Pagine di storia da ricordare
Le atrocità nella Grande Guerra 1915-1918
Dal diario di un ufficiale tedesco -1-
e di un italiano, Umberto Rocchi
Non so se l’originale in tedesco di questo diario sia stato
rinvenuto proprio da mio nonno, Umberto Rocchi o, se invece, il mio avo
ne fosse entrato in possesso solo per una qualche fortuita circostanza.
Quale sia stato il percorso che lo ha portato frale sue mani, il
diario, tradotto dal tedesco e trascritto su un taccuino a quadretti,
entrò certamente a far parte dei ricordi di guerra di mio nonno.
Non a caso era uno delle carte di famiglia che mia nonna, sempre
ossequiosa della memoria del marito, senza forse averlo mai letto,
insieme ad altri scritti e fotografie, conservava gelosamente.
Come si legge in quella sorta introduzione- avvertenza che precede la
trascrizione del diario, questo, fu rinvenuto in una trincea del monte
San Michele il 22 novembre 1915 accanto al corpo di un ufficiale, molto
probabilmente l’autore.
In origine il documento doveva avere una ben maggiore consistenza;
purtroppo mancavano 42 pagine, ciò nonostante, le poche
rinvenute e giunte fino a noi, pur coprendo il breve arco di tempo dal
14 luglio all’ 11 agosto 1915 ci forniscono, tramite gli occhi
del nemico una terribile ma veritiera immagine della guerra. Sono certo
che anche cambiando l’autore il risultato non si modificherebbe
in alcun modo.
Uomini e scene di una guerra che, fino a non molto tempo fa, certa
storiografia, da un lato, ha maledetto come nemici e celebrato una
sanguinante vittoria circonfusa dalla retorica del più becero
nazionalismo, il cui mantello, ha per decenni nascosto la verità
della vita di trincea, le fucilazioni, l’artiglieria che sparava
sulle proprie posizioni per obbligare i fanti a uscire dalle trincee,
gli insensati assalti alla baionetta ordinati da generali che
nulla rischiavano.
La narrazione del mese di guerra fatta dall’ignoro autore,
talvolta è dissacrante, altre volte si fa veramente cruda,
mostrando aspetti assolutamente non retorici della guerra.
La lettura di queste poche pagine dovrebbero farci riflettere sul fatto
che anche noi siamo stati nemici di coloro che, a loro volta, erano i
nostri nemici.
Il nostro nemico sembra dirci che non esistono eroi, ma solo uomini che hanno paura.
Un’ultima considerazione sulla figura dell’ufficiale autore
del diario. Dalle scarne notizie che forniste di sé ritengo che
dovesse trattarsi una persona di un certo livello sociale, la cui
famiglia e lui stesso, avevano soggiornato in paesi diversi. Per alcuni
riferimenti, pare indubbio anche il livello culturale di questo
ufficiale che, però, perfettamente in linea con la
società che lo aveva generato, aveva scarsa considerazione e
rispetto delle donne.
Trascrivendo il testo e intendendo rimanere ad esso assolutamente
fedele, non ho corretto alcuno degli errori di italiano riscontrati, ho
conservato le maiuscole e le minuscole, a punteggiatura e la
trascrizione dei termini tedeschi.
Affinché il mio lavoro potesse avere un significato ho aggiunto
una serie di note a piè pagina volte a spiegare,situazioni e
avvenimenti.
Per coloro che credono alle coincidenze, alla nuerologia, alla cabala,
o anche a qualche forma di predestinazione, fornisco un motivo di
riflessione: il 22 novembre, giorno in cui è stato trovato il
diario, è anche il giorno del mio compleanno ….
DIARIO
Diario di un ufficiale austriaco- ignoto- tradotto in
Italiano- rinvenuto in una trincea austriaca da noi conquistata sul
monte S. Michele il giorno 22 novembre 1915.
