Semi di senape
La promessa di Dio

Nel Nuovo Testamento si riscontra un termine particolare: epanghelía, che significa promessa. Ovvero: parola data, bene promesso. Il termine greco è affine a euanghélion, che significa lieta notizia. In effetti, quando la promessa si compie, allora si ha una lieta notizia.
Chi è in grado di mantenere la divina promessa che ci è data nei vangeli? Nel senso più alto Gesù è colui che mantiene la promessa; è il Figlio promesso da Dio Padre, è la Parola data nella rivelazione.
Il tempo pasquale ha confermato che la Chiesa guarda a Gesù Cristo risorto come colui che promette di far conoscere il volto del Padre e dona ai discepoli gli impulsi dello Spirito Santo. Lo Spirito Santo è il dono di Dio promesso per gli ultimi tempi.
Nella Bibbia i fedeli cristiani risultano come coloro ai quali si fa ampio accredito; essi possono aspirare a tutti i doni della grazia. Anzi, in Gesù diventano ricolmi di ogni ricchezza (cf. 1 Cor 1,5). Che può significare tale mistero nella nostra vita?
Troviamo la risposta considerando la vita della Vergine Maria. L’aspirazione alla santità si è compiuta; in Lei c’è l’espressione delle migliori promesse. Tanto è stata colma di grazia, quanto profonda la sua vita in umiltà. In Lei ogni virtù, acquisita sotto gli impulsi dello Spirito Santo, vale più di ogni ricchezza umana.
Il popolo cristiano ha riconosciuto sempre in Maria tale grandezza ed è ben disposta a rivestire le effigi mariane di argento e di oro. Se Abramo era considerato molto glorioso, in quanto possedeva bestiame, oro e argento, molto più gloriosa è considerata la Vergine Maria. Anche il re Salomone ricevette onore, ricchezza e gloria, come nessun altro re; ma pure l’immagine di Salomone si attenua di fronte alla fama di Maria, Figlia di Sion.
Perché nelle litanìe invochiamo Maria con il titolo di Santuario della divina presenza o Tabernacolo della gloria divina? Ebbene: come il Sinai è stato investito di gloria, così la beata Vergine è stata rivestita di gloria. La consacrazione del suo corpo è di più alto valore della dedicazione di un tempio. E come la gloria splendeva in cima all’arca dell’Alleanza, così la Madre di Dio troneggia sulla Chiesa.
C’è un rapporto tra Gesù Cristo, fonte di ogni ricchezza, e la Vergine Maria, forziere di ogni virtù? Sì, certo!
In qualche iconografia che si ispira all’Apocalisse emerge che lucerna della città celeste è l’Agnello. Similmente la Vergine-Angelo, racchiusa in una mandorla luminosa, è posta come torre che spicca in alto, sopra le case, per dare onore a Dio. Lei, riflettendo la luce come la luna, restituisce ai fedeli il sole della giustizia: il Figlio Gesù.
Sac. Salvatore Falzone