Ricordo di Filuzza Bufalino
A Caltanissetta il 30 settembre è spirata Filomena Bufalino originaria
di Montedoro destando un commosso ricordo in tanti montedoresi di una
certa età. La salma, dopo i solenni funerali, è stata portata, il 1
ottobre, nel cimitero di Montedoro.
Filomena Bufalino, nata nel 1942, figlia di Salvatore e di Rosalia
Licata e sorella di Nicolò, Gaetana, Onofria, Angelo, Maria, Rosario e
Pietrina, apparteneva ad una delle famiglie più numerose del paese.
Intorno al 1958 la sua famiglia ha aperto un bar in Piazza
Umberto angolo Via Savoia. Gestivano il bar: la za Rusalia la Mariana,
Onofria, Filuzza e Maria preparando i dolci tipici siciliani ed il
gelato. Nella sala bar, oltre il bancone con la macchina per il
caffè ed i pozzetti per il gelato, vi era installata una macchina
“mangiasoldi” costituita da un cassone in vetro con un braccio
meccanico automatico che, facendolo abbassare, a volte, prendeva un
pacchetto di sigarette o un giocattolino, ma spesso niente. Si trattava
di una novità tecnologica che attirava non solo i giovani ma anche gli
adulti. C'era anche il primo Juke-box che con l'inserimento di una
moneta consentiva di scegliere un disco di un cantante in voga e di
ascoltarlo. Accanto alla sala bar c'era la saletta con la televisione
che allora iniziava le trasmissioni con il telegiornale delle ore 20.
Gli avventori del bar cercavano di procurarsi una sedia anzitempo per
assistere ai programmi della televisione. Durante le trasmissioni era
obbligatoria una consumazione, si ordinavano: gelati, brioches, bibite,
le prime bottigliette di Coca Cola e di aranciata e la tradizionale
gazzosa Partanna che venivano serviti agli spettatori. Il telegiornale,
i films e gli spettacoli di varietà consentivano agli spettatori di
fare i commenti ad alta voce che spesso suscitavano risate o
battibecchi. In quel periodo era il bar più moderno rispetto a quello
di Michele Amico e di Sferrazza. In occasioni di Natale e Pasqua, per
esempio, facevano una lotteria con in premio panettoni, bottiglie di
spumante, dolci tipici. Vinceva il possessore del biglietto con il
numero primo estratto della ruota di Palermo del gioco del Lotto.
La maggior parte dei clienti stavano seduti all'esterno del bar:
parlavano e guardavano le persone che passeggiavano in piazza, dentro
c'erano quelli che, ai tavoli, giocavano a carte. Filomena, meglio come
veniva chiamata Filuzza, riusciva ad instaurare un ottimo rapporto con
i clienti di qualsiasi età con il suo sorriso e i convenevoli del caso.
Era una ragazza solare, sempre sorridente, che toglieva subito da
qualsiasi imbarazzo ogni tipo di avventore che entrava nel bar.
Sicuramente la clientela giovanile e non solo era attratta nel bar dal
modo di fare giovanile di Filuzza per cui tanti montedoresi la
ricordano con vivo piacere. Dopo alcuni anni il Bar è passato alla
gestione di la za Turiddra Mantione Infantino. Filomena Bufalino,
successivamente, ha sposato Nicolò Bufalino e dal matrimonio sono nati
i figli: Angelo e Salvatore Dopo qualche anno la famiglia Bufalino è
andata ad abitare a Caltanissetta. Filuzza ritornava in paese molto
spesso dove i legami familiari sono numerosi. Ritengo, con il suo
ricordo, fissare nella memoria collettiva quel periodo particolare di
sviluppo e di crescita delle condizioni socioeconomiche della
popolazione e degli usi e costumi di allora.
Lillo Paruzzo