- Percorsi letterari in Sicilia n. 7
- Andrea Camilleri: il profondo legame con la propria terra
- I
luoghi aspri e brulli dell'infanzia e dell'adolescenza di Andrea
Camilleri, carichi di profumi,di memorie e di emozioni,costituiscono il
colorito scenario dei suoi romanzi, dove si muovono i protagonisti
ricchi di profonda umanità e di sottile humour, mentre l'autore
ne delinea psicologia e le varie sfumature. La sicilianità trova
espressione genuina nei loro comportamenti, nelle conversazioni fitte
di allusioni, nei complici silenzi, nei fatti pietosi e
grotteschi,nelle movenze, nei sottintesi eloquenti che sono il vero
discorso da capire, nei rancori e nelle maldicenze paesane, negli
intrighi, dai quali è possibile ricavare i modi di pensare, le
reazioni umorali, il loro modo di ragionare e le loro contraddizioni.
- Le
storie sono ambientate nella parte sud occidentale della Sicilia "con
le sue aride colline, quasi tumoli giganteschi, coperte solo di stoppie
gialle d'erba secca, abbandonate dalla mano dell'uomo per sopravvenute
sconfitte dovute alla siccità, all'arsura o più
semplicemente alla stanchezza di un combattimento perso in partenza".
Camilleri non rinuncia ad un patrimonio di ambientazione e cultura,
circoscritte e definite,che egli conosce benissimo, modificandolo
lievemente e facendolo passare per immaginario, inventato e fantasioso.
- Di
Porto Empedocle, trasfigurata e rinominata Vigata, egli conosce strade,
case, rumori ed ogni segreto. Anche una descrizione d'insieme è
tutta governata dall'olfatto: "ogni loco di mare aveva un
sciàuru diverso. Quello di Vigata era un dosaggio perfetto tra
cordame bagnato, reti asciugate al sole, iodio, pesce putrefatto, alghe
vive e alghe morte, catrame. E proprio in fondo un retrodore di nafta".
- Il
suo luogo di origine, unitamente a Montelusa con cui spesso Pirandello
chiamava Agrigento e dove Camilleri si recava per frequentare il liceo
classico, rivivono prepotentemente nelle sue pagine con le passioni e
le ambiguità di questa terra dalle atmosfere fascinose,mentre le
usanze,le tradizioni e la cultura concorrono nella identificazione dei
personaggi. I luoghi che affiorano con precisione nelle sue pagine
animano le misteriose storie che il commissario Montalbano, eroe del
genere sia poliziesco sia televisivo,è costretto a dipanare. Con
il suo fiuto egli affronta un mondo feroce e violento con le armi della
logica,della pietà e dell'umorismo.
- La
Sicilia che piace a Montalbano, poliziotto buono e umano è
"quella aspra, di scarso verde, sulla quale pareva (ed era) impossibile
campare e dove ancora c'era qualcuno, ma sempre più raro, con
gambali, coppola e fucile in spalla, che lo salutava da sopra la mula,
portandosi due dita alla pampèra".
- Narratore
di grande efficacia con il suo modo inimitabile e originale, che non
vuole fare i conti con l'italiano della comunicazione, Camilleri trova
la sua qualità più peculiare nell'invenzione di una
lingua inconfondibile: un succulento impasto di vigatese, la cui
naturalezza zampilla dal ricordo delle conversazioni domestiche della
sua giovinezza, un siciliano autentico, un siciliano reinventato e un
italiano sicilianizzato, caricaturale e maccheronico.
- Questo
modo di esprimersi inconsueto indica il rapporto viscerale con la sua
terra che è la cava da cui Camilleri estrae la materia prima per
raccontare con i vari timbri dialettali accordati alle situazioni
narrate. Nelle voci comiche delle figure che prendono forma dal parlato
egli riproduce la Sicilia e la mentalità dei siciliani, nelle
voci dei carabinieri, dei funzionari e degli impiegati con il loro
"burocratese", nella parlata contadina ancestrale, nel discorrere dei
galantuomini nei vecchi circoli di paese, nel discorso dei borghesi con
le loro screziature, nel barocco dei politici, nelle parole curiali
degli ecclesiastici, nel gergo allusivo dei mafiosi.
- Camilleri
scrive: "Vieni avanti, parla: ti fabbrico secondo come mi hai parlato,
secondo le cadenze e il tono,le inflessioni e la voce."A misura del
personaggio egli mette in atto vezzi lessicali
circonlocuzioni,enfatizzazioni sintattiche e timbriche,modi di dire e
proverbi,che nell'azione si insediano attraverso le pantomime e gli
attori di Vigata,"il paese più inventato della Sicilia
più tipica."
- Lucio Bartolotta
- Le precedenti puntate sono state pubblicate sui numeri:
- 1 - n. 473/2013; 2 - n. 474/2013; 3 - n. 477/2014; 4 – n. 479/2014; 5 – n. 482/2015.