Don Luca Ingrascì da Tortona a Sutera per celebrare da novello sacerdote la messa al Carmine
Domenica, 18 settembre, don Luca Ingrascì ha celebrato la sua
prima messa a Sutera, nella chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo,
circondato dall’affetto e dal riconoscimento di parenti, amici e
dell’intera comunità locale.
Egli ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 10 settembre
scorso, per mano del vescovo di Tortona mons. Vittorio Viola, nel
santuario della Madonna della Guardia di Tortona (Alessandria),
santuario desiderato da San Luigi Orione, il fondatore della
Congregazione a cui appartiene il novello sacerdote stesso.
Il suo è stato un lungo percorso formativo durato ben 16 anni e
che ha avuto inizio all’età di 14 anni, quando il 2
settembre 2000 ha lasciato la sua casa di Voghera, dove abitava con i
genitori Salvatore Ingrascì e Luisella Errico, per entrare nel
seminario minore di Buccinigo d’Erba, vicino al lago di Como.
L’incontro di don Luca con i suteresi non poteva mancare, dato
che proprio qui vivono tanti parenti e i nonni paterni che sono sempre
molto presenti nella sua vita. In questo piccolo centro lui ha amato
trascorrere parte delle sue vacanze estive sin da quando era bambino e
adesso ha condiviso l’inizio di un nuovo cammino al servizio del
mondo nel nome di Cristo.
L’arciprete, P. Francesco M. Miserendino, a nome della
comunità, gli ha fatto dono dell’immagine di Maria, che lo
guiderà nel corso della nuova esperienza di vita, poi tutti i
presenti hanno preparato un banchetto nella piazza antistante la
chiesa. A lui l’augurio di un felice percorso di santità!
Carmelina Sanfilippo
Sacerdote per sempre!
“Eccomi” “Sì, lo voglio”. Sono
state queste le parole che ho pronunciato lo scorso 10 settembre nella
S. Messa della mia ordinazione sacerdotale, in quel meraviglioso
santuario della Madonna della Guardia di Tortona (Alessandria)
fortemente desiderato da San Luigi Orione, il fondatore della
Congregazione a cui appartengo. Parole semplici e brevi, ma che da
parte mia hanno assunto il colore della promessa di fedeltà e di
amore eterni a Gesù… un po’ come fanno gli sposi
cristiani nel giorno del loro matrimonio. Così, manifestando
pubblicamente questa mia disponibilità totale e definitiva ad
essere consacrato sacerdote, il vescovo di Tortona mons. Vittorio
Viola, con la sua preghiera e le sue mani poste sopra la mia testa, ha
realizzato quel sogno che Dio da sempre ha per me. Un sogno che
anch’io coltivo fin da bambino e che ho cominciato a realizzare
seriamente a 14 anni, quando il 2 settembre 2000 ho lasciato la mia
casa di Voghera e sono entrato nel seminario minore di Buccinigo
d’Erba, vicino al lago di Como.
Durante il rito dell’ordinazione, soprattutto al canto delle
litanie, non ho fatto che ripensare a tutta la mia vita… a tutti
questi 16 anni di formazione, di esperienze e di fatiche condivise, di
gioie e di speranze che mi hanno condotto a vivere questo grande passo.
E lì con me c’erano tutte le persone che amo e che, in
molti modi, mi hanno visto crescere: la mia famiglia; i parrocchiani
della mia parrocchia di Voghera, dove ho sempre fatto il chierichetto
frequentando anche l’oratorio; i tanti confratelli che hanno
curato la mia formazione umana, culturale e spirituale. Erano presenti
poi alcune suore orionine con alcuni bambini diversamente abili del
Piccolo Cottolengo; i compagni di infanzia e di scuola; i giovani e le
famiglie di Como, Lecco, Domodossola, Roma, Velletri, Genova, Milano,
Tortona, Torino, Padova e Palermo con i quali ho vissuto esperienze
indimenticabili che hanno segnato profondamente il mio cuore.
C’era ovviamente anche una bella presenza di Mestre e Marghera,
che in un certo senso hanno rappresentato tutte quelle persone che,
d’ora in poi, mi vedranno muovere i primi passi da prete. Infatti
già da un anno vivo a Mestre, nella scuola che da 95 anni
è presente nel territorio veneziano.
Per questo al termine della celebrazione, vissuta con intensità
e commozione da parte di tutti, la mia voce ha pronunciato
un’altra semplice parola: “GRAZIE!” Grazie a tutti
coloro che erano presenti fisicamente all’ordinazione, ma anche a
tutti quelli che non hanno potuto esserci per vari motivi e che mi
hanno manifestato il loro affetto con vari messaggi, con il pensiero e
con il cuore. Ho voluto dire un “grazie” speciale anche ad
alcune persone che mi hanno aiutato a crescere e che hanno partecipato
dal Paradiso; e, infine, un “grazie” infinitamente grande
alla persona che ha dato il via a tutto questo e che, da
quell’urna di vetro conservata gelosamente in santuario, ha
assicurato la sua presenza umile e significativa: Don Orione! Anche i
paesani di Sutera non hanno mancato di esprimere la loro vicinanza,
dato che le mie origini da parte di mio padre sono suteresi,
soprattutto lo scorso 18 settembre quando ho celebrato la mia prima S.
Messa nella chiesa del paese dedicata alla Madonna del Carmelo.
Ora per me inizia il bello… è un nuovo inizio, e non solo
il coronamento di un sogno. Anzi, il sogno di una vita comincia a
realizzarsi proprio adesso con tutte quelle persone che
incontrerò nel mio ministero! Pertanto vi chiedo di continuare a
pregare per me e di aiutarmi ad essere un prete dalla mente e dal cuore
sempre aperti, come voleva Don Orione.
E per condividere ancora qualcosa di quel 10 settembre 2016, che mi ha
fatto diventare una persona nuova, vi regalo alcune parole che il
vescovo ha rivolto a me nella sua omelia:
«Dicendo quell’Eccomi tu Luca ti sei consegnato per sempre,
non potrai più ritrattarlo questo eccomi, se vorrai vivere una
pienezza di vita. Ma insieme a questo c’è un altro dono
infinito della sua misericordia che è esattamente il poter
diventare strumento di questo amore misericordioso, direi di
più, sacramento di questo amore misericordioso. Come potremmo
noi sentire, vedere, toccare, l’amore di Dio se Lui non avesse
dato l’evidenza… e il ministero che la chiesa sta per
affidarti, è un’evidenza della misericordia di Dio. Chi ti
incontra, chi ascolterà le tue parole, chi vedrà il tuo
sorriso o il tuo pianto, a seconda della tua vicinanza con chi è
nella gioia o con chi è nel dolore, chi ti incontra, non
dovrà accontentarsi di incontrare te, dovrà incontrare il
sacramento dell’amore misericordioso che è il nostro
ministero».
Con affetto, vi benedico tutti!
Don Luca Ingrascì