Mussomeli. Un convegno sui grani antichi siciliani
Cosa sono i grani antichi siciliani? Perché, da qualche tempo se ne parla sempre di più? Qual è la differenza di un alimento composto da farina di grani antichi e uno con farina moderna? Perché sempre più aziende agricole si stanno interessando alla loro coltivazione e trasformazione?
A tutte queste domande è stata data risposta durante il convegno che si è tenuto lunedì 11 aprile 2016 presso L’Istituto superiore di Agraria “Virgilio” di Mussomeli. In "campo" sono scesi illustri relatori del calibro del dott. Giuseppe Zaffuto, responsabile dell’azienda sperimentale “Sparacia”della facoltà di agraria di Palermo che ci ha accompagnati nel cuore del chicco del grano spiegandoci la differenza di glutine tra le varie qualità: meno consistente in quelli antichi e più cementante in quelli moderni. Successivamente, guidati dal dott. Nello Blanciforti, abbiamo viaggiato all’interno della Stazione consortile sperimentale di Granicoltura di Caltagirone dove vengono conservati circa 50 tipi di semi di grani antichi raccolti negli anni ’20 in Sicilia e che rappresentano più del 50% dei genotipi dell’intera Nazione.
Poi è stata la volta di colui il quale viene definito il pioniere delle nuove colture di grani antichi: Peppe Li Rosi, presidente dell’Associazione “Simenza-Cumpagnìa siciliana sementi contadine”. Nella sua azienda di circa 200 ettari la metà viene coltivata con gli antichi semi di cui per secoli si nutrì il popolo siciliano e l’intero impero romano. Li Rosi ha definito la Sicilia non un’isola e neppure una nazione a se stante ma, addirittura, un continente perché presenta tutte le varietà climatiche dalle quali ha avuto origine l’immenso patrimonio di cultivar siciliano.
Infine il Commissario straordinario dell’ESA (Ente Sviluppo Agricolo) On. Francesco Calanna ha chiuso i Lavori appassionandoci con la descrizione del nostro territorio e dell’importanza della biodiversità dando lo spunto alle categorie dei coltivatori e agli imprenditori agricoli intervenuti, per una riflessione su una prospettiva di sviluppo che può passare attraverso il riutilizzo del Russello, della Timilìa, della Maiorca, del Perciasacchi …nomi che erano caduti nel dimenticatoio ma che stanno ritornando prepotentemente alla ribalta sia per i benefici per l’alimentazione, sia per le prospettive economiche.
Alla fine del convegno o, per meglio dire, del corso professionale così come ha voluto definirlo la dirigente scolastica del “Virgilio”, la Dott. Rina Genco che ha brillantemente diretto i lavori, gli invitati hanno potuto degustare i prodotti realizzati dai ragazzi dell’agraria all’interno dei loro laboratori. Oggi, l'Istituto Superiore di Agraria"Virgilio" rappresenta una delle eccellenze dell'offerta formativa scolastica alla quale possono rivolgersi con fiducia gli studenti del comprensorio dell'Alta Valle del Platani, grazie ai suoi laboratori, campi sperimentali, stage in aziende e al suo preparatissimo e appassionato corpo docenti.
I panifici “Il Giullare”, “la Spiga”, “San Giuseppe”, “L’Antico Forno la Batìa” e il Panificio Morreale Simone” che producono anche pizza, pane e biscotti con farine di grani antichi, hanno sponsorizzato l’evento offrendo i loro prodotti per la degustazione.
L’evento è stato proposto dall’InfoPoint turistico-culturale del Libero Consorzio dei comuni di Caltanissetta e organizzato in collaborazione con l’IISS “Virgilio” nella persona del Prof. Maurizio Palumbo, coadiuvati dal dott. Zaffuto Giuseppe.
All’evento, pubblicizzato dalla pagina facebook di VisitSikania, sono stati invitati gli undici sindaci del circondario.
Giulio Amore