Pippo Callari continuerà a dipingerà in Cielo.

Uno degli uomini più rappresentativi del nostro paese, che ha tanto amato e tanto celebrato nelle sue opere. Sempre presente nella vita della comunità, ha partecipato ad ogni evento, lieto o triste, con la mitezza e la modestia che lo distinguevano: doti ormai assai rare.
Chi era Pippo Callari?
Lo conobbi che avevo sei o sette anni. Ne avevo sentito parlare da mio fratello: era entusiasta di aver conosciuto un chitarrista eccezionale; veniva da Mussomeli, ma aveva origini suteresi. La mia curiosità era incontenibile. Poi, un giorno, lo sentii suonare vicino al bar di “Don Polinu” insieme a mio fratello, a Sciarratta e ad altri musicisti.
Ne rimasi affascinato: era straordinario!
Dopo qualche tempo, i suoi genitori decisero di stabilirsi a Sutera e il giovane Giuseppe, per tutti Pippo, dopo aver frequentato per un periodo di apprendistato la barberia di Ottavio, decise di iniziare un’attività in proprio.
Il suo negozio diventò ben presto luogo di incontro dei giovani, in particolare degli amanti della musica; ci si passava a tutte le ore e ci si fermava volentieri, aspettando che lui sfoderasse il suo repertorio di musica. Io ero un ragazzino e, per me, quel salone diventò una seconda casa.
Iniziai a frequentare anche la famiglia di Pippo: rimanevo incantato dalla dolcezza di lu zi’ Micheli, suo papà, anche lui fine musicista e dalla gentilezza della zia Filomena, la mamma.
Più avanti ho avuto l’opportunità di conoscere, a Milano, il fratello Luigi e la sua famiglia, una famiglia di musicisti!
Con il tempo si era creata tra me e Pippo una solida amicizia cementata ancor di più dall’affinità artistica. Insieme, infatti, abbiamo scritto diverse canzoni di cui lui componeva le musiche ed io i testi. Il nostro complessino era richiestissimo per suonare ai matrimoni ed alle feste in tutti i paesi del circondario.
Pippo non è stato solo un musicista di talento, ma anche un ottimo calciatore: giocava come ala destra nella squadra del Sutera: quando partiva era difficile raggiungerlo!
Ricordo la sua passione per la pittura, i suoi primi quadri e poi le numerose tele dedicate a Sutera e alla sua montagna, ai fiori e alle composizioni di frutta: molteplici aspetti della sua terra.
Le sue opere, sparse in ogni parte del mondo, adornano le pareti di casa di tanti nostri concittadini lontani che così possono continuare a godere della bellezza dei nostri panorami!
Se qualcuno mi chiedesse se ho un desiderio, risponderei che mi piacerebbe se il comune di Sutera dedicasse una strada al mio amico Pippo Callari. Non c’è forse modo migliore per ricordare un uomo che con il suo talento ha contribuito ad arricchire e a dare lustro al nostro paese.
Ciao grande Pippo!
Nonò Salamone