Il diario era quasi illeggibile e aveva alcune pagine sgualcite dell’umidità e dalla pioggia.
Mancavano 42 pagine di cui non è stato possibile rinvenire. Si
ha ragione di ritenere che appartenga ad un ufficiale
dell’87° Reggimento Fanteria “Honved” IV
Battaglione.
Luglio 14 Il Generale Cambronn ha legato i suo
nome alla storia per aver gridato “merda” in faccia al
nemico. Io che ci vivo in mezzo da due anni devo essere diventato per
lo meno un semi dio.
Luglio 15 Gli Italiani cantano nei ripari per darsi
coraggio ho perché si sentono artisti di operette anche in
faccia alla morte.
Luglio 18 Ho dormito per due giorni. Fa bene per un
po di essere riposati. Si dice che Eric sia mezzo forse impazzito dalla
paura. Sara seppellito oggi. Sarà sepolto nel crocivia dove si
sarà ucciso, dice Herne. I tedeschi hanno un solo grande poeta e
non lo vogliono riconoscere Ghoethe ! Ghoethe ! verissimo Ghoethe era
un tedesco ma appunto perciò non era un poeta. E va bene ! Si
dice che era anche un filosofo. Grazie tante. Perché a messo in
rima le più grandi balordagini è un poeta,
perché non si comprende ciò che ha poetato è un
filosofo. C’è più poesia e filosofia in una stanza
del Piccolo Testamento di Franco Villan che i tutto il Faus. Dove mi ha
portato Eric ! Povero amico sei stato un asino ! Non potevi aspettare
una scheggia di granata?... Oggi grandina ferro …..
Luglio 19 Gli Italiani sono impazziti tutti … è questo il modo di sparare ?
Mi pare che vada piuttosto male ! Incredibile quanto sparano gli
Italiani. Io credo che i capelli diverranno bianchi a quelli che sono
in trincea !
Luglio 20 Anniversario di Lissa. Me ne infischio
dall’anniversario !.... Messa da campo discorsi patriottici.
Il cappellano oggi ha detto tante messe che dev’essere ubbriaco
di sangue di Cristo. Banchetti discorsi spennacchiati, triplici evviva.
Il Sig. Maggiore si è ubbriacato come una troia ed ha vomitato
come uno studente.
Qualche cosa di stupendo il patriottismo quando si tratta
di sbafare!... e poi mi si rimprovera
perché non sono un patriotta!... Perdon sono sloveno, ho passato
gli anni d’infanzia a Vienna la prima adolescenza in Boemia due
anni a Bucarest, tre anni in Isvizzera poi a Parigi, ed ora in trincea
sul “Carso” per gusto di … per l’altrui
volontà. E un povero diavolo dovrebbe sapere quel che veramente
è ed essere per giunta un patriotta austriaco.
Luglio 21 Non è decente ciò che fanno
gl’Italiani, non si è sicuri più a nessuna
parte, il diavolo se li porti via; oggi il maggiore si è
congratulato con me. La bocca gli puzzava come … il contrario.
Io mi dovrei essere comportato splendidamente di fronte al nemico.
Avrò della nostalgia per il mio coraggio, ma chi dice che ho del
coraggio è un asino e non capisce niente.
Giacché non è lo stesso aver coraggio e non aver paura
“ ed io non ho paura” è quindi una qualità
negativa.
Ma sarebbe troppo prevedere che un maggiore fosse un psicologo; è abbastanza che sia un enologo !
Ieri sera sono stato da Marietta: ha 17 anni e ha già un imponente ciuffo di peli fra le cosce.
Luglio 22 Questa notte debbo rilevare gli Honved
17°. Ricevo rinforzi. Si dice che di nuovo la ci è andata
male. Gli Italiani avrebbero fatto prigionieri un numero enorme di
Honved con questo fuoco di artiglieria.
