Tutti gli scritti di mons. Cataldo Naro, pubblicati sul nostro giornale, sono ora raccolti nel volume

La posta in gioco è alta. Rinnovamento spirituale e riforma pastorale negli articoli per “La Voce di Campofranco”

È l’83° volume uscito nella collana Studi del Centro "A. Cammarata" di San Cataldo, fondata da Cataldo Naro e diretta da Massimo Naro. "La posta in gioco è alta. Rinnovamento spirituale e riforma pastorale negli articoli per “La Voce di Campofranco", di 374 pagine, è pubblicato per le Edizioni Salvatore Sciascia (Caltanissetta - Roma) ed è stato stampato dalla Tipografia Lussografica di Caltanissetta nel mese di settembre 2016. Oltre agli scritti di Cataldo Naro, il volume contiene la prefazione di Vincenzo Nicastro, la presentazione di Alessandro Rovello, la nota introduttiva di Salvatore Falzone e la postfazione di Massimo Naro.
Il libro è stato spesse volte citato, per il suo attualissimo contenuto, nell’incontro di studio, organizzato dal Centro Studi sulla Cooperazione e tenutosi il 30 settembre 2016 nell’affollatissimo Auditorium della “BCC Giuseppe Toniolo” di San Cataldo, sul tema Questione di coraggio? La riforma della Chiesa. Una riflessione a partire dal ministero pastorale di Cataldo Naro nel decennale della sua scomparsa.
Relatore Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio. Interventi: mons. Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo; prof. Vincenzo Nicastro, direttore responsabile de “La Voce di Campofranco”; prof. Raimondo Giunta, presidente del Centro A. Cammarata. Moderatore il prof. Salvatore Barone, docente di Filosofia nella Facoltà Teologica di Sicilia

A dieci anni dalla sua improvvisa e prematura scomparsa, questo libro raccoglie tutti gli scritti che Cataldo Naro (San Cataldo, 6 gennaio 1951 – Monreale, 29 settembre 2006), pubblicò per “La Voce di Campofranco”, periodico di cui mi onoro d’essere il direttore responsabile. La sua collaborazione, - protrattasi dal giugno 1979 al luglio 2004 – fu spontanea, certamente motivata dal desiderio di volere utilizzare un mezzo di comunicazione, che arrivava direttamente alle famiglie, per poter manifestare il proprio pensiero sulla chiesa, sulla società, sulla vita politica. Contemporaneamente aveva in buona considerazione e apprezzava il giornale, che un suo confratello, il dinamico e zelante don Nazareno Salvatore Falletta (Campofranco, 1 aprile 1910 – 29 agosto 1998), aveva fondato nel settembre del 1961.
La collaborazione col periodico iniziò allorquando don Naro, ancora giovane presbitero della diocesi nissena, da poco incaricato di occuparsi dell’Archivio Storico Diocesano, fece pervenire alla redazione due scritti: Per un’interpretazione della religiosità popolare, n. 177, giugno - luglio 1979; La Parrocchia è in crisi?, n. 178, agosto - settembre 1979 (tema, poi, ripreso da arcivescovo di Monreale nella sua prima lettera pastorale Diamo un futuro alle nostre parrocchie, nel 2004). I due scritti erano accompagnati in calce, come lo saranno sempre tutti gli altri pervenuti alla redazione, da un’espressione delicata e umile “Se lo ritenete opportuno”.
Per i redattori e i collaboratori fu motivo di gioia e di orgoglio essere in compagnia di Cataldo Naro, storico di professione, dotato di una capacità ineguagliabile di ricostruire le vicende storiche della diocesi, la cui competenza e preparazione scientifica si legava, però, con la consapevolezza pastorale e con la chiaroveggente attenzione nei confronti del passato, oltre che con la lungimirante preoccupazione per il futuro della vita ecclesiale sia in Sicilia che nel resto d’Italia.
I lettori non mancarono di far pervenire in redazione il loro apprezzamento.
Il periodo di più intensa collaborazione andò dal settembre 1989 al maggio 1993, in occasione dello svolgimento dei lavori del Sinodo della Chiesa nissena, indetto dal vescovo Alfredo Maria Garsìa (Augusta, 14 gennaio 1928 – Augusta, 4 giugno 2004); il giornale si impegnò a seguire i lavori sinodali, per darne notizia al più vasto pubblico diocesano. Col titolo Chiesa nissena in cammino. Accompagnando il primo Sinodo della Chiesa nissena, veniva pubblicato per 38 volte un inserto, di 8 o 16 pagine in ragione dell’intensità dei lavori; l’inserto era curato da Stefano Diprima.
Dell’inserto don Naro fu assiduo collaboratore, mentre continuava a pubblicare anche su “La Voce di Campofranco”, trattando di vari argomenti: lettere pastorali, brevi saggi storici, recensioni di libri, considerazioni sulla politica e su alcuni importanti fatti di cronaca.
Egli, nei suoi scritti, si mostrava libero nell’esprimere le proprie opinioni e considerazioni, sapendo bene di esporsi talvolta all’incomprensione altrui, ma deciso ad offrire un servizio importante per una corretta formazione dell’opinione pubblica ecclesiale in diocesi di Caltanissetta.
Il suo rapporto affettuoso con il giornale non fu mai interrotto e in diverse occasioni partecipò agli incontri annuali di tutti i collaboratori residenti nei diversi comuni del circondario, manifestando sempre tanta umiltà, grande calore umano e straordinaria bontà.
La pubblicazione della presente raccolta di scritti, che a volte incuriosiscono e sorprendono, vuole essere un segno di riconoscenza a dieci anni dalla sua morte e nel 55° anniversario della nascita del giornale: un omaggio verso “un autentico cristiano, sacerdote e vescovo, amico sincero e umile, grande uomo di cultura”, come titolava “La Voce di Campofranco” nel numero speciale a colori dedicatogli ad un mese dalla sua morte.
Negli scorsi anni qualche studente universitario mi ha interpellato per consultare gli scritti giornalistici di Cataldo Naro, che erano in mio possesso. Tali scritti suscitavano un certo interesse fra gli studiosi, tra cui don Alessandro Rovello, attualmente arciprete-parroco di Campofranco, e don Salvatore Falzone, che collabora da vari anni a “La Voce di Campofranco”.
Per concludere, questo è un libro per chi desidera conoscere, saperne di più, riflettere, approfondire e utilizzare concretamente il contributo di pensiero e di preparazione di don Naro per cambiare strada e fare nuova vita.

Vincenzo Nicastro
Nella foto da sinistra: Vincenzo Nicastro, Salvatore Barone, Andrea Riccardi.