Milena. Il vescovo Russotto inaugura e benedice le tele absidali alla Madrice
Una data da ricordare quella di martedì 28 maggio 2019 per la comunità in genere, non solo parrocchiale di Milena (CL) per l’inaugurazione e benedizione delle tele absidali concave con la santa messa celebrata dal Vescovo della Diocesi di Caltanissetta Sua Ecc. Mons. Mario Russotto, che peraltro ha spiegato le opere, alla presenza della autorità politiche, civili e militari e dell’autore.
L’abside della nostra chiesa madre disadorno fin dall’inizio, accoglie ora i fedeli (e i curiosi) adornato dai Misteri Mariani dell’Annunciazione a destra, dell’Immacolato concepimento nell’immagine lignea (del 1908) al centro e il Mistero dell’Assunzione a sinistra, come nella foto. Nella due tele ,realizzate dal maestro Salvatore Seme di Torre del Greco (NA) che ha di recente realizzato i tondi che raffigurano i Misteri della Luce per il Santuario della Madonna di Pompei, c’è il filo logico dell’identità della comunità intera: il tema dell’Annunciazione incarna la storia sacra della genesi della chiesa madre, come scrive Carlo Petìx nella brochure che accompagna l’evento che è storico , culturale è artistico ,con la presenza del portale della vecchia chiesa del monastero di San Martino che si lega con la visita del vescovo Mons. Giovanni Guttadauro, nel 1869 , che propose la costruzione dell’attuale chiesa madre.
Mentre nella tela dell’Assunzione sono presenti i nostri santi ,come Mons. Giovanni Iacono , candidato alla gloria degli Altari, che nel 1922 la eresse a Parrocchia intitolandola all’Immacolata, ancor prima che il paese divenisse autonomo (1923), ci sono, quindi, due centenari che si avvicinano, e San Giuseppe ,S. Antonio Abate, Sant’ Agata di cui possediamo un dipinto che la raffigura e la reliquia ,Santa Lucia, Santa Teresa del Bambin Gesù, San Francesco e il Venerabile padre Gioacchino La Lomia.
È interessante, anche, la mostra dei bozzetti preparatori degli autori contattati per l’operazione: oltre allo stesso Seme, hanno esposto Calogero Lo Iacono di Marianopoli (CL)e Manuel Pena Suarez di Siviglia (Spagna).
Le tele nella loro espressione di tempo nella prima e di eterno nella seconda, a detta dei più è come se ci fossero sempre state, anche per l’uso sapiente dei colori del pittore Seme. L’operazione, fortemente voluta dall’arciprete parroco don Luca Milìa, realizzata con il contributo diretto dei milocchesi (come per l’allora costruzione dell’edificio), che così scrive: “Dal primo anno del mio insediamento a Parroco della Chiesa Madre avevo annunciato a tutti il desiderio di portare a termine questo sogno: poter immaginare la nostra Chiesa ,dedicata alla B. V. Maria Immacolata, come un libro aperto che dicesse a tutte le anime che varcassero la sua soglia , la storia di Maria e devozione dei Milocchesi alla Madre di Dio .Il Trittico mariano (…)nell’area absidale(…)racchiude come grembo accogliente l’Altare della celebrazione ,luogo del compimento del Mistero fondamentale della nostra fede , e custodisce il Tabernacolo ,luogo della permanenza reale e sostanziale del Corpo e del Sangue di Cristo”.
Vincenzo C. Ingrascì