Giorni tristi
CAMPOFRANCO. Ciao Mamma, ciao Nonna!
La regina ha abdicato al suo trono terreno per recarsi nella stanza
accanto, quella decantata da Sant’Agostino in una delle sue
celebri preghiere per alleviare il dolore della perdita di una persona
cara a chi è rimasto su questa terra.
Se n’è andata senza dare fastidio a nessuno Maria Rosa Lo Piparo,
per tutti quelli che la conoscevano “Rusina”, nel giorno
della Madonna di Lourdes. E vogliamo pensare che questa non sia una
coincidenza. Il suo cuore, dopo 82 anni, ha deciso di smettere di
battere per il mondo dei vivi, lasciando un grande vuoto nella sua
famiglia, ma lo ha fatto con grande dignità come ha sempre
vissuto la sua vita.
Ci piace pensare che il suo percorso fosse giunto al capolinea, dopo
aver adempiuto a tutti gli obblighi che le varie fasi della vita ci
mette davanti. È stata figlia, moglie, mamma, nonna, zia e lo ha
sempre fatto con il sorriso sulle labbra e predicando pace e amore in
tutti coloro che parlavano con lei. Mai una parola contro qualcuno, mai
un desiderio di vendetta o di ripicca.
Tutto ciò che era negativo le scorreva addosso e lasciava sempre
spazio ai pensieri positivi, alla gioia di sentire i parenti lontani al
telefono e nel rivederli puntualmente arrivare, seppur alla
spicciolata, in estate e a Natale. Seppur il fisico avesse deciso di
non sorreggerla più, la testa era sempre quella. Un cervello
sopraffino, in grado di capire tutto quello che succedeva e di
rielaborarlo in men che non si dica. Aveva sempre una parola buona con
tutti. In molti se la ricorderanno seduta al balcone che domina la Via
Roma, della quale era diventata un’istituzione. Per ogni
processione che passava da lì, lei c’era. Ad ogni persona
che la salutava, ricambiava sempre sorridendo. Ed è così
che ti vogliamo ricordare, sorridente e felice di quello che la vita le
ha dato. Perché, nonostante tutto, la morte non è niente!
AMENO (NO). Suor Maria Albertina
al secolo Maria Pera, il 4 febbraio 2016 è stata chiamata a
sé dal Signore, all'inizio dell'anno Giubilare della
Misericordia. Era nata a Campofranco il 23 agosto 1920. La sua prima
professione di fede avvenne nel 1953 e perpetua nel 1958. la Superiora
Generale la fece studiare e così conseguì il
diploma di insegnante. Lasciò la Sicilia ed entrò tra le
Piccole Suore Missionarie della Carità di don Orione. Ha
dimostrato lungo tutti gli anni della sua missione di essere sorella e
madre, sia con i piccoli assistiti che con le consorelle. Ha svolto il
suo apostolato a: Gibellina, Villarosa di Sicilia, Cassano Magnago,
Villa Caritas, Castelnuovo Scrivia, Cormano, Tortona e Ameno.
Religiosa molto aperta, intelligente, allegra con grande senso materno
faceva sentire tutti in famiglia, accogliente e benvoluta da tutti,
sdrammatizzava le sofferenze sue ed altrui con battute scherzose e
piacevoli. Così la ricordano i nipoti:
Sei stata zia, guida, educatrice e insegnante. Hai accompagnato tutti
noi che ti volevamo bene nella preghiera e nell'affetto. Non hai mai
fatto mancare il tuo sostegno e la tua vicinanza a chi ne aveva
bisogno, a partire dagli ultimi e dai più piccoli. Hai
consacrato la tua vita al Signore con obbedienza e costanza. Sei stata
esempio di ottimismo e speranza, perché Dio ama chi sorride alla
vita. I tuoi nipoti ti ricordano e ti ricorderanno sempre come la
“Zia Albertina”, quella che portava i regali, quella che ti
correggeva quando dicevi una parola fuori posto, quella che diceva
"stricchio" quando voleva riprenderti col sorriso, quella che ha amato
Dio sopra ogni cosa.
Siamo certi che il Signore ti abbia spalancato le porte del Paradiso e
ti chiediamo di pregare per noi, come hai fatto quando eri qui con noi,
anche nel tuo letto di sofferenza e stanchezza. Guidaci ancora da
lassù e grazie di tutto.
BERNA (Svizzera). Maria Vancardo,
di anni 69, sposata con Carmelo Butera è passata all’altra
vita il 26 gennaio 2016 in Svizzera, dove risiedeva con la famiglia. I
funerali sono stati celebrati nella Chiesa Madre di Campofranco.
Famigliari ringraziano commossi e riconoscenti tutti coloro che hanno
espresso la loro partecipazione al lutto che li ha dolorosamente
colpiti.
AUGUSTA (SR). Il 2 gennaio
2015, ad Augusta si è spenta una splendida donna, una moglie e
una madre davvero meravigliosa, la signora Paolina Salamone,
sposa di Calogero Lo Re, e sostenitrice attenta de La Voce di
Campofranco. Ha saputo donare affetto e simpatia a chiunque le stesse
vicino fino all'ultimo istante della sua vita. Donna di sani principi,
sempre pronta a dare tutta se stessa a chi ne avesse avuto di bisogno.
CAMPOFRANCO. Serafina Randazzo,
nata a Campofranco l'8 maggio 1928, è ha lasciato la vita
terrena il 3 dicembre 2015. E’ andata a raggiungere coloro che
l'amarono e ad attendere coloro che l'amano, la sorella Lillina e il
cognato Salvatore Panepinto.