Luglio 23 Porca vita è questa! Invece che a
mezzanotte ho raggiunto la trincea alle 4 ½ . Io credo che il
volontario Italiano voleva farci sbagliare la strada. Una brava persona
e colta. Si dice che se non fosse stato italiano sarebbe già
un’ Alfiere. Mi sembrerebbe che così non fosse.
Sale o mia Austria. Gli Honved erano già impazziti. E’
facile immaginarlo. Non è un divertimento restare per due giorni
sotto il fuoco terribile degli Italiani. Sono dei gran Signori
quei tipi e fanno uno sprego di munizioni! ….
Succederà a loro come i francesi. Veramente questa è una
cosa che riguarda loro ed io ho i miei pensieri coi rompermi il capo se
mi fa piacere.
Novamente incredibile ciò che succede qui in
trincea. Teste, zaini, gambe, zolle di terra, viscera, picchetti, tutto
vola in aria. E’ un frastuono come se il mondo volesse ritornare
nel Caos.
I miei soldati sono istupiditi e pazzi dal terrore.
Non bastasse quei sporcaccioni che abbiamo rilevato ci abbiano lasciato
in dietro i loro morti puzzolenti. Anche la maggior parte dei
miei uomini è già fatta a brani dalle scheggie. Al
proprio la pena di ridursi in questo stato per questi quattro sassi
pittoreschi del “ Carso”.
Luglio 24 Notte terribile! Vorrei già
essere morto. O non si farà più uscire qua questa fossa o
ci si estrae a pezzi. Penso ai pittori di battaglia ed alle poesia del
campo di battaglia. Vorrei conoscere il poeta capace di mettere in
belle rime questi morti squarciati questi brandelli di carne di sangue
ed i brani di cervella ! ….
Ho avuto comunicazione che un intero battaglione di
Hnved si è arreso che il tiro Italiano ha recato grandissimi
danni anche alle artiglierie. Stiamo freschi ! ….
Ore tragiche ! eppure bisogna che rida. Non posso
farne a meno. Una scheggia di granata ha asportato i genitali al mio
attendente! Eppure e così casto, ma proprio lì doveva
colpirlo la granata Italiana ?....
Povero Danke, è certo che tu non andrai in
giro a far vedere la tua gloriosa ferita; certo tu non la mostrerai
alle belle oche del tuo villaggio.
Luglio 25 Ore tragiche! Eppure la stanchezza mi aveva
conciliato il sonno. Mi sveglio che era giorno. Ma non fui destato dal
rombo delle cannonate.
Sentii sulla guancia qualche cosa di caldo che
colava verso la bocca. Dio del cielo! …Erano brani di cervella
di un caporale che giaceva sopra di me col cranio scoperchiato. Dio !
… Dio ! Mi libererai mai più da questa orribile
impressione ? …
Luglio 26 Ci hanno rilevato. Ma è finito per
ora. Mi sento completamente demoralizzato. Anche i miei uomini sono
istupiditi del tutto, con gli occhi sbarrati, tremano come fili
d’erba.
Luglio 28 Ho dormito per tre giorni, mi sento meglio.
Stanotte ritorniamo in trincea. E’ incredibile quanto puzzano i
morti, da non poter resistere. S’apre la bocca per mangiare un
boccone e s’inghiotte un puzzo concentrato di cadaveri. A canto a
me c’è un dorso stroncato cl fegato pieno di vermi, le
mosche passeggiano dal fegato al mio viso. Ripugnante proprio !...
Vorrei portare qui una madre che avesse un figlio alla guerra. Dico che
in capo aduna settimana non esisterebbero più ne Imperatori ne
Re ne Generali. Ma le poverette nelle loro case credono che i feriti
vengano curati e i morti sepolti colla croce ed il nome. Ce si
creperebbe se non si fosse del tutto altresì indifferenti.
Vivere in mezzo a questo putridume ed a questo orrore.
