La Scuola in tempo di pandemia Covid-19

Dopo quattro mesi dalla sospensione delle lezioni scolastiche in presenza (da marzo a giugno), sostituite dalla DAD (didattica a distanza), e le vacanze estive, torna a suonare la campanella per studenti ed insegnanti tra il 14 e il 21 settembre.

Numerose le norme precauzionali previste dalle linee guida del Ministero dell’Istruzione e dal Comitato tecnico scientifico, al fine di garantire un regolare rientro in aula e recuperare la dimensione relazionale: test sierologici per docenti, collaboratori scolastici e personale amministrativo, su base volontaria e gratuita; ingressi e uscite contingentati per evitare assembramenti e garantire la distanza di almeno un metro tra i soggetti; controllo quotidiano della temperatura corporea (deve essere inferiore ai 37,5 gradi) degli scolari ad opera delle famiglie; spazi riorganizzati nel rispetto del distanziamento sociale (edilizia leggera); garanzia dello spazio individuale di due metri quadrati; distanza tra gli alunni di almeno un metro dalle rime buccali e distanza di almeno due metri tra i banchi e la cattedra; sanificazione degli ambienti e degli oggetti scolastici; uso della mascherina chirurgica (fornita dal Ministero a tutto il personale scolastico e agli alunni insieme al gel per igienizzare le mani) a partire dall’età di sei anni durante gli spostamenti e/o qualora non sia assicurata la distanza di sicurezza; sottoscrizione di un patto con le famiglie che si impegnano a tenere a casa gli studenti con difficoltà respiratorie; formazione mista (in presenza a scuola e tramite didattica online) per gli alunni delle superiori; aule anti-covid e docente referente covid per gestire eventuali assenze prolungate degli studenti e possibili alunni sintomatici; predisposizione di un piano per la didattica digitale integrata (Did) da attivare in caso di emergenza epidemiologica, per garantire le lezioni.

Lo stato di emergenza, prorogato dapprima fino al 15 ottobre, e le precauzioni per ridurre al minimo il pericolo di contagio da Coronavirus hanno reso la scuola un ambiente sicuro, un luogo sicuro in una realtà sociale pericolosa. I numeri dei contagiati presto moltiplicati e gli ospedali pieni di malati hanno determinato nuove misure restrittive anti-Covid, in vigore dal 26 ottobre fino al 24 novembre (poi sino al 3 dicembre). Il nuovo Dpcm, in relazione alla scuola, prevede lo svolgimento in presenza dell’attività didattiche ed educativa per le classi del primo ciclo e forme organizzative flessibili per le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, nonché l’incremento del ricorso alla didattica digitale integrata per una quota pari almeno al 75 per cento delle attività. Si tratta di ulteriore gradino che porta ad un secondo lockdown?

Carmelina Sanfilippo