Semi di senape
Avere in cambio

Nel prologo del vangelo di Giovanni viene annunziato il Verbo incarnato. Egli che è «pieno di verità e di bontà» è Colui dal quale ogni credente riceve «grazia su grazia» (Gv 1, 16b). Quest’ultima espressione si basa sulla preposizione greca antí. Si può tradurre in vari modi: in cambio di, di fronte a, in corrispondenza di. All’inverso, potremmo avere che da Satana deriva «disgrazia su disgrazia», «sventura in cambio di sventura».
Quando Pietro e gli apostoli si chiedono che cosa potranno «avere in cambio» per aver lasciato le loro attività e i loro beni per seguire Gesù, questi promette loro il sovrappiù (cf. Mc 10, 28-31); anzi è Lui stesso il bene che ricambia ogni bene. Cristo Gesù assicura «grazia su grazia». La vita piena nella grazia sarà una corrispondenza totale al sommo bene.
Secondo una certa tradizione della teologia si crede che la vita eterna sarà una crescita; ovvero un progresso di bene su bene e di verità su verità. La visione beatifica sarà un crescendo.
In altri passi del Nuovo Testamento la preposizione antí viene usata generalmente nel seguente significato: «in luogo di». Nel vangelo di Marco (10, 45) si rileva che il Figlio dell’uomo offre la sua vita «in luogo di» molti. Solo liberamente si può intendere: «a vantaggio di molti». È vero pure che Gesù ha progettato la sua vita come donazione agli altri, come opera in favore degli altri. Gesù, anzi, si è messo «al posto di» quegli altri per beneficarli. Egli ha attraversato la passione e la morte per corrispondere al disegno salvifico di Dio Padre.
Agire in vista del bene significa agire senza interesse o contraccambio. La finalità del bene che si appaga in se stesso, è di propagarsi. La verità e la bontà convincono i più ostinati. San Tommaso ha sottolineato che «bonum est diffusivum sui». Ne possiamo trarre l’insegnamento che le nostre attività possono concorrere al male o al bene. Quando si corrisponde al bene, si procura «bene su bene». Quando si procura il male, si diventa responsabili di un malefico contagio.
Sac. Salvatore Falzone