Ed il brano di cervello in bocca ! Dio se ci penso mi par
d’impazzire !.... Niente rancio, niente birra, e nella notte si
sente il concerto delle rane e dei rospi. Ciò m’asperisce
ancor più la testa.
Luglio 30 Se un Dio vedesse dall’alto questi
solchi puzzolenti, e stillanti sangue potrebbe credere che Madre natura
abbia la mestruazione.
Agosto 2 Il Tenente medico dice che non è cosa
da prendersi alla leggera. Ritornerà da me col Maggiore
medico. Io non mi sento tanto male dicono che vaneggio tutte le notti.
Il cibo mi nausea ed ho sempre in bocca sapore di cervello umano.
Agosto 3 Mi si mandera in licenza per quattro
settimane. Ciò è preferibile a qualsiasi medaglia. Oggi
vado con Lardense Wolmer a Valaramia a ….. da una ragazza. Si
trova di rado un’armonia di linea come nella Gilda. Una deliziosa
precisione di linea e nessuna esagerazione nei fianchi e
nel seno. E una schiena ! …. Era straordinaria ! La Venere
giacente di Velasquez non è più bella. E in quanto a me
preferisco le membra sode e rotonde della Margherita di Gorizia. Ho mal
di capo.
Agosto 5 Non ricordo a giornata di ieri. Ho un mal di
testa da impazzire. E una nausea del cibo! Se qualcuno mi presentasse
un piatto di cervella all’uovo e mi promettesse le più
belle donne di tutti tempi qualora io ne mangiassi, sia Elena,
Eleonora o Madame Recarnier io volgerei la testa dal piatto. Ho sempre
in bocca sapore di cervello umano.
Altri 13 prigionieri italiani. E’ reticolo
ciò che si fa con loro. Li portano di qui di la e son sempre gli
stessi. Io credo che siano quelli che abbiamo visti dieci giorni fa.
Agosto 6 Oggi ho visto per la prima volta i soldati
della Landsturm con fucili Weder. Credevo di scoppiare dalle risa. E la
baionetta che v’era applicata ! … E’ vero che
gl’Italiani sono ancora alle lance; ma l’antico non
è ridicolo, l fuori di moda lo è. Nessuno riderebbe
davanti un cavaliere in armatura, ma di un borghese in frak e pantaloni
a quadretti bianchi riderebbero anche i morti. Per mare si va
splendidamente un sottomarino ha silurato la “Conte di
Cavour”. Così a trinità italiana si trova in fondo
al mare , l “Re d’Italia”, “Garibaldi”,
“Cavour”. Varsavia è caduta, Dubno è
presa, il cantiere di Monfalcone è in fiamme. Meravigliosa
scena di guerra ? …. Pare che gl’italiani sgombrano le
posizioni. Tukg de che allo stato maggiore corre la voce
ch’essi preparano delle trincee per coprirsi la ritirata.
Nell’ordine del giorno dell’arciduca Giuseppe è
detto che un altro areoplano italiano e stato ad atterrare nelle nostre
linee. Forse urtò contro le sue corna. Voglio farmi mandare da
Wolmer la storia dello schiaffo al capitano degli usseri che lo aveva
reso un volgare …..
Agosto 7 La Conte di Cavour si è trasformata in un sottomarino.
Forse non è vero neanche questo. Per quanto
la marina italiana no valga molto. L’Ammiraglio in capo è
un alpinista ! Oggi ho visto per la prima volta che gli areoplani
italiani sono dipinti in verde, bianco e rosso. Mi si dice che questa
è oramai storia vecchia. Sarà ! … Io non
l’ho mai notato prima di oggi. Cose simili mi sono del tutto
indifferenti. Piangerei dal dolore di testa. Mi pare che la testa mi
voglia scoppiare. Chi ha fatto la danza della morte nella trincea e non
è stato travolto, non ha che una sola via aperta avanti a se, la
via del manicomio.
