Interessante mostra di documenti sullo sbarco in Sicilia del 1943

L’otto dicembre scorso è stata inaugurata a Sutera una mostra sullo sbarco del ‘43 in Sicilia. Gli angloamericani programmarono per tempo l’invasione. I soldati furono dotati di una guida della Sicilia, in inglese, per conoscere la natura del territorio, le città più importanti, le abitudini alimentari ed una raccolta di frasi, con traduzione e pronuncia, per le situazioni più comuni. Non mancavano foto ed una cartina dell’Isola.
Inoltre fu addestrato a Wimbledon, Inghilterra, ed a Charlottesville, Stati Uniti, un gruppo di ufficiali che sbarcò insieme alle truppe per amministrare i comuni e le province, deporre i podestà e i prefetti e nominarne di nuovi che godessero della loro fiducia. Portavano con sé un gruppo di manifesti, in inglese ed italiano, che annunciavano l’occupazione, la fine del Regno d’Italia e nuove leggi che furono raccolte, sempre in italiano ed inglese, nella Sicily Gazette. Per questo la mostra riflette anche nel titolo la situazione di una “Sicilia senza Italia”. Man mano che la situazione si normalizzava, il numero dei CAO veniva ridotto e riutilizzato nelle zone di avanzata.
Tutti i documenti sono esposti in originale, insieme a reperti di guerra provenienti da varie parti della Sicilia o anche trovati nel nostro territorio.
La mostra è stata presentata dal dott. Giuseppe Insalaco di Acquaviva, appassionato cultore di storia militare del nostro territorio, mentre preziose indicazioni sulle foto della penetrazione angloamericana sono state fornite da Lorenzo Barone di San Cataldo. Il Sindaco Grizzanti ha colto l’occasione per presentare i giovani del Servizio Civile, Giorgia, Clarissa, Gaetano e Francesco che, oltre a tenere aperto il museo, hanno collaborato alla realizzazione della mostra. Il Sindaco ha poi sciolto il nastro della inaugurazione insieme al dott. Insalaco ed all’assessore Montalto Monella.
L’annuncio sei mesi dopo della restituzione della Sicilia all’Italia, insieme ad altre regioni meridionali, fu dato l’11 febbraio 1944 con una serie di tre manifesti presenti anch’essi in originale nella mostra. In questo intervallo temporale il Governo Militare Alleato nominò i governatori di ogni provincia, spesso suddivisa in distretti. Governatore della provincia di Caltanissetta era Irish; governatore del distretto di Mussomeli, da cui dipendevano gli 11 comuni più vicini, il maggiore scozzese Morley Fletcher. A Palermo si insediò il colonnello italoamericano Charles Poletti, ex governatore di New York. Tutti dipendevano dall’inglese Rennell Rodd, nominato dal gen. Alexander responsabile di tutta l’amministrazione civile dell’Isola. Questi governatori (chiamati C.A.O. dalle iniziali Civil Affairs Officers), nominarono i vertici delle amministrazioni comunali ed i prefetti, lasciando intatto il resto della macchina burocratica. Tutte le disposizioni dei prefetti dovevano essere approvate dal CAO, a cui facevano rapporto non solo i sindaci, ma anche le forze dell’ordine, i medici condotti, i rami finanziari della amministrazione. Disposizioni venivano emanate per l’ordine pubblico, la proprietà del nemico, lo scioglimento delle organizzazioni fasciste, l’ammasso del grano, la situazione igienico-sanitaria, gli sbandati tornati in paese. La documentazione, in originale, permette di farsi una idea della situazione, insieme a foto, divise militari ed altro materiale.
È una storia diversa da quella da quella vissuta e combattuta nel Centro-nord, ma non per questo da passare sotto silenzio. In Sicilia nacquero i primi giornali liberi e le prime forme di democrazia, con due anni di anticipo rispetto al Nord.
La Democrazia Cristiana si costituì a Caltanissetta per iniziativa di un giovane avvocato trentottenne, Giuseppe Alessi, e scelse di stare in una Italia unita, una Sicilia con l’Italia, ma con tanta autonomia. A Caltanissetta si stampa il Centro dell’Isola, a Palermo Sicilia Liberata (la raccolta del primo anno è esposta in originale insieme al Corriere di Siracusa ed al Corriere di Sicilia).
Prende vita una pagina della nostra storia locale e regionale, che anticipa quella nazionale e che merita una qualche attenzione almeno da noi, in una mostra a disposizione del pubblico ogni giorno feriale dalle otto alle tredici. In altri orari e giorni, dietro appuntamento con l’ufficio turistico (tel. 0943 954929) o il cell. 329 0639822.

Mario Tona