Sutera. 20a edizione del presepe vivente, sempre un successo
Suggestivo quello di Campofranco allestito nell’ex Palazzo del Principe
A Sutera, quest’anno l’associazione Kamicos, organizzatrice
del presepe vivente, ha celebrato la sua ventesima edizione, un
importante traguardo raggiunto con non pochi sacrifici.
Otto le serate di apertura previste, come di consueto, metà a
dicembre e metà a gennaio. Il tempo, diversamente
dall’anno scorso che con la neve ne aveva ridotto drasticamente
la fruizione, quest’anno ha consentito una partecipazione molto
numerosa. I giorni di grandissima affluenza sono stati il 26 dicembre,
primo giorno utile dopo il Natale, ed il giorno della epifania. Il 26
è stato il giorno dei record, con circa 3000 visitatori.
Per chi organizza, il presepe inizia già dopo agosto, con
riunioni preliminari e lavoro degli operai per allestire le diverse
postazioni all’aperto; poi segue il lavoro dei volontari che
puliscono e arredano le case che ospiteranno i vari mestieri.
Una delle novità apprezzate quest’anno è stata
l’offerta ai bambini di una spremuta di arancia a cura di OP,
organizzazione arance rosse di Sicilia, che ha fornito anche lo
spremiagrumi automatico, per una bibita assolutamente salutare e
biologica. Confermata anche la tradizionale raccolta differenziata,
sensibilizzando la gente a dividere i rifiuti secondo la natura degli
scarti.
Per quanto riguarda le quantità giornaliere di uova, vino,
latte, pane, ceci o minnulicchi distribuite ai visitatori, ormai
l’esperienza degli anni precedenti riesce a prevedere con un buon
margine quanto serve, evitando quindi una offerta insufficiente o
sovrabbondante.
Tutte le postazioni contribuiscono a creare l’incanto dei tempi
passati e della tradizione siciliana, alcune riscuotono un interesse
particolare in quanto resuscitano mestieri ormai tramontati (i
panarara, lu issaru, u conzapiatta,) o lontani dalla nostra vita
quotidiana (i pastori che preparano con metodi antichi tuma e ricotta).
Per le strade si odono le nenie natalizie siciliane con due gruppi di
suonatori, mentre l’ultimo cantastorie di Sicilia presenta i suoi
cartelloni raccontando storie molto antiche o problemi collettivi
più recenti ed attuali. Infine la scuola, con la felicità
dei bambini che si diplomano durante le vacanze con i vecchi attestati
del 1907 e la lode ricevuta secondo le usanze del 1913. Così
sono certi che non dovranno più frequentare la scuola fino al 7
gennaio! Quest’anno, con il grembiulino, si è diplomato
anche un professore universitario.
A Campofranco il presepe è stato allestito dal gruppo della
Confraternita nell’ex Palazzo del Principe, che agli albori del
paese era la residenza del suo fondatore il Barone Giovanni del Campo.
Nonostante la buona volontà e l’impegno di tutti,
l’affluenza dei visitatori è stata inferiore alle
aspettative, sia per la poca pubblicità sia per gli esigui
finanziamenti.
Al prossimo anno