Dalle origini del mondo alle origini dell'uomo

Essendo stato da sempre un divoratore di documentari, specialmente quelli concernenti il cosmo, mi sono fatto una certa idea di come si sia creato il nostro sistema planetario ed in particolare il nostro pianeta. Praticamente circa 4,5 miliardi di anni fa, nelle periferie della nostra galassia, una enorme nube cosmica, composta di gas e polvere, cominciò a vorticare ed a comprimersi attorno a se stessa fino a quando, raggiunta la temperatura di milioni di gradi, finalmente si è accesa, dando origine al nostro sole. I gas e le polveri più esterni di questa nube cosmica formarono milioni di detriti piccoli e grandi che urtandosi tra di loro, si aggregarono formando a loro volta centinaia di piccoli pianeti. Per milioni di anni questi planetoidi, asteroidi e comete varie continuarono a scontrarsi tra di loro sino a quando sopravvissero soltanto otto pianeti: quattro piccoli e rocciosi nella fascia interna (Mercurio, Venere, Terra e Marte) e quattro giganti gassosi nella parte esterna (Giove, Saturno, Nettuno e Urano). Dopo Urano esistono centinaia di altri planetoidi come Plutone che sono in fase di scoperta. Per nostra fortuna l’unico pianeta a posizionarsi alla giusta distanza dal sole dove la vita è riuscita ad attecchire è stato il terzo pianeta, cioè il nostro. Anche la nostra luna si è formata durante questo periodo primordiale di incontri e scontri. Secondo una accreditata teoria sarebbe stato un pianeta delle dimensioni di Marte, che scontrandosi con la terra ha originato la luna. Altri scienziati affermano invece che la luna sia un satellite artificiale cavo che ci è stato regalato dagli alieni, alla fine di stabilizzare l’asse terrestre e permettere la vita degli esseri più complessi. Per circa un miliardo di anni sia la terra che la luna furono sottoposte ad un bombardamento cosmico di asteroidi e di comete, composti prevalentemente da polveri e ghiaccio, i quali anno dopo anno riempirono la terra di oceani. Grazie alla presenza dell’acqua finalmente sbocciò la vita, anche se inizialmente soltanto a livello batterico. Furono i batteri i primi abitanti della terra e per la precisione i ciano batteri, microrganismi che si nutrivano di gas velenosi e defecavano ossigeno, come sostanza di scarto. Ma perché questi microrganismi si evolvessero in strutture sempre più complesse era necessario l’apporto di elementi pesanti che non esistevano sulla terra primordiale.
Qualcuno ricorda una certa canzone che diceva che siamo tutti figli delle stelle, in realtà dice la verità perché furono proprio le stelle a portarci gli elementi pesanti indispensabili per la vita complessa. Ma non furono le stelle di media grandezza come il nostro sole, bensì le super stelle, cioè le stelle più gigantesche della galassia, le quali esplodendo hanno sparso nell’universo gli elementi pesanti come il ferro di cui noi siamo in parte composti. Grazie a tutto ciò i primi microrganismi si diversificarono in strutture sempre più complesse, sino a dare origine ai primi pesciolini. Nel frattempo anche nelle terre emerse si stava sviluppando una vita vegetale composta principalmente da felci, pini ed altre piante primordiali.
Attirati dalle piante, alcuni pesci uscirono dagli oceani, trasformandosi in anfibi e successivamente in piccole lucertole, le quali si distaccarono completamente dalla dipendenza marina. A loro volta alcune lucertole si trasformarono in piccoli mammiferi ed altre in colossali dinosauri. Tutti i mammiferi del mondo provengono da una specie di topolino (laurestes) vissuto all’incirca 220 milioni di anni fa. Si presume che nello stesso periodo siano vissuti i primi dinosauri. Tuttavia mentre i dinosauri si svilupparono fisicamente, diventando sempre più giganteschi, i mammiferi rimasero per lo più dei ratti che sopravvissero nascondendosi sottoterra, nutrendosi di radici durante il giorno ed insetti durante la notte quando i dinosauri dormivano. A differenza dei dinosauri che si evolvettero esternamente, i mammiferi si svilupparono internamente specialmente nel cervello e nell’apparato riproduttivo che divenne placentare. Pur tuttavia i mammiferi rimasero sempre di piccole dimensioni, sino a 65 milioni di anni fa, allorché un grosso meteorite colpì la terra distruggendo quasi tutti i dinosauri.
