Semi di senape
Una giusta riparazione
L’avvio
del nuovo anno riporta le difficoltà seguite agli atti del
terrorismo; la cronaca nera ha fatto riflettere sul tema della pace e
della giustizia. È noto che nella Bibbia il termine
«giustizia» indica di essere «fedele/leale» con
la comunità; infatti, il rapporto con la comunità fa
progredire il senso della giustizia. L’uomo giusto ha un rapporto
costruttivo con la comunità; mentre chi si fa complice di un
delitto o di un crimine, avrebbe il dovere di compiere una giusta
riparazione.
Nel
cristianesimo per «fedeli» sono considerati coloro che
crescono nella «dottrina della giustizia» (Eb 5,13); anzi
meglio, i discepoli autentici di Gesù agiscono come lui che
«ha amato la giustizia e odiato l’iniquità»
(Eb 1,9). La lettera agli Ebrei, come si vede, ha parole forti.
Nella
Bibbia «giustizia» è più una virtù per
vivere, mentre «pace» è piuttosto una condizione di
vita. La giustizia si riferisce di solito ad un uomo virtuoso.
Invece
shalom ha un’area semantica ampia: include «pace e
benevolenza», in opposizione a ogni forma di inimicizia; include
pure «benessere e prosperità», con chiaro
riferimento al benessere materiale. Insieme al sostantivo shalom,
c’è il verbo che ha il significato fondamentale di
«portare a completezza».
Nella
forma verbale chiamata piel, il verbo indica una giusta riparazione o
comunque una forma di indennizzo. Talora ha pure il senso di
«vendicare» come in Deut 32,41: dice il Signore Dio
«farò vendetta dei miei avversari / ripagherò i
miei nemici». Ciò non costituisce però una base per
concepire una teoria della guerra santa.
Lo
stesso verbo che esaminiamo, nella forma verbale qal, ha valore
intransitivo e significa «essere alla pari». In Gb 9,1-4
l’uomo di Uz si interroga se può essere alla pari con Dio,
far fronte a Lui nella giustizia e nell’intelligenza; «chi
s’è opposto a Dio ed è rimasto salvo?». La
risposta è ovvia; nessun credente, di ogni religione e popolo,
è uguale a Dio. Solo a Dio compete di vendicare
l’ingiustizia, mentre agli uomini di riparare o pagare per i
delitti; a Dio spetta di portare a completezza la giustizia e la pace.
Tuttavia
anche l’uomo è costruttore di pace; la sua fatica per
essere fedele alla giustizia non ha pari fra le azioni benemerite.
L’azione giudiziaria degli uomini ha valide ragioni nel
perseguire i terroristi che siano autori di crimini di massa e di
pubbliche stragi.
Quanto
allo spirito della giustizia internazionale ci sembra un processo
sociale ancora in pieno sviluppo; in analogia al fenomeno che in
economia si chiama clearing, si potrebbe dire che la giusta riparazione
sia tale se compensa le condizioni di pace e sicurezza; e ciò
potrebbe valere come giusta istanza sia per i cristiani e i musulmani
(nonché ebrei e osservanti di altri culti) che vivono in Europa,
sia per quei cristiani (nonché esponenti di ogni religione) che
vivano nell’Africa subsahariana o nel Medio Oriente.
Don Salvatore Falzone