Il Carnevale a Sutera
Domenica
7 febbraio è arrivato il sospirato carnevale. Una volta era la festa di
tutti, giovani ed anziani che, più che sfilare insieme, andavano a
gruppi, mascherati, a trovare gli amici in casa e la sera a ballare.
Era un punto d’onore, non farsi riconoscere. Oggi è diventata sempre
più una festa per giovani e adolescenti e restiamo piacevolmente
sorpresi quando troviamo gruppi di mezza età che non hanno perso la
voglia di divertirsi e far divertire.
Così domenica in piazza
della Repubblica, all’appuntamento del primo pomeriggio si è presentato
un gruppo numeroso e ricco di petrodollari, probabilmente proveniente
dall’Arabia saudita o dagli emirati arabi, con tanto di copricapo
bianco e carro su cui spiccava la scritta “sesso”, evidentemente la
catena di stazioni di servizio di loro proprietà che permetteva di
vivere, e spostarsi, da nababbi per il mondo, anche a Sutera. Poi
c’erano i giovanissimi della terza media, molto intraprendenti, che
partecipano da protagonisti anche ad eventi impegnativi come il presepe
vivente; ma che ora avevano lavorato più di un mese a costruirsi un
carro (progettazione e realizzazione tutta in proprio) che riproduceva
uno del Minions, giallo e con tanto di occhiali. Sono creativi ed hanno
passato sane serate di allegria insieme.
Altro carro, che
rappresenta un po’ il sogno di tanti giovani, quello dei militari,
carriera molto ambita in quanto propongono uno stile di vita invidiato:
c’erano tante tute mimetiche e poche armi in giro, ma in compenso tanta
roba da mangiare e bere sul camion, stando comodamente seduti. Non si
può chiedere di più alla vita. Attorno a loro, e ad una macchina che
riparava cucine e meno l’alfabeto (era una macchina che strisce
pubblicitarie balbuzienti), si è radunato un bel gruppo di giovani e
bambini dai costumi più disparati, genitori con occhio vigile e tanti
curiosi. Musica ad alto volume, balli, saluti tra amici.
L’allegro e
assordante corteo si è mosso verso piazza San Giovanni, per fare sosta
in piazza Zucchetto e concludere, senza fretta, in piazza Sant’Agata.
Stessa festa, con meno persone, che purtroppo erano andate a lavorare,
ma con altrettanto entusiasmo, il martedì successivo, vigilia delle
ceneri.
Mario Tona