Finalmente liberi dal pericolo costituito dai mastodontici dinosauri, i mammiferi poterono evolversi nella meravigliosa diversità esistente ancora oggi. I pochi dinosauri che riuscirono a salvarsi furono solo quelli di piccole dimensioni che a loro volta si evolvettero negli uccelli odierni. Da accurate analisi del DNA di persone residenti in varie parti del mondo è stato accertato scientificamente che tutto il genere umano proviene da un unico ceppo di uomo sapiens che, circa 70 mila anni fa, abitava tra l’Etiopia del sud e la Somalia del nord. Da questo unico ceppo composto da circa 2 mila uomini discenderebbe l’intero genere umano; in sostanza a prescindere dal colore della pelle, siamo tutti cugini alla lontana. Alcuni gruppi di questa popolazione, generazione dopo generazione, seguendo il corso del fiume Nilo, arrivarono nel medio oriente, dal quale successivamente si diressero in parte verso le indie e in parte verso l’Europa. Secondo gli studiosi della materia, i primi gruppi di uomo sapiens che giunsero in Europa all’incirca 35 mila anni fa, trovarono il territorio già occupato dal cosiddetto uomo di Neanderthal, il quale già da circa 300 mila anni abitava in Europa, adattandosi, nel corso dei secoli, al clima alquanto freddo dell’Europa. Incredibilmente l’uomo sapiens, sebbene meno adatto dell’uomo di Neanderthal a vivere in territori freddi e sebbene più debole come struttura fisica, riuscì in poche migliaia di anni a soppiantare l’uomo di Neanderthal.
Alcuni scienziati presumono che l’estinzione dell’uomo di Neanderthal sia stato dovuto ad una eruzione di un super vulcano situato nei pressi di Napoli avvenuta circa 40 mila anni fa, le cui ceneri seppellirono gran parte dell’Europa. Altri presumono che tale estinzione sia stata dovuta al modo di combattere. Infatti, pur possedendo le stesse armi, l’uomo sapiens era uso abbattere le prede scagliando la propria lancia da lontano, senza correre alcun rischio, mentre l’uomo di Neanderthal non si separava mai dalla propria lancia, per cui si presume che in uno scontro diretto tra le due razze l’uomo sapiens abbia avuto la meglio. Probabilmente alla sua scomparsa contribuirono entrambe le cause. Tuttavia poiché alcuni tratti del suo DNA, come il colore chiaro della pelle, permane ancora oggi nella razza europea, si presume che tra le due razze vi siano stati degli incroci che hanno modificato le due razze in un’unica razza di statura più alta e di carnagione bianca. Questa teoria della creazione e della evoluzione dell’uomo, a mio avviso non è affatto in contrasto con quanto citato sulla Bibbia. Infatti analizzando attentamente il libro della Genesi, si comprende che non tutti gli uomini discenderebbero da Adamo ed Eva. Infatti Caino, il primogenito di Adamo, dopo avere ucciso Abele, si allontanò dalla propria famiglia. Nel suo peregrinare conobbe una donna certamente appartenente ad una tribù di uomini, discendenti diretti dall’uomo sapiens già preesistente alla creazione di Adamo.
Un’altra recente teoria afferma che alla evoluzione dell’uomo abbiano contribuito gli alieni, i quali arrivati migliaia di anni fa nel nostro pianeta, trovarono l’uomo sapiens ancora allo stato primitivo ed avendo bisogno di schiavi intelligenti da utilizzare per l’estrazione di metalli preziosi e per la costruzione di piramidi, iniziarono ad istruirlo ed a modificare il suo DNA per aumentarne l’intelligenza. In ogni caso è chiaro che l’uomo sapiens è riuscito ad evolversi ed a moltiplicarsi tanto da diventare la specie più infestante ed autodistruttrice del nostro pianeta, tanto che alcuni scienziati presumono la fine della specie umana entro questo stesso secolo.

Salvatore Butera