Da 55 anni La Voce di Campofranco al servizio della comunità

Nel settembre 1961 usciva il primo numero, “una fiammella”, come lo definì il suo fondatore don Nazareno Falletta, che continua ancora a risplendere. Sono trascorsi 55 anni, e questo è il 491 numero che viene pubblicato. Da 55 anni si scrive la storia vissuta dalle nostre comunità, quella storia che non si troverà mai nei libri che si studiano a scuola. È stato scritto tutto o quasi, senza presunzione di avere la verità o di non avere tralasciato nulla. Non sono stati mai “gonfiati” gli eventi, le notizie sono state riportate senza partigianeria, nel rispetto di ognuno.
Il 55° anniversario, sinora, è ricordato da due eventi eccezionali che hanno rilanciato “La Voce di Campofranco” in un orizzonte più vasto: la pubblicazione nel volume La posta in gioco è alta. Rinnovamento spirituale e riforma pastorale negli articoli per “La Voce di Campofranco” di tutti gli scritti di mons. Cataldo Naro (1951-2006), arcivescovo di Monreale, assiduo collaboratore per venticinque anni, dal 1979 al 2004; la mostra di vignettisti nazionali e internazionali seguita dalla presentazione del libro umoristico “Un anno alla corte di Teo e Dolinda” di Salvatore Testa, pure lui collaboratore per ventitré anni, dal 1982 al 1995: iniziò con la pubblicazione di una caricatura in “Omaggio al Fondatore”, don Nazareno Falletta.
Ringrazio i collaboratori, che dai paesi vicini e da Campofranco, con grande sacrificio e umiltà, che accomunano tutti, offrono il loro tempo e le loro competenze per far vivere il giornale. I tempi sono difficili. L’avvento dell’era del digitale ha messo in discussione la comunicazione sulla carta stampata. Disservizio nel recapito e spese di spedizione triplicate, da alcuni anni, hanno fatto il resto, creando problemi di sopravvivenza a molti giornali.
Noi speriamo di farcela.
Grazie a tutti.

Vincenzo Nicastro