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Semi di
senape
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Cantiere divino
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- Nel cap. 9 della Lettera agli Ebrei
viene richiamata la tenda preparata da Mosè nel deserto. Tale tenda
– o per dir meglio, il padiglione destinato al culto – è servita
da modello ideale per la costruzione del tempio stabile.
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Questo rapporto fra tenda e tempio
potrebbe diventare allegoria del rapporto fra il divino legislatore e
la legge scritta. Altresì: la legge di Mosè è stata una valida
esemplificazione per tutto il tempo in cui è stata in vigore; le
sembianze della giustizia hanno preso forma completa in Gesù Cristo,
giudice eterno. Con Lui è apparsa l’immagine per eccellenza (in
tedesco si direbbe Urbild).
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Il modello esemplare, dunque, è Gesù
che risulta vera species di
Dio Padre. In Eb 10, 1 il termine icona
indica il modello,
l’archetipo, mentre la legge mosaica passa in secondo piano, anzi
diviene ombra al confronto di Colui che è irradiazione della gloria
del Padre. In Cristo si ha proprio l’archetipo dei beni futuri. In
Eb 1, 3 Cristo è chiamato «impronta della sostanza divina».
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Nella vita del Messia si trova piena
osservanza e amore alla legge divina. È questa una ragione per cui
Gesù si esprime nelle controversie con i Giudei, lasciando
intravedere di essere pieno adempimento della legge mosaica e di
costituire nel destino del suo corpo un tempio superiore.
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Qual è il messaggio morale che se ne
può trarre? Anche fra i discepoli di Gesù si può notare che non
tutti hanno tenuto una condotta esemplare; il cammino dietro Gesù ci
chiede di modellare la propria vita in base alle sue opere e alle sue
parole.
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Nuovo tempio è pure la comunità
costruita da Dio stesso; i credenti sono «edificati» come «pietre
viventi»; essi sono inseriti nella «fabbrica divina».
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Nelle lettere di san Paolo più volte si
legge che carismi personali, doni particolari, ministeri sono
giudicati validi se concorrono all’edificazione della stessa
comunità. Al contrario, un individuo che si vanti di avere il dono
del linguaggio estatico, non edifica né se stesso, né la comunità.
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La comunità è il nuovo tempio santo di
Dio dove i giusti sono portati a perfezione, in forza della grazia
divina; nel suo insegnamento la Chiesa cattolica considera che
l’azione dello Spirito Santo in ogni forma di culto può
manifestare un riverbero della verità di Cristo.
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Altresì i ministri della Chiesa sono
trasmissione della grazia divina attraverso i sacramenti che essi
elargiscono e che li risospingono verso la santità. (91)
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Sac. Salvatore Falzone