Sutera. Le Carmeliadi 2019 e il saluto a don Francesco Miserendino
Le Carmeliadi per i suteresi sono i giorni di preparazione alla festa della Madonna del Carmelo, la patrona della città di Sutera. I festeggiamenti sono cominciati il primo luglio con il rosario recitato davanti la cappellina dedicata alla Madonna nel quartiere Casette, concluso con un momento di convivialità, torte e bibite, offerto dai residenti.
Nei giorni successivi fino al 16 luglio si sono alternate serate di gioco per i ragazzi davanti alla chiesa del Carmine ed altre in cui la statua della Madonna ha peregrinato nei vari quartieri (Casette, Rabato, Cooperative di contrada Baiata, San Vito, Mintina e gli Archi di via Francesco Salamone). Momenti particolarmente suggestivi sono stati la benedizione delle famiglie nell'anniversario di matrimonio (nozze d'argento, d'oro e di diamante), il motoraduno del 14 luglio con centauri venuti da tutta la Sicilia e la veglia della vigilia. La festa ha raggiunto il suo culmine la mattina del 16 con i tradizionali colpi di cannone in onore della Patrona, le sante messe e la processione serale con la partecipazione delle confraternite della parrocchia di San Giovanni e della Madonna dei Miracoli di Mussomeli. I confrati di Mussomeli hanno così dato il loro benvenuto a padre Francesco che lasciava il suo ministero nella comunità suterese per continuarlo nella nuova sede. È stata anche l'occasione pubblica in cui La 'Mbresa, l'associazione religiosa che ha sempre animato le Carmeliadi, ha salutato il nostro arciprete consegnandogli una targa a cui hanno affidato le loro emozioni ed il bilancio di questi dodici anni passati insieme. Lo avevano fatto, qualche giorno prima, anche i chierichetti con una lettera e foto che li ritraevano insieme.
Padre Francesco” - hanno scritto i giovani de La 'Mbresa - “i sacerdoti come lei rendono la chiesa un posto migliore. Nella grande famiglia che è la comunità parrocchiale è stato per noi testimone di vita, amico, fratello e padre. Ora, sebbene avremmo voluto che questo momento non fosse mai giunto, ci vediamo costretti a porgerle il nostro saluto, che rimane comunque un arrivederci e mai un addio. Vogliamo dirle grazie per il suo ministero svolto a Sutera, ringraziando anzitutto Dio che lo ha condotto a noi. Grazie a Dio per averci dato lei che in questi anni si è preso cura di noi, suo gregge. Grazie a Dio per averci dato lei come guida nell'arduo cammino della fede. Grazie a Dio per averci dato lei che nel vivere la quotidianità ci ha dimostrato che la parola di Dio può essere vissuta in ogni luogo nell'evoluzione dei tempi moderni. Un grazie sincero per il percorso che insieme abbiamo intrapreso e che ci impegniamo a continuare portandola per sempre nei nostri cuori.
Con affetto e gratitudine i suoi ragazzi de La 'Mbresa”.
Padre Francesco che di solito ha un carattere schivo, con pochi gesti esteriori, questa volta non è riuscito a tenersi del tutto dentro le emozioni. Aveva ereditato due parrocchie, ognuna con le sue abitudini e ritualità, autonomie. Le ha unificate, ma non è stato facile perché ognuna doveva rinunciare a qualcosa, a cominciare dalle sante messe, processioni, consuetudini o riunioni, che non potevano essere doppie. Ha restaurato tutte le nostre chiese, arricchendole di nuove opere altari sculture, con le offerte date dai fedeli con la fiducia che le avrebbe utilizzate come aveva promesso. Ci ha guidati in una lettura organica e coerente del nostro patrimonio artistico e religioso, in particolare gli argenti delle nostre chiese, più facile dopo la riunificazione. Ed ha studiato la nostra storia mettendo più volte in dubbio certezze che invece avevano bisogno di essere riconsiderate o riorganizzate in modo diverso.
Un grazie per il suo lavoro da noi e l'augurio di lavorare molto e bene a Mussomeli, nella nuova comunità di San Giovanni. (Foto Studio Diprima)
Mario Tona