Semi di senape
Il tempo dello Spirito Santo
Con la celebrazione della Pasqua comincia il tempo liturgico che si protrae fino alla Pentecoste. Nei suoi riti la Chiesa sottolinea di più l’azione dinamica dello Spirito Santo; ma in verità il tempo pasquale non limita la sua azione ai tradizionali 50 giorni. Tutto il tempo della Chiesa è un tempo sotto l’azione dello Spirito Santo, come è vero che la vita di Gesù Cristo, sin dal concepimento in Maria, è un’azione che avviene su ispirazione dello Spirito.
I cattolici sin dall’età moderna hanno sottolineato molto la dimensione mariana della Chiesa, svalutando per certi aspetti la vita della Chiesa universale nello Spirito Santo; se è universale la Chiesa, lo è in quanto recepisce l’azione dello Spirito del Risorto. Presso i fedeli anglicani e protestanti giustamente è stato avvertito di più il senso dell’azione dello Spirito nella Chiesa. Con termine tecnico si dice che la dimensione pneumatologica della vita cristiana caratterizza la Chiesa tutta ed è questa la sorgente a cui attingono i fedeli: cattolici e ortodossi, anglicani e protestanti.
Nel 1965 nel suo articolo «Mary and the Protestant Mind» Elie Gibson considerava ridicolo come i cattolici riducessero la visione pneumatologica dei protestanti ed anzi riteneva che tutto ciò che i cattolici attribuivano all’opera di Maria nella Chiesa era proprio quanto i protestanti attribuivano all’opera dello Spirito nella Chiesa. Gibson aggiungeva: «quando ho cominciato a studiare la teologia cattolica ho trovato Maria ogni volta che mi aspettavo che si parlasse dello Spirito Santo; si attribuiva a Maria ciò che noi unanimemente consideriamo azione dello Spirito».
È una testimonianza ripresa dal volume Une nouvelle Pentecôte? del cardinale Léon Joseph Suenens. Nell’edizione italiana al capitolo XI, dedicato allo Spirito Santo e a Maria, sono riportate le riflessioni del cardinale che è stato uno dei più grandi sostenitori del dialogo ecumenico. Quando si adopera la formula Chiesa universale si dovrebbe non pensare alle varie dimensioni di Chiese presenti nel cristianesimo, latino e greco, orientale e occidentale.
Di certo si avverte di più nel vangelo di Luca che è lo Spirito a inondare di santità la Vergine Maria; se si leggono le lettere dell’apostolo Paolo risalta di più la dimensione pneumatologica. Influisce il fatto che l’apostolo Paolo non abbia frequentato o conosciuto la Vergine Maria, al pari degli evangelisti. Egli spesso si rivolge ai giudei venuti alla fede cristiana; in ogni caso, nelle sue lettere non è svalutato il mistero mariano. L’apostolo Paolo ha sviluppato di più il rapporto fra Cristo, la Chiesa e lo Spirito Santo. Si legga ad esempio il capitolo 3 della Seconda lettera a Corinti.
Tale nodo concettuale non era estraneo alla grande riflessione dei Padri della Chiesa e dei teologi medievali. Nella Summa Theologiae troviamo un passo che lascia intravedere quanto l’Aquinate avvertisse la questione: «Cristo ebbe da Adamo la natura umana non attivamente, ma solo materialmente; attivamente invece l’ebbe dallo Spirito Santo» (S. Th. III, q. XV, a. 1). L’attivarsi della natura umana secondo una causalità formale e finale, è propriamente l’azione dello Spirito nella vita di Gesù Cristo. Il suo modo reattivo all’azione dello Spirito diviene conformità piena al disegno di Dio Padre. In breve, la dimensione pneumatologica della vita cristiana non può non essere trinitaria, allo stesso modo che Ecclesia de Trinitate. E le istanze di riforma che sono riemerse oggi, grazie a papa Francesco, sono nel solco di quella nouvelle Pentecôte tratteggiata dal cardinale Suenens. (82)
Sac. Salvatore Falzone