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Le notti insonni di Liillà,
presentata la nuova edizione
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A Montedoro, sabato 14 ottobre, nel
Palazzo Volpe, è stata presentata la nuova edizione di Le
notti insonni di Liillà di
Angelo Petyx della casa editrice Palindromo di Palermo.
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Relatori: Dott. Giovanni Duminuco,
assessore alla cultura del Comune di Montedoro, Prof. Enza Petyx,
figlia dell'autore, ins. Gaspare Agnello, studioso di autori
siciliani.
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Angelo Petyx, nato a Montedoro nel 1912
è morto a Cuneo nel 1997. Suoi romanzi sono: La
miniera occupata, Mondadori,
1957;
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ristampa Sciascia Caltanissetta 2002;
Gli Sbandati,
Padova, 1971;
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Il sogno di un pazzo,
Teodoriana, Milano, 1979; Le
notti insonni di Liillà,
Teodoriana, Milano, 1984; Il
lungo viaggio, Teodoriana,
Milano,1991; L'amore respinto,
Cuneo, 1994; Liillà ed altri
racconti, Teodoriana, Milano,
1976; Racconti,
Sciascia, Caltanissetta, 2002.
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In Le
notti insonni di Liillà, il
protagonista, vecchio pensionato della miniera di zolfo, con la
miseria, con una certa povertà di spirito, con il suo piccolo mondo
fatto di cose che non raggiungono il minimo di una vita umana che
possa dirsi tale, con le sue superstizioni, la sua paura della morte,
la sua petulanza saccente, il suo desiderio di vivere è il
condensato di un uomo si libera man mano dei suoi connotati legati al
suo ambiente e alle sue situazioni particolari e si trova a confronto
con alcuni temi universali che da sempre hanno travagliato l'animo
umano. Dio, il mistero della morte, l'amore, l'amicizia, la bellezza
della vita trovano in Liillà un modo di essere sofferto,
problematico tale che la stessa morte annulla ogni residua certezza.
Intorno a questo nucleo centrale nel romanzo vi sono, di volta in
volta, dei quadretti di vita paesana i quali sono anche squarci di
serenità poetica e vengono tratteggiati dallo scrittore con
maestria. I soprannomi, i nomi dei personaggi che vivono nel romanzo
e fanno ognuno la sua piccola parte, il richiamo dei nomi delle varie
contrade di Montedoro che circondano l'abitato, la cura dei minimi
particolari nelle descrizioni e nei dialoghi ci danno una viva
sensazione di godimento da parte dello scrittore e pervade il
lettore.
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Il Comune di Montedoro per ricordare ed
onorare Angelo Petyx gli ha intitolato nel 2010 il Museo della
zolfara.
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Lillo Paruzzo