Artisti e associazione familiari malati di Alzheimer e Parkinson
lungo la Magna Via Francigena

Si è concluso il 30 giugno con la manifestazione finale al tempio di Asclepio, il cammino sulla Magna Via Francigena intrapreso da un gruppo italoamericano per sensibilizzare le persone e le istituzioni su Alzheimer e Parkinson. Il tutto nasce da una collaborazione tra l’Associazione familiari Alzheimer di Caltanissetta, di cui é presidente Sorge Antonina, ed il regista Vincent Roland Simone, con il quale nel 2015 si è scalato l’Etna per il progetto “10 montagne in 10 anni”. Quest’anno a conclusione del suo nuovo progetto filmico The Temple Project, il regista ha filmato il gruppo durante il cammino partito dalla Cattedrale di Palermo il 21 giugno. Ognuno ha raccontato la propria storia nella malattia, condividendo momenti di pura commozione.
Ci siamo trovati protagonisti nelle nostre storie, chi ha avuto malati di Alzheimer in casa, e chi vive nel Parkinson la propria vita. Tra i dodici del gruppo, due Parkinsoniani hanno fatto il cammino, affrontando difficoltà e paure. Jennifer Harrod Parkinson e Tiberio Roda ne sono stati i testimonial in merito. Il resto del gruppo si è trovato a confrontarsi sulle difficoltà di gestione dell’Alzheimer, condividendo tutto quello che è il dolore al quale si assiste impotenti quando un familiare ne viene colpito. Molti tra i Comuni interessati lungo il Cammino, hanno recepito il forte messaggio. L’esigenza che le istituzioni aiutino le famiglie, molto spesso isolate e costrette a prendere su di sé il carico emotivo che provocano malattie come l’Alzheimer, è molto forte.
Questo cammino per i protagonisti è stato un’ulteriore lezione di vita, si è messo alla prova, sì il fisico, ma anche la volontà, la forza interiore che ognuno ha dentro ma che a volte di fronte alle difficoltà della vita si stenta a trovare. È questo che bisogna comprendere, abbattersi perché impotenti non serve, sono malattie che vanno purtroppo accompagnate. Che le istituzioni finanzino la ricerca, aiutino le famiglie nella gestione, potenziando i centri diurni e di diagnosi, è questo quello che chiediamo a gran voce, non vogliamo essere lasciati soli, è il diritto alla salute che deve essere una volta per tutte recepito e senza scuse. Il finale del cammino al tempio di Asclepio, Dio della Medicina dove tutto è iniziato, è simbolico di una continuità che la medicina non deve abbandonare.
Antonina Sorge