Pubblicata la guida pratica della Magna Via Francigena
Sutera in copertina, tappa anche a Campofranco

Dopo l’inaugurazione a giugno dell’itinerario della Magna Via Francigena, a settembre è uscito,  a cura del suo ideatore Davide Comunale, una preziosa guida densa di informazioni storiche, naturalistiche e soprattutto consigli pratici, utilissimi a chi si accinge a mettersi in cammino. Da mare a mare, recita il sottotitolo, riferendosi al luogo di inizio del cammino, Palermo, e a quello conclusivo, Agrigento, con tappe a Campofranco e a Sutera.
Il libro è stato stampato a Milano dall’editore Terre di Mezzo ed arricchisce una collana di percorsi a piedi, nazionali ed internazionali, che spazia dalle strade di Francesco, il poverello di Assisi, a Santiago di Campostela, dalla via francigena del nord Italia alla via romea battuta anticamente dai tedeschi. Un’altra via francigena di Sicilia, oggetto di una prossima guida sempre di Terre di Mezzo nel 2018, è quella che collega Messina a Palermo, che passa tra i boschi dei Nebrodi toccando borghi tra i più belli d’Italia come Gangi e Montalbano Elicona.
Francigeni vengono definiti molti itinerari meridionali, riprendendo il nome del percorso originale dei pellegrini francesi verso Roma durante il medioevo, un nome suggerito dal fatto che i normanni che nel 1061 conquistarono la Sicilia venivano dal nord della Francia.
Del resto tra le mete di pellegrinaggio principale, accanto a Santiago e Roma, c’era Gerusalemme e la Sicilia costituiva l’ultima terra cristiana prima di imbarcarsi per l’oriente. Sono strade collaudate da secoli, su sentieri costruiti dai romani e poi utilizzati da bizantini, arabi e normanni, spagnoli e per ultimo dai borboni, schedati e mappati da questi ultimi col nome di regie trazzere. Lo scopo di un viaggio originario spirituale, nel tempo ha ceduto il passo ad un uso commerciale e di lavoro, finché le vie vennero sostituite da altre più adatte al trasporto su gomma e ferrovie.
Ma oggi vengono ripristinate e rese nuovamente percorribili dall’impegno dei 16 comuni che hanno sottoscritto l’accordo e reso sostenibile il percorso in nove tappe di 180 km se fatto a piedi o cinque in bicicletta.
Se vuoi riscoprire l’antica motivazione religiosa che spingeva al viaggio, disposto a vivere il cammino col passo lento di un’intera giornata, fermarsi all’ombra di un ulivo o di un fico e gustare assetato acqua di fontana (che ti permette anche il bucato degli abiti che indosserai l’indomani). allora, dice il motto dell’associazione che patrocina la via, Mettici Manu!
Il premio è un paesaggio scoperto da una prospettiva inusuale, tesori d’arte o archeologici apprezzati col sudore, storie e tradizioni, specialità gastronomiche e soprattutto relazioni.
Il libro comunque non è poesia. Ti da consigli sullo zaino che devi portare (non superiore ai 40/45 litri), quanto deve pesare (8 kg massimo), la biancheria da viaggio, il tipo di pantaloni (mai counque scarpe nuove!), perché un cappello a falda larga, la giacca a vento invece di una mantella impermeabile, quando è il caso di un sacco a pelo. Infine i luoghi dove pernottare e mangiare, con relativi prezzi, secondo possibilità e gusti.
A questo punto il pellegrino può leggere la parte più interessante della guida, il percorso vero e proprio, con la descrizione dei luoghi e dei paesi da attraversare. Portandola dietro, può essere all’occorrenza rileggerla per vivere meglio i luoghi di percorrenza.
Molte le immagini proposte dal libro al pellegrino, con più di una che lo prepara all’incontro con Sutera.

Mario Tona