Il progetto turistico sui siciliani nel mondo comprende anche Mussomeli e Sutera

Il progetto turistico del distretto Valle dei templi offerto ai siciliani emigrati nel mondo riguarda anche Mussomeli e Sutera. Sabato 12 marzo un gruppo di presidenti di associazioni di siciliani nei paesi della Comunità Europea (Francia, Germania, Belgio) e di oltreoceano (USA, Argentina), in tutto una ventina, ha visitato nella mattinata Mussomeli e successivamente Sutera. Si sono addentrati tra le viuzze del Rabato per poi visitare il museo, vedere un filmato pubblicitario su Sutera ed infine pranzare al ristorante Civiletto allietato dai canti del gruppo I Rabatisi.
Si tratta di un progetto turistico che fa leva sui ricordi e la memoria, gli affetti e le radici, quello che i nonni hanno raccontato sulla terra di origine. E’ il bisogno di conoscere la storia di famiglia e di terre di cui spesso in famiglia si è parlato e che quindi non è legato al binomio mare-montagna, ma che è altrettanto forte. E promettente. Si calcola che i siciliani sparsi nel mondo e che ancora hanno un passaporto italiano siano circa settecentomila e che sei milioni siano quelli che, nel corso delle ultime generazioni, abbiano rinunciato alla nostra nazionalità per accettare quella dove ormai risiedono. Tanti vogliono conoscere, ad esempio, chi erano i nonni ed i bisnonni, e per questo è stato siglato a San Leone un protocollo d’intesa tra le associazioni e le amministrazioni del distretto turistico, firmato per conto della amministrazione di Sutera dall’assessore Pietro Alongi, anche per poter svolgere delle ricerche negli uffici comunali dell’anagrafe. Il progetto quindi fa leva sulle radici familiari, culturali e sociali, incoraggia le visite anche dei paesi dell’entroterra ed è complementare al binomio mare-archeologia che attualmente risulta il circuito più forte.

Mario Tona

Nella foto, i presidenti delle associazioni di siciliani nel mondo con accompagnatori al museo etnografico di Sutera.