Treno storico del gusto a Sutera
L'iniziativa "Treni Storici del Gusto", nata dalla collaborazione fra la Fondazione Ferrovie dello Stato, Borghi più belli d'Italia e Slow Food Sicilia, con il patrocinio dell'Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo Sicilia, ed il finanziamento con fondi Europei, Pfesr Sicilia 2014-2020, si è spostata anche dalle parti del Vallone.
Il 9 giugno, infatti, il "Treno dei Dolci delle Feste" è partito dalla stazione di Palermo per raggiungere quella di Aragona Caldare, e da lì i partecipanti all'iniziativa si sono spostati a Sutera e Favara.
Il bel paese suterese è diventato una tappa di questo percorso anche in qualità di Borgo più bello d'Italia. Da un punto di vista di degustazioni, in ogni caso, Sutera ha sempre avuto molto da offrire.
L'accoglienza dei turisti è avvenuta presso il Museo Etnoantropologico di Sutera, situato proprio nella zona del meraviglioso Rabato. Qui sono intervenuti il Sindaco di Sutera Giuseppe Grizzanti, il Responsabile della sezione Slow Food di Caltanissetta Fabio Di Francesco e l'esperto di grani antichi Emanuele Salute.
È stato quindi presentato "Lu virciddratu" (Buccellato), dolce secco tipico della tradizione natalizia locale suterese. I partecipanti hanno anche potuto vedere come viene tutt'ora prodotto. All'interno di una pasta composta da farina di Maiorca (Fatta con grano tenero coltivato in Sicilia), sugna e acqua, viene inserito il cosiddetto "Nucato", un impasto di mandorle locali tostate, miele e un po' di cannella.
Dopo la dimostrazione in questione, i turisti del gusto hanno quindi potuto finalmente assaggiare questo dolce… e non solo! Considerato che l'incontro è avvenuto all'ora di pranzo, il Comune di Sutera ha pensato bene di offrire loro altri due prodotti tipici del paese: la "Mbriulata" ed il "Pane Cunzatu", entrambi fatti con Farina Russello (Prodotta invece con grano duro, sempre coltivato in Sicilia).
"Lu virciddratu" ha già la Denominazione Comunale di prodotto tipico ed è stato avviato l'iter per il suo ingresso nell'Arca del gusto, per diventare appunto presidio Slow Food.
Emanuele Alongi