CAMPOFRANCO. Il 21 ottobre 2015 è tornato alla Casa del Padre il signor Giuseppe Costanzo,
residente a Campofranco in via Fiume. A darne il triste annuncio,
ricordandolo con affetto sono la moglie Vincenza Nicastro, i figli
Matteo, Rosetta, Assunta e Salvatore, la nuora, il genero e i nipoti.
BROXBOURNE (GB). Sabato 5
giugno 2015 a Broxbourne (Hertfordshire, UK) all’età di 66
anni, si è spento presso la propria abitazione, assistito
amorevolmente dai familiari, dopo una breve e atroce sofferenza, Mario Calogero Nicastro di
Sutera. Il funerale è stato celebrato il 22 giugno presso
la chiesa di Sant’Agostino di Hoddesdon gremitissima di parenti,
amici e conoscenti.
Mario è stato un figlio, fratello, sposo, padre, nonno, e amico
esemplare, che ha amato in modo viscerale la propria famiglia. Era un
uomo franco nelle battute, che riuscivano sempre a far sorridere quanti
si intrattenevano con lui, disponibile all’ascolto, al confronto,
aperto al dialogo e con un grande senso dell’umorismo. Famiglia e
lavoro sono stati i due binari attraversati giornalmente dalla
locomotiva della sua vita senza risparmiare energie, fatiche e
sacrifici.
Grande l’amore per il Suo paese Sutera, che ha sempre portato nel
cuore, amore che ha egregiamente trasmesso ai suoi figli Nonò e
Gaetano.
Verso la metà degli anni sessanta insieme a mamma Giuseppina e
ai fratelli Giuseppe ed Assunta, ha raggiunto papà Gaetano a
Waltham Cross e qui in Inghilterra ha messo radici. Ha incontrato e
sposato la donna della sua vita, Peppuccia. Orgoglioso di essere
“lu figliu di lu zì Taniddu passariddu”, orgoglioso
della sua famiglia, della nuora e nipotini, orgoglioso del tuo lavoro
che con sacrifici, onestà ed entusiasmo ha sempre svolto presso
il suo Barber shop a Londra.
Lascia un vuoto incolmabile nei familiari, amici e conoscenti. A loro
tutti lascia in eredità un ricordo gioviale di sé e un
amore viscerale per la famiglia e per l’amata Sutera.
AGRIGENTO. Il 18 luglio 2015 si è addormentata nel Signore Maria Salamone
ved. Cav. Giuseppe Difrancesco amorevolmente assistita dal figlio
Nuccio e dalla nuora Maria Carmela e dalle nipoti Chiara e Sara. Il
funerale è stato celebrato il 20 luglio presso la parrocchia
Sacro Cuore, Quadrivio Spina Santa, ad Agrigento affollatissima di
parenti ed amici.
CUNEO. Con una lettera, del 10 Novembre, Enza Petyx,
figlia dello scrittore Angelo Petyx, mi ha comunicato la triste notizia
della dipartita della mamma Lena Valfrè. “A Cuneo, il 18
di ottobre, nella sera di una domenica rischiarata da qualche raggio di
sole, è mancata mia madre, e mi ha lasciata in un vuoto
incolmabile.”
“Ora con lei se n’è andata anche la memoria storica
di mio padre. Non vi era fatto, incontro, avvenimento, discussione,
letture, che non sapesse ricostruire nei minimi particolari. Ho voluto
che l’accompagnasse nel suo ultimo viaggio La Miniera occupata, e
il primo bigliettino d’amore scrittole da mio padre, che teneva
sul comodino.”
Una lunghissima vita quella di Lena Valfrè accanto ad Angelo
Petyx da quando, gli aveva dato rifugio, insieme alla sua
famiglia, perché partigiano ed in seguito lo aveva sposato.
Possiamo dire che Lena è stata la musa ispiratrice, discreta,
comprensiva, collaboratrice, dello scrittore montedorese. Sempre
accanto al marito gli ha consentito, agevolato, il suo essere uomo di
cultura, anche se molto riservato, creandogli tutto lo spazio affettivo
necessario alla sua attività di scrittore. Con la nascita della
figlia Enza lo ha arricchito di una grande esperienza familiare,
paterna, che lo ha compensato grandemente dei disagi e delle
difficoltà vissute nella sua infanzia per la perdita della mamma.
Angelo Petyx è morto nel 1997, a 85 anni, e la moglie ha
raccolto in diversi libri, note critiche sui vari romanzi che ha
scritto nel tempo, facendone delle copie ed inviandole agli amici
cultori degli scritti del marito. E' stato il miglior modo per
alimentare il ricordo del marito: trascorreva le giornate a
selezionare, da vecchi giornali e riviste, notizie sulle opere dello
scrittore, le recensioni di critici di fama nazionale ed anche gli
scritti di giornali locali. Praticamente Lena Valfrè è
vissuta sempre tra “le sudate carte”dello scrittore, sia
durante l'elaborazione dei suoi romanzi che dopo leggendo e rileggendo
tutto quello che gli altri avevano scritto sulle opere, sui romanzi,
sugli articoli che il marito scrittore aveva prodotto.
Rimane in noi che l'abbiamo conosciuta ed incontrata, diverse volte, e
con la quale abbiamo intrattenuto una lunga corrispondenza epistolare,
un carissimo ricordo della sua gentile persona che comunicava la sua
pace interiore, la sua grandezza d'animo, il suo squisito modo di
rapportarsi con gli altri:veramente una bella persona.
Lillo Paruzzo