Agosto 8 L’Ida puzza come un caprone, ha
e croste ai ginocchi. Ho schiacciato 17 cimici nel pagliericcio . Le
contadine non guardano neppure il “Drachen” se fossero
signorine di buona famiglia verrebbero meno del desiderio.
Agosto 9 Il mio attendente e morto. Tanto non era
più un uomo ! Ed anche io mi sento finito. Non riesco ancora a
mangiare. Tutto ha sapore di cervella umane. Schifoso ! ….
Il Maggiore medico è stato ancora da me. Un
uomo ruido ma benevolo, soltanto che mi fà delle domande
curiose. Che io sia pazzo d’avvero ? … Forse perché
io comincio a credere nella Vittoria degli imperi centrali? ….
La Russia ha tradito lo slavismo, l’Inghilterra ha deluso il
mondo la Francia si è palesata più miserabile di quanto
si poteva supporre, l’Italia si è fatto sfuggire il
momento buono.
Agosto 11 Ieri ho avuto la febbre ed ho vaneggiato
tutto il giorno. Oggi mi sento molto debole. Sono sceso soltanto adesso
a godermi il tramonto. I cipressi del cortile accanto sono tutti di
porpora e d’oro. Qualcosa di duro come l’acciaio ha urtato
contro a mia anima e l’a ridotta in frantumi. Io vedo
nell’aia la villana vecchia che scende ad attingere acqua e la
versa nella conca di pietra perché i buoi la bevano. Essa
è come la guerra che toglie gli uomini alle loro case e li versa
nelle trincee perche la morte li prenda
………… illeggibile …..
Note sparse
1. Non vi è al mondo nulla di più
stupido d’una guerra mondiale giacchè ognuno si
troverà al punto di prima e dovrà pagarsi i debiti da
solo.
2. Io credo che dopo questa guerra molte teste
coronate perdono la corona. La salma di Luigi XVI aspetta con
ansia i suoi colleghi e se avesse la testa riterebbe.
3. Dio punirà l’Inghilterra e la
fedifraga Italia, ma se aspettiamo l’aiuto di Dio stiamo freschi
4. Non serve che i nostri ufficiali si vestano color
fieno perché traspare già abbastanza il fieno che anno
nella testa. Ciò sia detto degli ufficiali di carriera.
5. Maggior Generale …. Se resta molto tempo fuori di casa sarà papà un’altra volta.
6. Io credo che per molte femmine la guerra
sarà la benvenuta . Sono state violate cosa che sempre piacere a
una femmina ed ora possono godersi la vita e hanno mille ragioni per
non farsi chiamare prostitute.
Per fare una sorta di controcanto ho trascritto anche il diario di mio nonno,
che fu in zona di guerra dal 7 giugno 1915 al 30 giugno 1916, ossia un
periodo che copre lo stesso tempo in cui l’ignoto ufficiale
sloveno era in trincea.
Lo scritto di Umberto Rocchi, è anch’esso alquanto breve,
tredici paginette, alle quali affidò la narrazione degli
avvenimenti che lo coinvolsero a partire dal 13 maggio 1915.
Benché mio nonno, come dicevo, fosse rimasto in zona di
guerra fino al 30 giugno del 1916, il racconto si interrompe il 22
ottobre del 1915, evidentemente smise di scrivere. Che non si tratti di
un racconto troncato dalla perdita di alcune pagine lo si arguisce dal
fatto che la numerazione delle pagine del quaderno prosegue senza
soluzione di continuità.
Nel trascrivere questo secondo diario ho adottato il medesimo metodo
utilizzato per il primo, ho cioè conservato integralmente errori
e modi di dire.
Lo scritto di mio nonno è, per certi versi, più
schematico; ciò non ostante, i due diari pur nella loro
stringatezza, ricordiamo che non sono testi filosofici o letterari,
sono entrambi pervasi da una un intreccio di sentimenti e
umanità.
