La Settimana Santa a Montedoro

A Montedoro la Domenica delle Palme, a causa della pioggia, non vi è stata la benedizione delle Palme e dei rami d'ulivo all'edicola del Santissimo Sacramento lungo la circonvallazione e quindi neanche la processione per le vie del paese fino a raggiungere la chiesa. E' stata celebrata la Santa Messa dal parroco Don Salvatore Asaro con la benedizione delle palme e degli ulivi. I lamentatori Randazzo Rosario fu Calogero, Randazzo Calogero fu Salvatore, Randazzo Salvatore fu Calogero, Randazzo Marco di Salvatore, Pace Calogero di Giuseppe, Milazzo Giovanni, Milazzo Giuseppe di Rosario, Marranca Alessandro di Angelo, Mendola Pietro, Milazzo  Rosario di Giuseppe, Alba Angelo di Salvatore, Alba Salvatore fu Giuseppe, Milazzo Ivano di Giovanni, Carlotta Angelo, Puma Faustino, hanno eseguito il canto del “Gloria”
Giovedì Santo con la lavanda dei piedi da parte del celebrante agli “apostoli”, otto ragazzi, durante la Messa e, successivamente, nel salone parrocchiale la benedizione “di la tavula” tradizionale dei “fratelli” mentre il coro dei lamentatori ha cantato “il Giuda”. Alla fine i “fratelli” mettono la parte spettante in sacchetti di plastica mentre prima facevano “la truscia”.
Venerdì Santo con la processione dell'Urna Sacra, portata a spalla da giovanotti, e della Madonna Addolorata, portata a spalla da exminatori, con due gruppi di lamentatori. Breve riflessione sul significato del Cristo Crocifisso del parroco Asaro, in via Cavour, e continuazione della processione fino al Calvario caratterizzata dal suono di una tromba, di un tamburo e dalle “virgineddri” vestite di nero recanti gli strumenti della crocifissione e dalle polifonie dei lamentatori. Omaggio al Crocifisso da parte di fedeli. Alle ore 21 processione di andata al Calvario, deposizione del Cristo nell'Urna dove diverse donne lo hanno cosparso di profumi. Discesa dal Calvario sempre accompagnata dal canto dei lamentatori e attraverso il percorso della “Via dei Santi” arrivo davanti alla chiesa dove in conclusione i lamentatori hanno eseguito”Voi che versate lacrime”.
Domenica di Pasqua con Lu 'ncuantru. Alle ore 10 in Piazza Umberto. La statua di Gesù risorto posizionato vicino al municipio nascosto da una tenda, mentre la statua della Madonna di Pasqua posizionata nella parte opposta della piazza nascosta da una tenda. Mentre la banda musicale suonava un ragazzo vestito da “fratello” ha percorso il tragitto di andata e ritorno tra le due statue per tre volte facendo un inchino ogni volta che arrivava davanti ad una delle statue. Quindi, tolte le tende, al suono di una allegra marcetta della banda musicale, le due statue sono state fatte incontrare e dopo tre baci, con applauso generale, si è avviata la processione per le” Vie dei Santi” fino in chiesa dove è stata celebrata la Messa di Pasqua.
Fino al 1894 “Lu 'ncuantru” in Piazza si svolgeva di pomeriggio, ma quell'anno, il 25 marzo, all'altezza del vicolo dei Fiori Benedetto Sciandra e Pietro Licata vennero alle mani per futili motivi. Intervennero i parenti e gli amici e avvenne uno scontro tra decine di persone rimasto famoso come “La sciarra di Pasqua” dove rimasero feriti: Giovanni Milazzo morto, dopo due giorni, il 27 marzo, e Calogero Provenzano che dopo qualche giorno guarì del tutto.  Le autorità provinciali di Pubblica Sicurezza vietarono per tre anni la processione di Pasqua e nel 1898 la riattivarono ma di mattina come usa ancora oggi.

Lillo Paruzzo