenza alcuni tratti di persone diverse che costituivano quella comunità che oggi non esiste più. Emilia Tortorici racconta della genesi di “Mia cara Giuggiola” come di un vissuto custodito nel suo cuore per tanti decenni e che negli ultimi anni è diventato irrefrenabile.

Nel libro, con sinceri accenti di nostalgia, descrive, in modo sintetico, dei tasselli di vita familiare, dei pochi rapporti con le persone del paese facendone dei brevi profili significativi che commuovono i suoi coetanei che hanno vissuto con quelle persone in un contesto comunitario. Racconta dei sentimenti, delle gioie, delle nostalgie, delle affettività e rapporti umani nell’ambito della cerchia familiare con qualche puntatina all’esterno:scuola, chiesa con i tre sacerdoti, le messe, il catechismo. Ricordi che la vedono insieme alla sorella Margherita.

Il Presidente della Pro loco Lillo Paruzzo dona ad Emilia Tortorici il suo libro “Montedoro tra storia e cronaca” dove viene rappresentata la realtà della gente del paese degli ultimi decenni nei diversi aspetti della vita sociale. Emilia Tortorici è nata a Palermo,figlia di Vito, medico condotto di Montedoro,dal 1928 al 1973, e di Maria Concetta Guarino, ma ha trascorso l’ infanzia a Montedoro. Ha frequentato a Palermo il Liceo Classico e, laureata in Lettere Classiche, ha insegnato nei Licei  e ha pubblicato testi scolastici. Ha uno spiccato interesse per la storia e per quella medievale in particolare Mamma di tre figli e nonna di tre nipoti, con amore spiccato per i cani e i gatti, le piace cucinare per la sua numerosa famiglia e per gli amici.Dal 1973,quando il padre e la madre si trasferirono a Palermo, Emilia e la sorella Margherita non hanno fatto più ritorno a Montedoro se non nel 2012, per l’intitolazione di una piazzetta al padre il dottor Vito Tortorici beneamato da tutta la popolazione.

Nella serata del 13 agosto, a Montedoro, nel cortile adiacente la sala consiliare, è stato presentato il libro “Varbarìa” di Emilio Duminuco, nato a Montedoro, nel 1955, figlio di Giuseppe e di Sara Millonzi, emigrato a Milano da 30 anni.

L’assessore comunale Giovanni Duminuco ha introdotto soffermandosi sui motivi ispiratori che si possono leggere nel prologo scritto con amore nostalgico dei tempi passati,  con ricordi di gente, di atmosfere, di odori, di colori, di sapori che tutti, ad età avanzata, vorrebbero ritrovare, speciamente quelli chesono emigrati dal paese. Il sindaco Messana ha fatto riferimento ad argomenti del libro che, in qualche modo, gli richiamavano fatti ed avvenimenti che lo avevano coinvolto in modo diretto ed indiretto, facendo delle puntualizzazioni, su fatti e persone, con la serenità del distacco dovuto alla evoluzione politico sociale.

L’autore ha illustrato i motivi che lo hanno portato a scrivere il libro, dove, avvenimenti  e fatti della piccola comunità gli hanno lasciato dei segni nell’animo. Specialmente la sua vita di ragazzo nei rapporti con i familiari, con gli amici, con il paese, che, ad un certo punto, lo hanno visto emigrato a Milano, ma, con dentro tutto il suo modo di fare e di pensare montedorese. Un modo di rappacificarsi col suo mondo antico fatto di valori, usi e costumi, tradizioni, sempre pregnanti. Gli anni trascorsi, in qualche modo, gli hanno fatto distinguere le cose importanti da quelle passeggere. Si è liberato da certi stereotipi del periodo degli anni ’70 quando le ideologie hanno impedito di cogliere i valori più importanti della piccola società locale come di quella nazionale per quanto riguarda la democrazia e il contributo che può essere dato da ogni persona allo sviluppo dalla civiltà.

Lillo Paruzzo