Sono antiretorici nel rifiuto della guerra, nella manifestazione della
paura, nel racconto dei corpi smembrati dalle bombe, nel feto dei
cadaveri insepolti e nella comune valutazione che, i nemici, per come
sparano, …sono impazziti.
In sostanza questi brevi scritti ci dicono che i sentimenti degli
uomini che in guerra si combattono sono gli stessi e,
inconsciamente, non fanno distinzione fra nemici e trincee
contrapposte.
Involontariamente ci dicono: Tu sei il mio nemico, ma nello
stesso tempo io sono il tuo nemico. Tu sei me, io sono te.
Solo il caso ci ha fatto nascere in paesi diversi; solo la follia di
qualcuno ci ha messo un contro l’altro dentro divise differenti;
tutto ciò però non può cancellare ciò che
ci rende simili.
Leggendo questi frammenti di diario mi è sovvenuta la Guerra di
Piero, la celebre e sempre attualissima canzone di Fabrizio De
Andrè, dove due uomini si contrappongono, l’un contro
l’altro armato, solo in un del colore della loro divisa e dove la
morte e la vita sono il frutto di alchemiche combinazioni di tempo e di
luogo.
DIARIO DI UMBERTO ROCCHI
Maggio 13 Partito da Modica per Palermo.
Maggio 18 Costituitasi la 54° Sezione Mobilitata alla quale vengo aggregato.
Giugno 2 Partito da Palermo per Messina.
Giugno 3 Partito da Messina per S. Giovanni di Medua
ove giungemmo il 4 detto. Si attraversò quello stretto a lumi
spenti, e con grave pericolo dei sottomarini nemici.
Giugno 4 Sbarcati a S. Giovanni di Medua, la medesima notte partimmo per Napoli.
Giugno 5 Giunto a Napoli parti per Roma.
Il direttissimo che da Napoli va a Roma
investì orribilmente un Vicebrig della 52° Sezione che
viaggiava nel medesimo treno nostro “ Stazione di Morolo”.
Giugno 7 Giunse a Pinzano “Udine” comune
di frontiera, e poscia proseguì in via ordinaria “km
15” per S. Daniele.
Giugno 8 Partito da S. Daniele per Udine e dopo una
breve tapa per Zugliano in via ordinaria “km 23”
località questa di radunata della 28° Divisione Militare,
14° Corpo d’Armata ove fu destinato la 54° Sezione.
Giugno 23 Partito per Villanova del’Iudrio, in via ordinaria “km 25”.
Luglio 11 Partito da Villanova con tutta la divisione per Ruda, in via ordinaria “km 20”.
Luglio 23 Partito da Ruda per Sagrado in via
ordinaria “km 8” ove ci stabilimmo in una casa diroccata
dalle granate. I sdrapl nemici cadevano continuamente perché si
era sotto il tiro nemico e si attendeva la morte da un momento
all’altro.
In questo paese si faceva una vita insopportabile
poiché il feto dei cadaveri e dei quadrupedi putrefatti
emanavano un’esalazione insalubre e perciò si
verificava qualche caso di colera fra le truppe.
Ora l’epidemia si accentuava di giorno in
giorno, e quindi venne ordinato che, i cadaveri e i quadrupedi che da
15 o 20 giorni giacevano al suolo si rimovessero e si sotterrassero,
ciò che non si era potuto fare a causa del fuoco nemico. E
questo incarico fu affidato a noi carabinieri che eseguimmo interrotto
dal fuoco nemico perché presoci di mira.
Luglio 26 Cadde una granata nei pressi della nostra cucina la quale ferì un cuciniere gravemente.
Luglio 27 Essendo di perlustrazione nello stradale
che da Sagrado va a Idrausina stradale questo bersagliato dal nemico,
caddero 5 granate da 305 che fecero stragge.
Una prese una carretta di battaglione che portava il
rancio a un regg.to che era in trincea, lo fracasso completamente. Gli
uomini che componevano la corvè non si seppe più nova.
