Semi di senape

Agar e Sara

Nella lettera ai Galati (4, 29-30) l’apostolo Paolo dice che uno (Ismaele), nato secondo la carne, ha perseguitato il fratello (Isacco), nato secondo lo spirito. Nel passo biblico è richiamata la figura di Agar, schiava egiziana di Abramo, e madre di Ismaele. Questi, a mano a mano che cresceva, godendo di una posizione di vantaggio, dava fastidio al fratello minore, Isacco. È pure vero che Ismaele nutriva un senso di inferiorità verso il fratellastro, nato da Sara, moglie legittima di Abramo. L’erede designato era dunque Isacco e nel cuore di Ismaele cresceva la gelosia.

L’episodio in questione si trova già nei capitoli 16 e 21 del libro della Genesi. San Paolo guarda a tali testi, quando rivolge ai Galati le sue considerazioni. Egli, in effetti, era un dotto esegeta e pare che abbia tenuto conto di tradizioni targumiche. In altre parole, secondo l’esegesi di Paolo, Agar e Sara diventano allegoria del rapporto che intercorre fra giudaismo e cristianesimo.

Il primo senso morale che possiamo trarre dalla pagina sacra è che ad una famiglia allargata nuoce quel tipo di risentimento che uno manifesta verso i propri pari che in senso stretto non sono consanguinei. In senso più ampio: chi può appaltarsi le promesse di Dio? c’è una tradizione religiosa che è superiore all’altra? può un’autorità religiosa agire contro un’altra?

Torniamo ancora alla tecnica esegetica di Paolo. Come è stato ben detto dal gesuita francese Joseph Bonsirven, egli è un rabbino, divenuto scrittore cristiano. Paolo non è un apostolo o un discepolo diretto di Gesù; anzi, il nostro scriba cristiano, in base ad una rivelazione personale o ad una esperienza mistica, sostiene di essere al pari degli apostoli. Egli conosce l’arte esegetica giudaica e vanta di conoscere in modo speciale Gesù risorto.

Ismaele sembra essere un tipico outsider: la sua mano è posta contro tutti e gli altri sono in contrapposizione con lui (Gen 16, 12). Ecco un nuovo insegnamento: nella vita ecclesiastica ci si compiace di tenere il ruolo di libero battitore?

Isacco cresce con la coscienza di poter arrogare a sé l’eredità: è forse un atteggiamento da presuntuoso? ci capita di assumere il ruolo di chi viene trattato con un eccesso di riguardo? ci comportiamo come un enfant gâté?

Quanto alle vicende di Paolo, si deve tener presente che la sua testimonianza eroica fin nel martirio e il suo insegnamento, a tratti difficile nei contenuti, sono stati accettati sin dall’antichità cristiana. Paolo per i suoi meriti è stato considerato all’altezza di Pietro, anche se non ha goduto delle stesse prerogative del primo degli apostoli.

Per concludere, guardando al testo biblico si ricavano tre punti fermi: 1. Abramo voleva bene sia a Sara sia ad Agar; 2. Dio ha promesso benevolenza, sia ad Ismaele sia ad Isacco; 3. dall’una e dall’altra donna scaturisce un’ampia discendenza. (92)

Don Salvatore Falzone