A Sutera mostra regionale sulla grande guerra

Nei locali del museo etnoantropologico di Sutera è esposta in questi giorni di primavera la mostra sulla Grande Guerra curata da Giuseppe Mazzaglia, Sebastiano Vacante e Alessio Maria Alaimo. E’ stata promossa dall’assessorato regionale beni culturali, insieme all’A.R.S. il gruppo rotariano comunitario “Patria, cultura e società”, il Comitato Spontaneo Grande Guerra, il Centro documentazione storica sulla Grande Guerra di San Polo di Piave (TV), Seminario Masaryk e il Centro Culturale Leopoldo Gasparini di Gradisca d’Isonzo (GZ).
Sutera gode in questo momento di una opportunità speciale perché si saldano insieme la mostra regionale e quella del museo etnoloantropologico comunale sulla Grande Guerra, integrando insieme notizie che vanno nella stessa direzione, documenti originali e reperti di scavo dei campi di battaglia (questi ultimi esposti nella mostra del museo etnoantropologico).
La mostra regionale fornisce preziose informazioni sui campi di concentramento dei prigionieri austroungarici in Sicilia, l’accoglienza dei profughi provenienti dalle zone di combattimento prima e, poi, di occupazione (Caporetto), su politici e militari siciliani protagonisti (a cominciare dal presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando), sui soldati caduti, la presenza di una base di dirigibili ad Augusta per sorvegliare le attività della marina austroungarica e dei sommergibili tedeschi. Vi sono molte foto dei luoghi in cui furono ospitati profughi e prigionieri, monasteri adibiti ad entrambi gli usi, l’operato dei cappellani militari siciliani. Interessanti le foto e le informazioni sulla cappella dedicata ai caduti ungheresi a Vittoria e sulle nove brigate siciliane che operarono nella Grande Guerra, tra cui la Brigata Caltanissetta e la Brigata Girgenti.
Un bagno nella storia. Una coincidenza di opportunità ad ampio spettro irripetibile e pertanto da visitare ora, magari prima degli esami di maturità.

Mario Tona