Uno fu rinvenuto con la testa completamente tagliata.
Un’ altro con un braccio e una gamba completamente staccata dal
corpo e quest’ultimo deformato, terrorizzato dal terribile
spettacolo non ebbi più forza da resistere e quindi dovetti
retrocedere.
Luglio 29 Recatomi in trincea per servizio fu preso
di mira dal nemico a fucilate dovetti prima strappare i calloni dalle
manopole per rendere meno bersaglio poscia nascondermi per circa
mezz’ora finché cessasse il fuoco nemico.
Luglio 30 Recatomi in un bosco circostante a Sagrado
con 4 guardie di finanza alla ricerca d’alcuni soldati austriaci
nascosti in mezzo al bosco e che facevano fuoco specialmente di notte
su nostre corvè che si recava in trincea, cadde uno sdrappel a
50 metri sopra nostra testa ma la direzione precisa senza per fortuna
ferire alcuno.
Agosto 1 Essendo di perlustrazione sullo stradale di
Idrausina con 6 guardie ed un carabiniere, vedendo il nemico quel
gruppetto di gente ci presi a bersaglio e quando ci piombò
addosso tre granate da 149 fra le quali una fu tiro curto e scoppio a
20 metri da noi, la seconda fu lunga che scoppio a 30 metri e la terza
precisissima che noi sentito il fischio invernale c’infilammo
dentro un buco di una casa diroccata dalle cannonate, che lo scoppio
della canata ci riversò sopra a noi un’infinità di
pietre e tegole senza ferire alcuno.
Agosto 2 Parti da Sagrado a Gradisca ove anche qui,
più che gli altri luoghi piovevano continuamente granate, ma
queste di grosso calibro. Si era fra due fuochi, poiché eravamo
alloggiati in una villa che dietro la stessa vi era la nostra
artiglieria, e avanti quella nemica.
Agosto 7 Caddero 6 granate da 305 nelle vicinanze della città producendo lievissimi danni.
Agosto 8 Un aereoplano nemico lasciò cadere in
nostra direzione due bombe che caddero lontano producendo danni lievi.
Agosto 9 Essendo di pattuglia in città caddero
varie granate da 305 delle quali 3 in città e a 20 metri da me
sollevando all’aria grandissima quantità di pietre e terra
che fortunatamente non mi colpi perché ricoveratomi in una casa
limitrofa.
Agosto 18 Essendo di servizio in città, in
distanza di circa 50 metri scorse una croce, l’avvicinai e sulla
stessa lessi S.T. Savatari Valentino pel momento perdetti le forze ma
poi riautomi continuai il servizio.
Agosto 22 Gli austriaci rivolto i cannoni da 305 a Gradisca presero di mira i vari comandi di Divisione.
Agosto 29 Gli austriaci tirarono 17 colpi da
305 fra i quali 3 ne caddero in vicinanza della nostra caserma.
Agosto 31 Appiccatosi un’ingendio in una casa
in campagna dovemmo accorrere per compiere opera di spegnimento mentre
il nemico ci prese di mira con colpi di cannone.
Settembre 1 Mentre andavo in bicicletta in una
frazione vicina a Gradisca per informazioni, uno strapl scoppiò
a 4 metri dalla mia testa, rimanendo fortunatamente incolume,
mentre uno strappel forò da parte a parte la forcella
della macchina che montavo.
Ottobre 3 Ieri continui tiri di artiglieria ci obbligo a sloggiare dal locale ove eravamo accantonati
Ottobre 16 Essendo comandato di perlustrazione in uno
stradale che da Gradisca mena a Romanse ci dovemmo rifuggiare in
una casa limitrofa alla strada perché vi erano velivoli nemici
in volo e perché pioveva una fitta grandinata di bossoli e di
strapl. Uno dei velivoli tirò contro
Ottobre 19 Per ordine superiore ci recammo in trincea a prestare servizio in prima linea per la
Elo Seminara